Ma la nostra intenzione non è quella di fare una biografia, né tantomeno limitarci a raccontare le sue imprese.
Piuttosto, vogliamo mostrare come questa figura incarni un modo di essere del tutto occidentale, un archetipo appunto che affiora nell’immaginario europeo.
Per archetipo qui intendiamo una figura, un modello presente nell’inconscio collettivo. Per essere più chiari, l’eroe è un esempio di archetipo individuato da Carl Gustav Jung.
Delineiamo prima il personaggio: il nome di Magellano è passato alla storia per aver organizzato la prima spedizione per la circumnavigazione del globo. La spedizione fu compiuta dai suoi compagni di viaggio, ma Magellano morì lungo il tragitto.
La spedizione è partita dalla Spagna, raggiungendo prima l’America, per poi oltrepassarla e attraversare ed esplorare quello che a posteriori fu chiamato Oceano Pacifico.
Era un’impresa leggendaria all’epoca, e Magellano fu capace di guidare i suoi uomini oltre il Pacifico e oltre la fame che stavano patendo. L’impresa era quasi riuscita, Magellano fu il primo ad attraversare il Pacifico e si era lasciato alle spalle l’ignoto e sarebbe potuto tornare in Spagna raccogliendo provviste in Asia.
Purtroppo, l’esploratore, imbevuto della propria tracotanza, decise di convertire al cristianesimo e assoggettare alla Spagna alcuni indigeni delle Filippine.
Magellano morì sull’isola di Mactan, ucciso dagli indigeni. L’esercito di Magellano armato di armi da fuoco e balestre fu proprio sconfitto dagli indigeni che utilizzavano armi molto più tradizionali. A nulla valsero le sofisticherie occidentali.
Nulla poi si seppe delle spoglie mortali di Magellano, quasi sicuramente non fu neanche sepolto.
In questa storia Magellano risulta dapprima l’archetipo dell’esploratore, l’uomo che sfida l’ignoto per ampliare la propria conoscenza del mondo. Tuttavia la superbia di Magellano ha corrotto quest’archetipo, rendendolo un conquistatore.
Riteniamo che questo passaggio sia ben radicato nell’immaginario occidentale. Le radici della nostra cultura sono basate su una conoscenza raggiunta ponendo in dubbio la realtà esistente (si veda il mito della caverna ne “La Repubblica” di Platone). Ma una volta raggiunta una conoscenza o verità, abbassiamo la guardia e riteniamo spesso che non abbiamo più bisogno di porci dubbi. O comunque siamo disposti a mettere in dubbio alcuni aspetti della realtà e non altri.
E così fece Magellano: per primo esplorò un oceano mai navigato per scoprire nuove verità, ma successivamente convinto da un’etnocentrica superiorità culturale, volle mostrare (fallendo) la propria superiorità ad altri popoli. Venne tradito dalla sua stessa superbia.
E quante volte noi ci comportiamo così? Mettiamo in dubbio, confutiamo la verità degli altri, ma non lasciamo margine di discussione sulla nostra. Siate esploratori e non conquistatori.
Bravo condivido il tuo pensiero👏.Nella realtà quotidiana ci vorrebbero più esploratori che conquistatori, la vita sarebbe più serena o comunque meno complicata👌😊😊
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