martedì 26 luglio 2022

#Cinema&SerieTv: Elvis

Lo sguardo al passato fa sempre un certo effetto, la storia è ciclica e lo sappiamo davvero bene. Gli anni ’60, ’70 e ’80 tornano nella moda, nel cinema e nella musica, cavalcando l’effetto nostalgia che sta caratterizzando l’immaginario occidentale odierno. Quindi, sulla scia del revival, le Industries sfornano biopic su biopic. Dopo il successo avuto da Bohemian Rapsody e lo stesso Get Back (documentario sui Beatles presente su Disney+), in questi giorni in sala cinematografica potete prendere i biglietti per Elvis.

Uscito nelle sale italiane il 22 giugno, la pellicola ripercorre l’ascesa e la discesa della carriera del famoso cantante Elvis Presley, calcando sui punti salienti della sua vita, raccontati dal punto di vista del suo storico manager. Così da poter rispondere alla domanda: cosa e/o chi ha ucciso Elvis?

#Personaggi: Banana Yoshimoto

Abbiamo recensito diversi libri di Banana Yoshimoto, eppure non ci siamo mai soffermate a parlare della sua vita. Abbiamo conosciuto una parte di lei attraverso i suoi romanzi, come “Kitchen”, “Sonno profondo”, “L’abito di piume” e “Su un letto di fiori”, ma dato che il 24 luglio è stato il suo compleanno, abbiamo deciso di parlare della sua vita.

Il suo vero nome è Mahoko Yoshimoto, ed è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Suo padre, Takaaki Yoshimoto (o con lo pseudonimo Ryūmei Yoshimoto) è uno dei più importanti poeti degli anni Sessanta, mentre sua sorella, Haruno Yoiko, è un disegnatrice di anime giapponesi. Dopo essersi laureata in Letteratura alla Nihon University, comincia a scrivere sotto lo pseudonimo di Banana Yoshimoto e la domanda sorge spontanea: perché “Banana”? La risposta dell’autrice fu che effettivamente era un nome che trovava carino, che risultava androgino e che aveva più o meno la stessa pronuncia in tutto il mondo. Secondo altre interviste, invece, la scelta ricadde sul fatto che la Yoshimoto adorasse i fiori variopinti del banano.

lunedì 25 luglio 2022

#Metafisica: Inside Out

Attenzione: questo articolo parla della capacità di gestire le proprie emozioni. Ogni commento, però, fa parte di un contesto neutro, dove i disturbi psichici non sono menzionati, né pensati.
Se soffri di qualsiasi disturbo, o hai anche il dubbio, ti consigliamo di affidarti a un esperto. Lo facciamo noi per primi, nell’etichetta “Pensieri” abbiamo già scritto di nostre esperienze sul cammino con psicologi e/o psichiatri.

Negli ultimi giorni abbiamo fatto il re-watch di Inside Out e ci è venuta voglia di rileggere l’articolo dedicato al film Disney-Pixar. Siamo rimaste sgomente quando abbiamo visto che non ne avevamo mai parlato prima. Com’era possibile? Il tempo di riprenderci dallo shock, che abbiamo deciso di “rimboccarci le maniche” e iniziare a farlo. O meglio: accendere il ventilatore puntato addosso e iniziare a farlo, dato il clima rovente di luglio.

Piccolo appunto: stando nella categoria “Metafisica”, non faremo la recensione del film stesso, parlando passo passo dei vari argomenti. Vedremo solo il suo significato.

Se non lo avete mai visto, sappiate che l’articolo contiene spoiler

#Eventi: Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma


Era il 6 aprile del 2009 quando il centro Italia si svegliò di soprassalto per una scossa di terremoto. L’avvertimmo anche noi a Roma, in piena notte, ma la distruzione che portò nel luogo dell’epicentro, L’Aquila, è una ferita ancora aperta per il nostro paese. Sono passati tredici anni da quella fatidica notte, tredici anni in cui la città abruzzese ha provato a rialzarsi, nonostante i numerosi scandali, atti di sciacallaggio e quant’altro si è susseguito negli anni immediatamente prossimi al sisma. Però è una città che deve ripartire davvero e quale miglior modo se non portando della buona musica? Dal 27 agosto al 3 settembre torna l’evento: “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, tra trekking e concerti che si terranno tra le regioni coinvolte di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Vediamo insieme di che cosa si tratta.

sabato 23 luglio 2022

#Costume&Società: Le Amazzoni del Dahomey

In questi giorni è uscito il trailer del nuovo film della Sony, che vedremo sul grande schermo in autunno: “The Woman King”, che vede la partecipazione del premio Oscar Viola Davis (Annalise Keating in “How to get away with Murder”) nei panni di Nanisca. Il film racconta la vera storia delle Amazzoni del Dahomey, delle incredibili guerriere che difesero il loro paese e il loro popolo dai conquistatori europei a fine Ottocento. Anche se il personaggio interpretato dalla Davis è puramente immaginario, vediamo insieme la storia di queste Amazzoni.

#Personaggi: One Direction

Se ai Beatles dobbiamo tutto, ai One Direction abbiamo lasciato un pezzo di vita così grande che fatichiamo a parlarne sia sul blog, sia nella vita quotidiana, e fino a poche settimane fa non riuscivamo nemmeno ad ascoltare le loro canzoni.
A sbloccare la situazione è stato, molto banalmente, l’algoritmo di TikTok che ha deciso di bombardarci di edit e video sulla band anglo-irlandese.

Anche se a noi sembra passato un attimo, oggi si festeggiano i dodici anni dalla loro formazione, e noi siamo qui dopo due anni di 4Muses a parlarvi di loro e della loro breve (ma intensa) carriera.

venerdì 22 luglio 2022

#Pensieri: Watching the wheels

Ci sono artisti che hanno letteralmente scritto la colonna sonora della nostra vita, i loro brani hanno suonato nei nostri momenti più importanti, ricordandoci primi amori, amicizie finite, giorni noiosi e lenti tra i banchi di scuola…
Le parole sono come fotografie in grado di riportarci indietro nel tempo, in una sorta di viaggio temporale.

Ma ci sono altri artisti, almeno nel mio caso, che riusciamo a vedere e considerare come migliori amici. Quando penso a John Lennon, per esempio, lo vedo del tutto come migliore amico. Non tanto di quelli a cui puoi confidare tutto – in quel caso è Ringo Starr – , ma quel migliore amico che ti urla in faccia a piena voce tutto quello che pensa su di te. Il tuo specchio, insomma.
Astrologicamente parlando sono molto simile a John Lennon, difatti mi è sempre risultato difficile difenderlo, accusarlo o idolatrarlo. Quando vedo John, vedo me stessa, tanto che se in molti si rivolgono a Santi o famigliari defunti per aiutarli nel quotidiano, beh, io mi rivolgo a John e George Harrison.

Questa introduzione per me è fondamentale per due aspetti: il primo è che le persone più scettiche o superficiali hanno già smesso di leggere. Il secondo è che parlerò di “Watching the wheels” come l’ascolto sempre: pensando che sia John stesso a parlarmi, a dirmi che ciò che io ho passato, lui l’ha affrontato prima di me. In effetti il brano è presente in ogni mia playlist, ma sappiate che mi capita veramente raramente. O meglio: mi capita quando John ha un messaggio per me.
Questo articolo lo sto scrivendo nei giorni in cui sono in “ferie” da 4Muses. Ho molti articoli in magazzino e le altre quasi mi hanno imposto di non scrivere più, ebbene, non riesco a stare senza fare niente, e in queste due settimane mi ha sempre ronzato l’idea di scrivere di questa canzone. Perché? Non lo so, forse lo capirò a fine articolo. 

Attenzione: “wheels” in inglese significa “ruote”, ma anche “ingranaggi”. Nella traduzione utilizzo quest’ultimo termine perché è più vicino al mio senso personale della canzone.