martedì 29 aprile 2025

#Personaggi: Maria Teresa di Savoia

Mentre stavo scrivendo sui pro di avere una monarchia, mi sono chiesta quali esempi di virtù possiamo portare, e perché non parlarne, iniziando proprio da casa Savoia? Così ho preso dei giorni a pensare, per non sfociare nei soliti nomi conosciuti.


Ecco quindi di iniziare proprio dal principio: da una donna importante, forse sconosciuta ai più, e che purtroppo non ha potuto vedere effettivamente l’Italia unita.

Sto parlando di Maria Teresa di Savoia, nata Principessa del Regno di Sardegna e poi divenuta Duchessa di Lucca e Duchessa di Parma e Piacenza

Con il nome completo di Maria Teresa Ferdinanda Felicita Gaetana Pia di Savoia, figlia terzogenita di Vittorio Emanuele I (re di Sardegna) e Maria Teresa d’Asburgo-Este, la Principessa nasce a Roma, più precisamente a Palazzo Colonna, il 19 settembre 1803 insieme alla sorella gemella Maria Anna.
Non si sa molto della sua infanzia, che trascorse insieme a tutta la famiglia a Cagliari, per scappare dalle continue rivolte e dai terremoti politici che aleggiavano nell’Europa napoleonica.

A diciassette anni, il 17 agosto 1820, sposa per procura Carlo Ludovico (1799-1883), principe di Lucca. Le differenze tra i due, però, sono insormontabili. Maria Teresa, dotata di una grandissima fede, si discosta dal marito quando questo comincia a cercare il piacere oltre il vincolo matrimoniale. Per questo, e per il fatto che Carlo Ludovico si rivela un uomo poco dedito al governo e più interessato ai viaggi e alla bella vita, la coppia avrà solo due figli: Luisa Francesca (1821-1823) e Carlo Giuseppe (1823-1854).

Nel 1824 Maria Teresa diventa duchessa di Lucca.

Nel 1847, l’imperatrice d’Austria Maria Luisa muore e in accordo con il Congresso di Vienna, Carlo decide di scambiare il ducato di Lucca con quello di Parma. I due coniugi diventano così duca e duchessa di Parma.
Quello che la storia forse non dice troppo è che fu proprio Maria Teresa a governare su Parma, almeno fino alla rivoluzione del 1848, quando Carlo Ludovico è costretto ad abdicare in favore del figlio, divenuto Carlo III.

Per lasciare il figlio libero di governare come meglio crede, Maria Teresa si trasferisce a Carmaiore, in Versilia.
Alla morte del figlio, da lei mai saputo si trattasse di un attentato di un rivoluzionario carbonaro, nel 1854 torna a Lucca, nella sua residenza di San Martino in Vignale, dove conduce una vita strettamente privata. Sembra che non abbia mai lasciato la residenza fino alla sua morte avvenuta il 16 luglio 1879, per questo la popolazione l’ha soprannominata Sepolta viva.
Ora il corpo riposa a Roma, nel cimitero Verano, nella cripta sotterranea della cappella dell’Ordine Domenicano, dove riposano gli appartenenti più illustri.

Ma perché è bene ricordarla?

Ho accennato a due fatti importanti: il primo è che Maria Teresa vive in un contesto storico dove l’assetto dell’Europa cambia velocemente, dove nulla è certo e stabile; il secondo è l’incapacità di governare di Carlo Ludovico. È lei a prendere il comando, è lei a dare l’esempio di dedizione, stabilità e serietà di cui ha bisogno il popolo.

È sempre lei a dedicarsi alle questioni diplomatiche e famigliari (per questo nutre una forte fiducia nel figlio divenuto duca) e non solo: con la sua profonda fede ha vissuto al pari di una religiosa, prodigandosi attivamente in ogni opera caritatevole e alla protezione dei più deboli, anche indirettamente negli anni passati chiusa nella sua dimora.

Con la sua luce e la sua guida è stata una donna forte, coraggiosa e che mai si è sottratta al dovere di mettere gli altri al primo posto. Troppo spesso, infatti, si dimentica che chi nasce in questa condizione agiata dovrebbe dedicare la propria vita agli altri, come direbbero su Downton Abbey: loro non sono proprietari di qualcosa, solo custodi.

Maria Teresa di Savoia l’ha saputo fare molto bene: esercitando la sua influenza nel modo migliore che poteva, senza mai cercare una risonanza mediatica attraverso l’ovazione del popolo o la ricerca compulsiva di chi ne decantasse le sue lodi.

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