lunedì 24 gennaio 2022

#Cinema&SerieTv: Incastrati - Recensione

Che Netflix sia arrivata in Italia ormai è sempre più ben visibile a tutti. Le produzioni del noto distributore si stanno facendo sempre più presenti e gli investimenti sul territorio sembrano puntare l’attenzione proprio sull’aspetto “locale” e nazionale. Netflix sta puntando su prodotti territoriali che riescono a evidenziare le caratteristiche del nostro immaginario, fagocitando prodotti che possono essere in grado di farci espatriare in tutto il mondo senza l’esasperante caratterizzazione stereotipica che molto spesso ne è emerso dal passato. Siamo noi italiani che guardiamo noi stessi e ci critichiamo, nessun giudizio esterno. Solo noi.

Incastrati di Ficarra e Picone è proprio l’esempio di questo ampliamento e di questa cassa di risonanza che si cerca di dare al nostro territorio. Una volta tanto, la località - sicilianità - viene inquadrata dagli occhi di chi la vive appropriandoci un po’ di quel crime fatto di sotterfugi, di incastri e di malavita. Il tutto con chiave drammaticamente comica che, però, riesce a creare una commistione di generi che ne risulta decisamente vincente.

sabato 22 gennaio 2022

#StorieRomane: Remo e Cesare

Ci siamo imbattute nella leggenda di Remo e Cesare, leggendo “Leggende e racconti popolari di Roma”, di Cecilia Gatto Trocchi, qualche anno fa. Su internet non vi è alcuna traccia della storia, così, ispirate dalla voglia di sapere di più, siamo andate al rione Celio, (tra Monti e l’Appio Latino) dove sembra avere origine questa storia. 

La Roma di adesso, però, non è più come quella di una volta, e trovare chi ha saputo parlarcene è stata davvero un’impresa. Attenzione: non vogliamo dirvi che le cose siano andate veramente come descritte da noi, da chi ce le ha raccontate, o dalla stessa Gatto Trocchi - che prese le informazioni da un abitante del quartiere -, vogliamo semplicemente farvela conoscere. Per il nome dei ragazzi, utilizziamo quelli presenti nel libro, ammettiamo che sono cambiati a seconda di chi ci ne ha parlato.

#Racconti: Il luogo dell'anima

“Maybe it’s a gift that I couldn’t recognize
Maybe I don’t really need to feel satisfied
Maybe it’s a gift that I spent all this time
Just trying to feel alive”
Trying to feel alive, Porter Robinson

venerdì 21 gennaio 2022

#Anime: Voglio mangiare il tuo pancreas

[L’articolo contiene spoiler]

Come nella realtà, le storie non finiscono sempre con un “e vissero per sempre felici e contenti”, la vita non è la Disney e la morte di certo non è estranea alla nostra esistenza. Oggi vogliamo parlarvi di un anime disponibile su Netflix, “Voglio mangiare il tuo pancreas”. Lo sappiamo, il titolo farebbe pensare a un film horror, con tanto di zombie e simili, ma in realtà è una storia drammatica e molto realistica. Tratto dall’omonimo romanzo di Yoru Sumino, da cui sono stati ricavati sia un manga che un live action, questo titolo è uscito nel 2018.

Sakura e Haruki sono compagni di classe dai caratteri opposti: lei esuberante e sempre sorridente, in grado di mordere la vita con entusiasmo, mentre lui è un ragazzo solitario e taciturno, a prima vista anche insensibile, che preferisce passare il tempo a pensare a cosa gli altri vedano in lui che a tentare dei veri e propri approcci. Anche se sono nella stessa classe, i due non hanno mai interagito e la prima volta che lo fanno è nella sala d’attesa di un ospedale. Haruki, mentre aspetta il suo turno per farsi togliere dei punti, trova un quaderno caduto a terra. Sulla copertina, nascosta da un'ulteriore copertura, nota la scritta: “Diario della convivenza con la malattia”, tra le cui pagine si parla di un problema terminale al pancreas. Sakura corre in sala d’aspetto a cercare il suo quadernino e, dopo un primo momento di shock, rivela la verità ad Haruki: non le rimane molto da vivere, perché quell’organo malandato piano piano smetterà di funzionare. Nessuno è a conoscenza della sua malattia, solo la sua famiglia e adesso anche il giovane che ha di fronte. Dopo una iniziale noncuranza da parte di Haruki, i due cominciano a uscire insieme, cercando di andare d’accordo per quel breve periodo che le resta da vivere. C’è solo una promessa da mantenere: Sakura dovrà dire al giovane quando sarà il suo momento per morire.

#Arte: Fedra

Tempo fa avevamo già parlato di Alexandre Cabanel e della sua opera più conosciuta, “L’angelo caduto”, (Fallen Angel), in cui veniva rappresentato tutto il dolore e il desiderio di vendetta di un Lucifero appena cacciato dal Paradiso. Oggi parliamo un suo altro dipinto, stavolta rappresentante un personaggio appartenente alla mitologia greca, ovvero “Fedra”, che dà anche il nome al quadro. L’opera, datata 1880, venne esposta per la prima volta al Salon di Parigi, poi successivamente consegnata al Musée Fabre, a Montpellier, dove ancora oggi è conservata.

Narrata dal drammaturgo Euripide, Fedra era una regina ateniese, moglie di Teseo. Secondo il mito, la donna si innamorò di Ippolito, figlio che il marito aveva avuto da una precedente relazione con un’Amazzone. Lui la respinse, così la donna lo accusò di violenza sessuale e si uccise.

giovedì 20 gennaio 2022

#Pensieri: Tasto pausa

Attenzione: questo articolo è stato scritto il 22 dicembre 2021.
 
Avete presente quando nei film il protagonista rimane fermo, mentre la vita attorno a lui scorre frenetica, avvenimento dopo avvenimento, e lui si guarda spaesato, cercando di capire il filo conduttore tra l’uno e l’altro? È come impietrito, ma gli occhi corrono da una parte all’altra, non sapendo bene a quale frammento di vita dare più importanza. Forse avete fatto un sogno simile, o magari vi ci siete sentiti in un momento della vostra vita.

Ecco, io mi sono sentita così mentre mi lavavo i denti, poco tempo fa. La mia routine è un po’ la stessa: mi alzo, sistemo, leggo… oggi mi sono fatta anche la pedicure, ho scelto il mio “rosso settembre” come colore da mettermi sulle unghie per gli ultimi giorni di mare. Il clima è ancora caldo, ma il sole tramonta prima dell’orario di cena e a me non serve il calendario per capire che ormai è autunno. 

#Cinema&SerieTv: Never Have I Ever... (Non ho mai...)

Anche se abbiamo passato la fase liceale più o meno da tempo, ogni tanto ci viene voglia di guardare un teen drama. Forse per stare al passo con i tempi, parlando per lo più a un pubblico adolescente, o forse semplicemente per nostalgia. Come già detto nell’articolo Cantano i Ragazzi, infatti, non crediamo che l’adolescenza di oggi sia così lontana dall’adolescenza di ieri.

Così con i primi freddi e le giornate più corte, ci siamo finite le due stagioni di “Never Have I Ever” in una sola settimana. Il genere non è del tutto drama, è più un teen comedy drama. Esiste? Vabbè, diciamo che ricorda anche molto Awkward (Diario di una nerd superstar). Attenzione a proseguire la lettura, perché l’articolo contiene spoiler