martedì 21 dicembre 2021

#Cinema&SerieTv: Clifford, il nuovo film di natale

Dicembre vuol dire film di Natale! 
Tutte le case di produzione iniziano a sfornare pellicole su pellicole che trattano la tematica sotto apparentemente differenti punti di vista. Perché diciamo apparentemente? Beh, ci approcciamo a questi film con una sorta di diffidenza per via dell'interno clima moralistico che molto spesso vi è dietro. 
Ovviamente, siamo a natale, siamo tutti un po' più buoni!

Dal 2 dicembre, arriva in sala: Clifford il grande cane rosso. 
Un cucciolo che ha preso vita dalla penna di Norman Bridwell, nel lontano 1963. Una storia che ha anche ispirato la creazione di serie tv animata, andata in onda nei primi anni 2000 nei paesi anglofoni; e che adesso è arrivata al grande schermo in un live action. Il soggetto perfetto per portare al cinema i più piccolini durante le vacanze natalizie.

#Marvel: Spider-Man, No Way Home

 [Attenzione – l’articolo contiene spoiler]

 “Perché non hai mai paura/Tu lanci la ragnatela e vai!/Ti butti nell'avventura/Sei un eroe, non molli mai!” cantava Giorgio Vanni nella sua più recente sigla del cartone animato dell’uomo ragno. Ed è proprio di lui che parliamo oggi, del film più atteso dell’anno: “Spider-Man No Way Home”.
Capitolo che mette la parola fine al contratto tra la Marvel e la Sony, questo è il capolinea dell’eroe che combatteva a colpi di ragnatele, del Peter Parker attuale. Lo abbiamo conosciuto negli anni prima come Toby Maguire, poi come Andrew Garfield e infine come Tom Holland. Ma bando alle ciance, inziamo subito!

Questo capitolo si svolge a pochissima distanza dal precedente film, “Spider-Man Far From Home”, nella cui scena finale vedevamo J. Jonas Jameson incriminare il nostro eroe per la guerriglia di Londra e per la morte di Mysterio (Jake Gyllenhaal), rivelando infine chi si cela dietro l’eroe di quartiere. Il mondo, così, viene a sapere che sotto la maschera di Spider-Man si cela Peter Parker (Tom Holland).

lunedì 20 dicembre 2021

#Musica: Una canzone per Natale

Il periodo Natalizio è già arrivato, lo si nota dall’abbondanza di decorazioni sfarzose, nonché dal freddo siberiano capace di farti rabbrividire nonostante tu stia indossando tutti i maglioni del tuo guardaroba. Ma c’è anche un’altra peculiarità che contraddistingue questo periodo, ossia l’essere associato a quelle canzonette un po’ stucchevoli che da tempi immemori vengono riesumate per l’occasione. In questo articolo vogliamo presentarvi una canzone “natalizia” abbastanza particolare, che nei contenuti si discosta significativamente da quelle a cui la tradizione ci ha già abituato.

Mettetevi comodi nascondendovi dal freddo siberiano sopracitato, per questo Natale è arrivato il momento di concedervi l’ascolto di musica alternativa.

#TheBeatles: Get Back, terza parte

Lo sapete e ormai non lo neghiamo più: per i Beatles puntiamo alla psicopatia. La Beatlemania, qui, sicuramente non è mai finita. Tra gadget, aneddoti e temi astrali dei quattro che abbiamo imparato a memoria - letteralmente -, possiamo dire che li conosciamo molto bene. Al terzo articolo su Get Back, il docufilm che potete trovare su Disney+, togliamo la maschera del: “Facciamo finta di non esserne così tanto ossessionate”. Maschera che comunque non abbiamo mai tenuto in Radio, quindi se siete fan dei Beatles, vi consigliamo anche di ascoltarci su RadioSapienza e di recuperare le puntate di Apollo Station.

Perché questa intro? Perché noi non abbiamo veramente parole per la terza parte di Get Back. Se le prime due potevamo anche affrontarle da un punto di vista oggettivo, non abbiamo ancora assimilato concretamente gli ultimi centotrentanove minuti e non sappiamo come parlarne. 

sabato 18 dicembre 2021

#Pensieri: Oltre l'orizzonte

Come al solito quando scrivo su Pensieri, so benissimo che il discorso vale per me ma anche per le altre. Se ho scelto di mettere questo articolo nella categoria più intima del blog è perché credo che ciò che ho passato possa aiutare molte persone. Quando ho visto “Oceania” per la prima volta non nego che ho pianto. Non tanto per la trama o per la profondità del film d’animazione, ma per la canzone “Oltre l’orizzonte”.

Era il 2017, un anno dopo la sua uscita, e proprio come la protagonista Moana -solo in italiano il nome è Vaiana- io vivevo una vita che agli occhi degli altri era perfetta, ma che per me era una prigione. Piccolo riassunto per chi non avesse il film: Vaiana è l’erede dell’isola Motunui, dove agli abitanti è sempre stato proibito andare oltre l’orizzonte del mare, nonostante il passato (sconosciuto alle nuove generazioni) da navigatori. Vaiana è sempre stata attratta dall’esplorare il mare e, anche se il sentimento è rimasto latente per anni, prossima all’elezione come capo villaggio, si libera da quella costrizione. Il testo della canzone descrive pienamente come mi sono sentita per anni e oggi voglio analizzarlo qui, perché come la voce di Chiara Grispo (Vaiana nelle canzoni) mi ha dato la forza di reagire, allo stesso modo mi auguro possa farlo con voi. Aggiungo solo che la versione originale ha come titolo: “How far I’ll go”, ora, chiedo pietà, ma secondo il mio modestissimo parere, la Disney in italiano è molto più matura rispetto alla versione originale inglese. Quindi ecco spiegato il perché voglio riportare il testo italiano. 

#Musica: Dovrai

Per quanto le canzoni contemporanee considerate comunemente "commerciali" ci piacciano, ci facciano cantare, piangere e ridere, e per quanto facciano parte delle playlist che ascoltiamo quotidianamente, non è facile che ci facciano anche venir voglia di dedicargli un articolo qui su 4Muses.
Non perché la "musica commerciale" sia priva di significato o valore (come in molti tendono a pensare), ma perché solitamente per quanto emozionante, un brano non ci fa venir voglia di scrivere una pagina (e mezzo, a volte) di articolo.

venerdì 17 dicembre 2021

#Cinema&SerieTv: La stanza - Recensione

L’horror è il genere per eccellenza che riesce a esorcizzare le paure del pubblico. Un modo controllato con il quale intraprendere una sorta di terapia d’urto, che ci mette faccia a faccia con ciò che molto spesso tendiamo a ignorare. E, nonostante i problemi con cui gli autori di questo genere devono confrontarsi all’interno del nostro paese, riusciamo ad avere pellicole interessanti che riescono a rileggere la nostra società. La pellicola di cui vi parleremo oggi è disponibile su Amazon Prime Video ed è diretta e scritta da Stefano Lodovichi; abbiamo avuto modo di incontrarlo durante l’Heroes Film Festival e ciò ci ha permesso di approfondire ulteriormente alcuni degli aspetti che sono stati trasposti all’interno della pellicola.

"La stanza" racconta la storia di Stella (Camilla Filippi), una madre, che si ritrova sull’orlo di un cornicione. Saltare vorrebbe dire metter fine a tutto, ma un suono le impedisce di portare a compimento tale gesto. L’uomo misterioso che ha bussato alla porta dice di esser un ospite, di aver prenotato una stanza e visto il tempo non sarebbe molto cortese esser mandato via. La stravolta Stella non sa cosa, effettivamente, sia corretto fare; ma alla fine decide di farlo entrar contattando il marito per avere maggior informazioni su tale affitto.

Sappiate che da questo punto in poi l’articolo scenderà nei dettagli e quindi conterrà spoiler sul film.