martedì 2 febbraio 2021

#Cinema&SerieTv: Togo & Balto - la corsa del siero

Era l’inverno del 1925 a None, in Alaska, quando scoppiò una violenta epidemia di difterite. Nella piccola cittadina il vaccino non c’era e i bambini iniziavano ad ammalarsi sempre più velocemente e con la stessa celerità a morire. None venne messa in quarantena e venne preparata immediatamente la spedizione per il siero. Ma come farlo arrivare nella cittadina sperduta dell’Alaska? La ferrovia arrivava fino a Nenana, a quasi mille chilometri di distanza, aerei e navi non potevano raggiungere None a causa delle impervie situazioni climatiche. None sembrava spacciata.

Rimaneva solo una soluzione: i cani da slitta, già impiegati per la spedizione della posta. Venne quindi organizzata una staffetta di venti squadre per il trasporto del siero e colui che compì il viaggio più lungo fu Leonhard Seppala con il suo cane Togo che, leader muta, compì da solo 420 km, per poi finire e consegnare il siero con il cane passato alla storia: Balto, che fece gli ultimi ottantacinque km. Il vaccino venne consegnato il 2 febbraio del 1925.
Nel 2011 il settimanale Time dichiarò Togo l’animale più eroico di tutti i tempi.


Il film “Togo”, disponibile su Disney+, ha un cast d’eccezione con William Dafoe nei panni di Seppala, Julianne Nicholson nei panni della consorte e Christopher Heyerdahl che interpreta il dottore di None. La storia inizia con la “tempesta del secolo”, neve e ghiaccio isolano la cittadina di None dal resto dell’Alaska, mentre in un ospedale gremito di bambini si fa di tutto per alleviare le sofferenze e di ritardare il più possibile la morte dei piccoli.

In diversi flashback, mentre Seppala e muta attraversano i ghiacci, vediamo come si è creato l’amore incondizionato del cane con il padrone. Togo, il più piccolo e debole husky della cucciolata, non sembrava destinato a diventare un cane da slitta, perché troppo debole. Avere il cuore del sopravvissuto all’inizio sembra non contare, non bastare. Il suo carattere anarchico si dimostra sin da cucciolo, quando Seppala, il padrone, inizia ad andare in giro a consegnare la posta con gli altri cani da slitta: per raggiungerlo, il cucciolo scava fosse per scappare dal recinto, salta sui ripiani per evadere dal capanno degli attrezzi una volta rinchiuso lì e viene anche rispedito al mittente quando Seppala prova a regalarlo. Non c’è storia, Togo vuole essere il leader della slitta di Seppala. E così, tra una consegna e l’altra, Togo arriva all’età di dodici anni, instancabile e pronto a guidare la muta attraverso il rigido clima dell’Alaska.

Nella pellicola, uscita nel 2019, viene sottolineato il rapporto tra uomo e animale, immersi in un paesaggio tanto spettacolare quanto terrorizzante, a evidenziare i due aspetti stessi della natura: madre amorevole e megera spregevole, che investe il territorio dell’Alaska con i suoi gelidi venti. Nel cartone della Disney “Balto” (disponibile su Netflix) veniva sottolineato il cuore d’oro del cane, incapace di trovare il suo posto nel mondo perché scacciato sia dai cani che dai lupi per il suo essere un meticccio (“Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è. Se solo capisse cos’è.”) , alla fine accetta la sua diversità e abbraccia la sua stessa natura. Nel film noi vediamo il costruirsi del rapporto di amore incondizionato e di fiducia totale tra Seppala e il suo adorato Togo che, nonostante l’età avanzata, dimostra la sua estrema intelligenza e suo coraggio compiendo il tratto più lungo della corsa al siero. Gli scenari sono mozzafiato e il lago ghiacciato, che permise a Seppala e alla sua muta di risparmiare più di cinquanta chilometri, è ricostruito al computer con effetti digitali che lasciano lo spettatore con il fiato sospeso.


Le temperature sono rigide, vento e neve imperversano sugli eroi di None, che corrono nella loro missione per la vita, annullando la loro diversità per l’amore reciproco e lo scopo comune. Seppala e Togo non sono più nel fiore degli anni, sono entrambi vecchi e provati, ma la loro missione esistenziale è quella di compiere quei chilometri per salvare dei bambini, diventando eroi durante la loro corsa. Zampe sanguinanti, processi di ipodermia e una traversata che sembra infinita sono le sfide degli eroi che fecero di tutto per portare il siero a destinazione. L’amore dell’husky Togo cattura il cuore di tutti, in un crescendo di emozioni che attira l’attenzione del pubblico come una calamita, caricando di emozioni nuove una storia diventata famosa per l’eroe “sbagliato”.

Ho sempre creduto che vivesse per la slitta e invece ha sempre vissuto per me.

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