lunedì 12 dicembre 2022

#Eventi: Più libri più liberi

Nella Nuvola, all’Eur, la scorsa settimana si è svolta la fiera: Più Libri, Più Liberi, un evento che siamo stati ben lieti di seguire durante tutta la sua durata. Tra firma copie, libri comprati e letti e incontri con personaggi di spicco del mondo dell’editoria, abbiamo passato cinque giorni totalmente immersi nella scrittura.
La pioggia che si è abbattuta sulla capitale romana non ha fermato l’affluenza di curiosi che ha riempito di corridoi creati dai vari stand. Ragazzi di ogni età correvano tra i vari banchetti alla ricerca di questo o quello. Buste piene di parole che fanno un pochino sperare sull’interesse che i giovani stanno mostrando per un medium sempre meno fruito.

#Pensieri: Tondo

Oggi va di moda la lotta al “body shaming”. Una guerra contro quelli che, in un modo o nell’altro, nel corso della propria vita hanno fatto sentire sbagliato chiunque non rientrasse in un normativo canone estetico. Il mio dissidio con la bilancia non è cosa nuova, la sto mettendo a nudo giorno dopo giorno in una lenta odissea alla ricerca di casa mia. Alla ricerca del mio corpo.

Convivere con un disturbo alimentare non è di certo una grande cosa. Guardare ciò che ci si mette nel piatto e sentirsi in un qualche modo scorretti semplicemente perché ci si sta nutrendo, ti fa entrare in un baratro di percorsi sempre tentennanti e incerti. Mangi, forse troppo, forse il giusto, ma mangi. Ti senti sporco come se avessi ingerito la cosa peggiore del mondo, nell’orario peggiore del mondo e allora inizi a farlo negli orari sbagliati: quando nessuno può vederti. Per tanto tempo, infatti, nonostante fosse “l’orario di pranzo” cercavo di evitare lo sguardo altrui perché era come se potessi leggere nella loro testa. I loro occhi mi dicevano che avrei dovuto saltare qualche boccone almeno, male non mi avrebbe fatto. Perché se sei ciccione perdi il diritto al nutrimento, senza neanche renderti conto che facendo così cadi sempre più in basso. Sempre più profondo.

sabato 10 dicembre 2022

#Racconti: Mela

Una mela per la cura, una mela per la dannazione eterna...

Chissà se fosse davvero una mela quel frutto rubato dal giardino del Signore. Forse un melograno. Poco importa, siamo qui a patire atrocità per qualcosa che non ho capito bene cosa sia.

Bianca però è speranzosa, porta con sé la sicurezza che tutto tornerà agli antichi fasti.

#Pensieri: The Weight

La foto è un riferimento a The Whale
può essere colto solo dopo la visione
del film
Scattata da Francesca Vangieri
Questo è un lento processo. Salite, discese, battute d’arresto. Un percorso che a volte dimentico, a volte dico, altre è così tanto parte di me da essere quasi una colpa.

Ne parlo, spesso, troppo, non lo so quantificare. Ma ne parlo. È una cicatrice sulla mia anima, tre sul mio addome. Ne parlo, ma non lo racconto. Lo dico, ma non lo scrivo. Forse però dovrei imparare a farlo.

Il 9 marzo del 2021 è stato il mio punto zero. Prima Operazione, Dopo Operazione. Sì, una parte di me distingue così la mia vita. È vero, il percorso è iniziato nel 2020 quando ho capito quanto necessario fosse fare una benedetta chiamata nonostante mi spaventasse. Chi mi conosce mi ha sentito dire, almeno una volta, che gli anni della Pandemia sono stati il periodo migliore della mia vita. Perché? Beh… rallentare vuol dire guardarsi, fermarsi vuol dire prendersi il proprio tempo. Ho tradotto l’isolamento come un momento per poter stare con me stessa e conoscere un po’ di più chi io sia.

venerdì 9 dicembre 2022

#Venezia79: The Whale, il nostro personale Leone D'Oro

Riuscire a scrivere la recensione di questo film è dannatamente difficile. The Whale colpisce dritto alla bocca dello stomaco, la stringe e vi lascia con un vuoto incolmabile. Tutti gli spettatori, all’interno della Palabiennale di Venezia, sono usciti stravolti tra le lacrime; in totale silenzio. Una storia, forse semplice, ma potente nella sua immobilità. Chi sta scrivendo questo articolo si è trovato faccia a faccia con uno specchio ancora difficile da elaborare, tanto che questo articolo poteva essere un pensieri.

#RoyalFamily: Principessa Margaret e Peter Townsend

L’ultima stagione di The Crown ha forse messo la Regina Elisabetta II un po’ in secondo piano, perché focalizzata sulla fine del matrimonio tra Carlo e Diana, l’inizio della storia ufficiale con Camilla (per leggere la verità dei fatti potete cliccare qui per la prima parte e qui per la seconda) e sulle vicende di Filippo, che nonostante l’età rimane sempre piacevolmente affascinato da tutto ciò che è nuovo, soprattutto in campo scientifico e tecnologico.
Ciò che ha appassionato tutti, però, è anche la storia d’amore tra la principessa Margaret e il colonello Peter Townsend, che nella quinta stagione fa il suo ritorno, anche se per solo una puntata.

Cosa c’è, però, di vero? Quanto è stato romanzato a favor di trama? In che modo gli sceneggiatori hanno giocato emotivamente, per tenerci incollati allo schermo? Scopriamolo oggi con questo articolo!

Attenzione: The Crown è sicuramente una delle migliori serie tv non solo sulla famiglia reale inglese, ma anche in linea generale. È davvero difficile trovare una trama così vicina alla realtà quando si tratta di esporre vicende legate alla Corona, ma non per questo è da prendere come un documentario: molte delle vicende sono romanzate, infiocchettate e imbellettate a favor di pubblico. La stessa Elisabetta II seguiva ogni puntata, ma lo definiva: “troppo emotivo”.
Eliminiamo, quindi, dalla nostra mente immagini di occhi lucidi e/o discussioni che bramano vendetta.

giovedì 8 dicembre 2022

#Pensieri: L'ottavo articolo

ATTENZIONE
: questo è un "quarto articolo". Siete stati avvisati e potete passare oltre per leggere contenuti decisamente più interessanti.