mercoledì 29 marzo 2023

#Spettacolo: If Beethoven was a punk

La collaborazione con l’Associazione Sperimentiamo ci spinge a scoprire sempre di più le realtà che si muovono sul territorio romano. Veniamo, così, travolti da spettacoli dal fascino irresistibile come quello che si è svolto qualche sera fa all’interno del Teatro Mongiovino di Garbatella. Abbiamo, infatti, conosciuto i Wakeupcall e la loro irresistibile musica, un piccolo prezioso esperimento che coniuga i grandi della musica classica allo stile fresco del Punk Rock.

“If Beethoven was a Punk” coniuga in sé tutto lo spirito crossmediale che la musica possiede. Dai testi e i brani scritti da questa giovane band è, infatti, nato un fumetto che successivamente è stato trasposto a teatro. La musica, così, si fonde nelle pagine stampate e un narratore fa immergere lo spettatore nelle avventure di Alex e dei suoi amici del Bar Ok. Allo stesso modo permane un intento quasi pedagogico che, grazie al racconto delle biografie dei personaggi, ci spinge a conoscere quei grandi maestri della musica classica considerati dei “reietti” ai loro tempi.

#Musica: Woman

Come già accennato nell’articolo “Girl”, dove abbiamo analizzato il testo della canzone dei Beatles, “Woman” di John Lennon è una sorta di evoluzione della prima, dove John osserva la figura femminile e cerca di descriverla, probabilmente a seguito del trauma subito nella sua infanzia dalla madre Julia.

Per questioni di spazio e tempo, vi invitiamo a recuperare l’articolo sulla biografia di John Lennon, oppure quello dedicato alla recensione del film “Nowhere Boy” se volete approfondire il rapporto tra John e la madre.

La canzone è contenuta nell’album “Double Fantasy”, uscito il 17 novembre 1980. Il singolo esce il 12 gennaio 1981, dopo la morte di John.    

Attenzione: questo articolo potrebbe essere emotivo...

martedì 28 marzo 2023

#Cinema&SerieTv: Everything Everywhere All at Once

Il vincitore degli Oscar 2023 è Everything Everywhere All at Once, prodotto dai fratelli Russo e diretto dai Daniels. Sette sono state le statuette che questa pellicola si è portata a casa, tra migliori attori protagonisti e non. Tante sono le tematiche affrontate in una sceneggiatura cacofonica e piena di stimoli. Questo è un film che stimola e inebria i sensi del proprio pubblico riuscendo a parlare di argomenti intrinsecamente legati tra di loro.

#Libri: Il caso Morel

Questa settimana vi consigliamo una chicca davvero imperdibile, perché è grazie alla Fazi Editore se da oggi abbiamo la prima traduzione de “Il caso Morel”, romanzo noir che fu d’esordio, nel 1973, per Rubem Fonseca.

Certo, sappiamo che il genere noir, nel suo essere cupo ed estremamente dark, può non trovare i gusti di tutti e decisamente, non vi mentiremo: certe scene presenti nel romanzo vanno lette solo se si è forti di stomaco, o dannatamente affascinati dalla psiche umana, con tutti i suoi limiti ma anche le sue ossessioni e feticismi

lunedì 27 marzo 2023

#Spettacolo: I trent'anni di teatro classico di Vincenzo Zingaro

Giovedì 16 marzo 2023, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, Vincenzo Zingaro è stato insignito del riconoscimento istituzionale della Camera dei Deputati per il suo trentennale di carriera. Il regista, attore e drammaturgo ha, infatti, celebrato i trent’anni di attività come direttore artistico della Compagnia Castalia e del Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico).

Erano presenti all’evento, per congratularsi con lui: il Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone; Giovanni Antonucci, storico e critico teatrale; Enrico Bernard, autore teatrale, critico e docente di teatro; Vito Bruschini, scrittore e critico teatrale; Caterina Pentericci, docente e ricercatrice in lingua e letteratura latina dell’Università di Urbino. Hanno inviato i loro messaggi di saluto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. In conclusione si sono accodati anche amici e colleghi di Zingaro per ringraziarlo del lavoro compiuto in questi anni.

#Musica: Alba

Quando abbiamo ascoltato “Alba” per la prima volta, durante la prima serata del Festival di Sanremo 2023, ci è subito venuta in mente un’intuizione su Ultimo: “Vuole dirci qualcosa, vuole lasciarci un messaggio”.
Non prendeteci per pazzi, abbiamo scherzato noi per primi sulla frase che dall’inconscio è salita alla nostra mente, eppure il giorno dopo, ascoltandola per bene, abbiamo avuto quasi un mancamento. Allora ci siamo muniti del video ufficiale e lì non abbiamo più avuto dubbi: Ultimo ha qualcosa da dirci.

Come per confermare tutto ciò, facendo una breve ricerca Google sul brano, ci siamo imbattuti nell’intervista che il cantante romano ha rilasciato al Corriere della Sera:

Due anni fa avevo scritto una frase: ‘Amo l’alba perché è come fosse solo mia’. Quest’estate, poi, mi trovavo alle Isole Eolie, al porto, e non era ancora l’alba, a dire la verità. Ma a partire da quella frase che già avevo in mente, la canzone è venuta da me. Io ci credo, in questo. Sono stato un tramite. L’ho scritta io ma non l’ho scritta veramente io. Sono stato attraversato dalla canzone. […] È un viaggio etereo, quasi astratto. Quando la canto ho come la sensazione di ‘entrare nel tempo’”.

Dato che capita spesso anche a noi, quando scriviamo, non possiamo fare altro che ringraziare Ultimo e cercare di darvi il significato che abbiamo trovato nelle sue parole.

sabato 25 marzo 2023

#Racconti: Disavventure di un musicista

Era sera, la luce del sole era ormai svanita, lasciando spazio alle numerose stelle che si presentavano sulla via lastricata che si allontanava dal castello del re.