mercoledì 6 aprile 2022

#Pensieri: Blackbird

Prima o poi smetterò di parlare di Beatles, ma oggi non è evidentemente arrivato il momento.

Ve lo dico in modo chiaro e conciso per non lasciare spazio al dubbio: se state qui ad aspettare il giorno in cui non li inserirò più in qualsiasi conversazione state freschi.

Amo quando qualcosa – una canzone, un quadro, un film o un libro – mi lascia libera interpretazione e cambia il suo significato in base al periodo che sto vivendo e in base a come la voglio leggere, ma allo stesso tempo, come ho già detto nell’articolo in cui ho parlato di Jean-Michel Basquiat, provo un amore spassionato per l’origine delle cose e quindi amo alla follia anche quando dietro alla mia personalissima interpretazione posso attingere alle spiegazioni dell’ideatore dell’opera in questione.

Blackbird”, per quanto per qualche oscuro motivo che non ho ancora capito, è una delle canzoni che meno mi piacciono dei Beatles, è a parer mio uno degli esempi lampanti di quanto soggettiva può essere una canzone.

#Anime: Madamoiselle Anne

Come vi abbiamo già spiegato nell’articolo dedicato al mito di Sonia di Super3, noi bambini di Roma abbiamo avuto la fortuna di essere cresciuti con gli anime non censurati. Certo, tutti da ogni parte d’Italia hanno avuto i loro canali privati, ma Super3 era altra storia. In classe parlavamo di Bim Bum Bam e dei “cartoni di Sonia”, allo stesso identico modo. Ecco perché spesso, quando citiamo gli anime non passati dalla Rai o Mediaset, troviamo dei veri e propri riscontri solo da chi ha passato la sua infanzia in territori romani.
Oggi cerchiamo di sfatare questo mito, sperando nei commenti di persone provenienti da altre regioni e che, come noi, non si sono persi una puntata di Madamoiselle Anne

martedì 5 aprile 2022

#Marvel: Morbius - Recensione

Dopo tanti rinvii, lo scorso 31 marzo è arrivato nelle sale italiane: Morbius, lo stand alone con protagonista il dottore Michael Morbius da sempre inquadrato all’interno dell’imaginario collettivo come nemico di Spiderman. Vi abbiamo già anticipato qualcosa su questo personaggio narrandovi parte della sua genesi e il modo con cui si intrecciava all’interno della storia del tessi-ragnatele più amato di sempre, ma in questa pellicola assume un suo rilievo unico e cerca la sua stessa strada.

Le recensioni online lo avevano già stroncato ancor prima del suo arrivo in sala, anche perché il pubblico ormai ripone così poca fiducia in quello che Sony sta facendo con i personaggi Marvel che forse in molti sono entrati in sala abbastanza prevenuti da ciò che avrebbero visto. Vi dobbiamo confessare che noi di 4Muses ci siamo divertite e (forse perché le aspettative erano molto basse) lo abbiamo trovato abbastanza godibile. Ma ovviamente pieno di difetti.

#Musica: X Agosto 2048

È quasi impossibile non conoscere la famosa poesia di Giovanni PascoliX Agosto”, quella in cui il poeta attende invano il ritorno del padre, la cui morte paragonava a quella di una rondine che portava il cibo al suo nido. Rancore riporta alla memoria di tutti la medesima storia per la sua canzone “X Agosto 2048” contenuta nell’album “Xenoverso”, in uscita il 15 aprile. L’uscita del disco è stato anticipata da tre canzoni, da tre racconti di un futuro distopico che, per quanto distante da noi, non è per troppi versi diverso.

lunedì 4 aprile 2022

#MustToWatch: Licorice Pizza

Arrivato il 17 marzo nelle sale italiane, all’indomani degli Oscar2022, non possiamo non parlare di uno dei film usciti sconfitti dalla “competizione”. Una storia che è entrata immediatamente nei nostri "Must To Watch" per la sua intensità e per l'amore che ci ha provocato immediatamente dopo la sua visione. 
Ovviamente stiamo parlando di Licorice Pizza, pellicola diretta da Paul Thomas Anderson che ci trasporta all’interno degli anni ’70; più precisamente nel ’73, anno di uscita nelle sale cinematografiche di Vivi e lascia morire. Il capitolo di James Bond è uno dei pochi indizi che ci permette di collocare l’ambientazione in un anno ben specifico.

#Libri: Il tempo della speranza

L’abilità dello scrittore sta nel saper narrare una storia al punto che il lettore finisce per affezionarsi ai personaggi citati nel libro e Brigitte Riebe non è da meno. Il 31 marzo è uscito il suo romanzo “Il tempo della speranza”, edito da Fazi Editore. Si tratta del terzo e ultimo libro della saga famigliare de “Le sorelle del Ku’damm”. Vediamo insieme perché questo capitolo finale ci ha colpite parecchio.

Come per “Una vita da ricostruire” e “Giorni Felici”, ci troviamo catapultate nella Berlino del dopoguerra, nel 1958. Se nei primi due romanzi della saga seguivamo prima la storia di Rike e dopo quella di Silvie, in questo volume scopriamo come prosegue la vita della più piccola di casa Thalheim, Florentine, chiamata comunemente Flori. Lei è sempre stata figlia meno “materiale”, quella più dedita all’arte e che cerca in tutti i modi di coronare il suo sogno della pittura. Malgrado il padre voglia per lei un futuro nell’azienda di famiglia, i Grandi Magazzini Thalheim, Flori non ci sta e si iscrive alla scuola d’arte. Lì incontra un professore dall’aria burbera che le farà mettere in discussione il sogno di una vita e non solo. Cos’è per lei la libertà? La nostra protagonista cerca di trovare il suo spazio nel mondo in una Berlino devastata dal secondo conflitto mondiale, divisa tra Ovest e Est fino alla costruzione di quel terribile muro che sancì la divisione del popolo tedesco. In uno scenario post bellico e decisamente non pacifico, quale sarà il destino di Flori e di tutta la sua famiglia?

sabato 2 aprile 2022

#Comicità: Hannah Gadsby - Nanette

Non abbiamo ben capito che problema ha Netflix con gli spettacoli comici che in realtà non sono spettacoli comici perché fanno piangere a dirotto, davvero.

Dopo Bo Burnham e il suo “Inside” credevamo che fosse finita e invece no, tra i “consigliati per te” ci è capitato “Hannah Gadsby - Nanette”, spettacolo che nel 2017 ha sancito il debutto ufficiale della stand-up comedian tasmana in tutto il mondo.
Uscito nel 2018 su Netflix, “Nanette” è stato diretto da Madeleine Parry e John Olb e interpretato dalla allora trentanovenne (o quarantenne, ma non possiamo dirlo con certezza perché non conosciamo il giorno e il mese della sua nascita) Hannah Gadsby al Teatro dell’Opera di Sidney.

Noi in questo articolo proveremo a parlarne nel modo più chiaro possibile, ma vi consigliamo vivamente di guardare lo spettacolo: è di una potenza indescrivibile, e tra l’altro dura poco più di un’ora.