lunedì 17 luglio 2023

#Anime: La Regina dei 1000 anni

La Regina dei 1000 anni” è uno di quegli anime che abbiamo visto poche volte, quando eravamo molto piccoli, ma che ci è rimasto molto impresso. Crediamo che sia proprio a causa sua se amiamo i thriller e i complotti, ma è anche a causa sua se il genere fantascientifico non è tra i nostri preferiti: come si può anche solo aspirare ad arrivare a questi livelli?

Forse non andremo molto d
’accordo con i fan più accaniti, ma la sigla italiana, cantata da Cristina D’Avena e Augusto Martelli, è tra le nostre preferite in assoluto.

Comunque, il titolo originale è “Shin taketori monogatari: sennen joō” (trad. “La nuova storia di un tagliabambù: la regina dei mille anni”). Il manga è di Leiji Matsumoto (già autore dei celebri Capitan Harlock e Galaxy Express 999) ed è uscito in Giappone per la prima volta nel 1980, edito d/visual. L’anime è andato in onda per la prima volta in Giappone sulla Fuji TV nel 1981; in Italia arriva nel 1982 su Rete 4

venerdì 14 luglio 2023

#StorieRomane: Macro

Roma è piena di molte cose da scoprire, è di certo conosciuta per le sue antichità, ma ha anche una storia più recente che non ha niente da invidiare ad altri luoghi. Grandi e piccole storie compongono la capitale. Oggi vorremo parlarvi del museo “Macro”, situato in Via Nizza 138. Il museo accoglie oggi accoglie diverse esposizioni di arte contemporanea, ne consigliamo vivamente la visita per chi apprezza il genere. 

Vogliamo raccontarvi la sua storia.

#Mitologia: Istinti primordiali

Come abbiamo spiegato nell’articolo “Nuova Era”, il tempo in cui gli umani erano un tutt’uno con gli dèi è un chiaro riferimento al momento in cui stavamo dentro al grembo materno.


Arriva per tutti il giorno in cui si nasce e da due corpi collegati tra loro, si diventa due distinte entità, anche se il bambino ha comunque bisogno di un genitore – o almeno tutore legale – per poter sopravvivere.
Ed è proprio l’istinto di sopravvivenza uno dei primi sensi che si affina: il bambino piange quando ha fame, sonno, bisogno di attenzioni e più il suo pianto viene ignorato, più diviene disperato, scuotendo tutto il corpo.

Sappiamo che è proprio in questi primi mesi che si definisce il rapporto con la madre, di conseguenza con quella che sarà la fiducia dell’adulto nei confronti del mondo circostante, e di se stesso.
Sappiamo anche che in questo periodo tutto va nel luogo più istintivo e incontrollabile, quello in cui risiede la nostra ombra, cioè nell’inconscio, il grande controllore della nostra vita.

Per le popolazioni più antiche era davvero dura riuscire a spiegarsi il perché di certi riflessi rabbiosi, della furia che ci accompagna anche in età adulta, ma soprattutto perché prendiamo decisioni sciocche senza porci le giuste domande.

Secoli e secoli fa, tutto ciò si associava alla figura dell’animale stoico ma mai addomesticabile come il toro. Da qui nascono i miti del Minotauro e di Grendel e Beowulf, di cui parleremo oggi.
Sarà interessante vedere come le due culture, la prima classica, la seconda norrena, diano diverse risposte alla domanda: può l’uomo controllare i suoi istinti primordiali?

giovedì 13 luglio 2023

#Pensieri: I fiori nella città

Quando la pittura manca e il grigio abbonda, c’è qualcosa che continua a dare colore. Ma tra le strade e le case, di ogni forma e cromatura, c’è sempre una costante che incoraggia con il tutto, come se fosse un quadro da esplorare con lo sguardo.

Piccole macchie sui marciapiedi, minuscoli germogli che dal fondo dell’asfalto si fanno strada per reclamare il loro spazio.

Hanno qualcosa di inesprimibile, un concetto visuale che si imprime in un’emozione simbolica.

Di qualsiasi tipologia, i fiori si innervano nel tessuto urbano costellando una bellezza creata dall’alternarsi dell’ordine fra natura ed elementi antropici. 

#Libri: Il ritrovo dei decaduti

Cosa accadrebbe se Dionisio e Dorian Gray decidessero di aprire un club esclusivo dedicato a figure mitologiche dimenticate? È la domanda che si è posta Morgana De Lioncourt, autrice del libro: Il ritrovo dei decaduti, un testo che ci porta all’interno di questo fumoso e alcolemico viaggio conoscitivo. Un percorso che dialoga direttamente con il proprio lettore per poter rinfrescare la memoria su storie e gesta che sono, in parte, andate perdute.

La mitologia viene continuamente riscritta, lo sappiamo bene e ci divertiamo a trattarla anche noi all’interno delle nostre pagine virtuali. Contestualizziamo i miti ai loro tempi, ma li rapportiamo anche ai giorni nostri perché tutto si ripete e si ripresenta. Le storie, in questo modo, non muoiono mai, al contrario restano eterne cristallizzate nel loro arco narrativo. Divinità e figure celebri sono pronte ad aprirsi, come se il lettore fosse una sorta di psicologo, a questo loro viaggio conoscitivo e in un certo senso interiore.

mercoledì 12 luglio 2023

#Cinema&SerieTv: Ghosted - Recensione

Su AppleTv+ è disponibile allo streaming: Ghosted, diretto da Dexter Fletcher (regista di biopic come Bohemian Rhapsody e Rocketman). Il film che ci ha convinti alla visione grazie ai sue due attori protagonisti. Non è un mistero, infatti, che chi sta scrivendo questa recensione è fan di Chris Evans e di Ana de Armas, due attori che abbiamo avuto modo di vedere in combo nel primo volume della saga di “Knives Out”.

Cole (Chris Evans) casualmente incontra Sadie (Ana de Armas) che se ne sta intenta ad acquistare una pianta. La tensione tra i due è palpabile tanto che il giovane viene spinto a chiedere alla ragazza un appuntamento. I due passano una giornata insieme, tra caffè e chiacchiere, finendo poi col passare intimi momenti insieme. 

#TheBeatles: Octopus's Garden

Nessun errore grammaticale, il titolo della canzone è questo e ce lo teniamo. E per ridere, vi citiamo un discorso tra Frè e Silvia:

Frè: Ma come parlavano quei quattro ad Amburgo? Già inglese? L’inglese era già così conosciuto?
Silvia: Beh, Paul ha detto che parlavano tedesco perché lui lo sa parlare.
Frè: Come sa parlare l’inglese?

Comunque, oggi vi parliamo di Octopus’s Garden una canzone dei Beatles scritta da Ringo. E no, non stiamo scherzando, è proprio scritta da Ringo, con l’aiuto di George Harrison. Quest’ultimo la definì molto profonda, aggiungendo che Ringo sapeva scrivere “canzoni cosmiche” senza rendersene conto.

Il brano esce nel 1969, nell’album Abbey Road e col senno di poi, dopo aver visto anche il docu-film Get Back, siamo molto d’accordo con George.