martedì 23 maggio 2023

#Cinema&SerieTv: The Mother - Recensione

In occasione della festa della mamma, Netflix ha sfornato una nuova pellicola. Lo corso 12 maggio è, infatti, stato resto disponibile il nuovo progetto che vede come interprete e produttrice Jennifer Lopez: The mother. La cantante non si lascia sfuggire occasione per approdare nuovamente sullo schermo e decide di farlo cambiando nuovamente genere. Se, infatti, nell’ultimo periodo ci aveva abituato a toni più romantici e ilari (come con Marry Me); adesso torna con un action movie.

Dalla ricerca del vero amore all’impugnare le armi, dunque, il passo è breve. JLO qui veste i panni di una spietata assassina che cerca la sua iniziale via di redenzione per il bambino che porta in grembo che, successivamente, sarà costretta a cercare di portare in salvo. Del resto la regia è di Niki Caro, che recentemente aveva lavorato per Disney col live action di Mulan, mostrandosi decisamente interessato a rappresentare donne combattive e alla ricerca della propria indipendenza.

#Libri: La bottega dei giocattoli

Le nostre recensioni, solitamente, vengono scritte subito dopo aver concluso il libro. In questo caso, invece, ci siamo dovuti prendere un giorno di tempo per fare in modo che le emozioni si dissipassero, perché vi assicuriamo che la lettura de “La bottega dei giocattoli”, di Angela Carter, non è per niente facile. Noi lo abbiamo letto in anteprima grazie alla Fazi Editore ma voi lo potete trovare in tutte le librerie a partire da oggi.

A essere difficile non è la comprensione o la sua scrittura, ma proprio le immagini che il libro evoca, così reali – e questo è un talento davvero raro negli scrittori – che il lettore non fa fatica a entrare dentro la vita di Melanie, ed è proprio questo il problema: siamo a nostro agio con la protagonista, vestiamo i suoi panni, viviamo i suoi dolori.

Prima di procedere con la trama, vi diciamo che “La bottega dei giocattoli” ha vinto il John Llewellyn Rhys Prize.

lunedì 22 maggio 2023

#Costume&Società: Il feticcio del libro

Da ormai molti anni si affaccia nel dibattito pubblico una questione che non deve essere sottovalutata. Con l’avvento di Internet, la duplicazione degli schermi a nostra disposizione e lo sviluppo degli “e-reader”, la vendita dei libri digitali aumenta sempre di più e, con essi, anche i dubbi su questo medium e i pregi e difetti legati alla lettura “digitale”.
In sociologia è ormai noto che, nonostante la sua impostazione razionalistico/determinista (e fortemente etnocentrica) anche il nostro mondo “occidentale” è ancora disseminato di feticci e di questioni che, anche solo implicitamente, rimandano a una dimensione mistica, magica o quasi religiosa.
Stiamo parlando anche di quella capacità che gli oggetti hanno di assolvere non solo a un preciso scopo, ma anche di farsi emblemi di un certo status sociale, di una certa identità e anche, ancora più nel profondo, di permettere l’accesso a una dimensione arcana che ha che fare con i sogni e le componenti più irrazionali dell’uomo.

#Anime: Magica magica Emi

Nuova settimana, “nuova” streghetta dello Studio Pierrot. Dopo “L’incantevole Creamy” ed “Evelyn e la magia di un sogno d’amore” è giunto il momento di “Magica Magica Emi”.     

Forse è uno di quegli anime che proprio tutti conoscono, come se fosse un
’eco trasmessa di generazione in generazione. Grazie alla sigla italiana la trama è facilmente intuibile, ma abbiamo deciso di parlarne lo stesso, nel caso non la ricordiate o conosciate.

Il titolo originale è “Mahō no sutā Majikaru Emi” (trad. “La stella della magia Magical Emi”). L’autore del manga è Kiyoko Arai ed è uscito per la prima volta nella rivista giapponese “Ciao” dall’agosto 1985 al 1986. In Italia è ancora inedito.
L’anime è stato trasmesso in Giappone per la prima volta sulla Nippon Television dal 7 giugno 1985 al 28 febbraio 1986: in Italia su Italia 1 dal 9 agosto 1986. 

sabato 20 maggio 2023

#Racconti: La stagione perduta


[...] è un momento,

è l'atto di ritrovarsi in un attimo mai esistito,

è la scoperta di un nuovo sentimento

che contiene il seme dell’infinito”.

Gianluca Boncaldo, L’articolo che ancora deve essere scritto

Tra i tanti ricordi che mi attanagliano la mente, ne esistono alcuni che non riesco a decifrare. Si tratta di esperienze già presenti e già codificate in un aroma indeterminato.

Eppure, queste mancano all’appello, come se fossero sigillate all’interno di un antico scrigno la cui chiave è perduta.

Penso sia qualcosa di trascendentale, qualcosa che vada oltre la vita concepibile da uno sguardo umano.

È un indovinello forse indecifrabile, ma al quale si può tendere con sforzo cognitivo e irrazionale.

È la quinta stagione, quella che non mi sapreste descrivere ma che ho già vissuto. Una veglia durante un sonno diverso, un grappolo di ricordi che messi insieme formano una struttura coerente che mi è appartenuta e che attualmente non mi appartiene più.

#Cinema&SerieTv: Chupa - Recensione

Uno dei pregi che va riconosciuto a Netflix è, sicuramente, quello di avere la grande capacità di scavare nell’immaginario per poter trattare di folklore all’interno delle sue storie. La stessa cosa ha fatto con il film arrivato sulla sua piattaforma lo scorso 7 aprile. Con “Chupa” ci addentriamo all’interno della cultura messicana e diviene possibile avere un Chupacabra come animale domestico. La pellicola è diretta da Jonás Cuarón, il figlio del celebre regista Alfonso Cuarón e di certo lontano dall’orrore, ma è proprio un film per famiglie.

venerdì 19 maggio 2023

#Pensieri: Ovunque e in nessun luogo

 “[...] è oltre le stelle,
è lo spazio che incontra se stesso,
è il tempo che diverge in particelle
nell'esistenza che diviene riflesso”
Gianluca Boncaldo, L’articolo che ancora deve essere scritto.

Ovunque e in nessun luogo. È davvero difficile da spiegare. Penso che tutto sia così interrelato da essere una cosa sola, o comunque un insieme così armonico da agire come uno.

La fisicità caratterizza gli esseri e le cose come frammentate e frammentarie, nella continua illusione della separazione. L’ho detto più volte, e non credo che mi stancherò di ripeterlo: ogni cosa è collegata a un’altra in una maniera che noi non possiamo percepire per intero, e ogni cosa è separata secondo leggi naturali e trascendentali imposte dalla nostra cognizione psicofisica.