sabato 19 dicembre 2020

#Musica: Show&Tell

Ormai Melanie Martinez nella nostra rubrica di musica non è affatto nuova; abbiamo parlato di Dollhouse e Sippy Cup, dell'album Crybaby e successivamente di Orange Juice e Strawberry Shortcake, di K-12.

Lo avevamo già detto: si potrebbe e dovrebbe scendere nel dettaglio di ogni singola canzone della cantante statunitense e in realtà pian piano lo stiamo anche facendo ma per il momento ci vogliamo soffermare su Show&Tell, sempre dell'album K-12.

venerdì 18 dicembre 2020

#MustToWatch: 4 Motivi Per Guardare Death Note

Dato che abbiamo aperto la porta agli anime (qui il precedente riferimento), non potevamo esimerci dal parlare di quello che forse è tra i più famosi al mondo: stiamo parlando di Death Note

Nato dall’omonimo manga di Tsugumi Oba, di lui o lei non sappiamo nulla, se non il poter affermare con la quasi totale certezza che si tratti dello pseudonimo di un altro fumettista giapponese di maggior successo. Mandato in onda per la prima volta in Giappone nell’ottobre del 2006 (e trasmesso in Italia nello stesso periodo a due anni di distanza), “Death Note” si è rivelato un caso mediatico che nella classifica IMDB si è piazzato secondo sono a Full-Metal Alchemist. Oggi analizzeremo insieme i motivi per cui questo anime ha le carte vincenti. 

giovedì 17 dicembre 2020

#Costume&Società: L'Ego di chi non ha

Noi di 4Muses non siamo solite seguire un personaggio famoso o un influencer in base ai brand che pubblicizza o per sapere che fa durante il giorno. Non ci interessa nulla di tutto ciò. Ci interessano i messaggi, ciò che la persona in questione trasmette.


Abbiamo voluto regalarvi delle citazioni per il calendario dell’avvento senza mettere il nome dell’autore, ed è stata una scelta voluta da tutte perché per noi non è importante chi ha detto cosa, ma l'insegnamento che ha diffuso. Non dovrebbe cambiare nulla al senso della frase se a dirla fosse stato un passante o un grande filosofo.

Così come per noi non è importante sapere che mestiere fa una determinata persona. Non ci sentirete mai chiedere: “Che fai nella vita?”, ma piuttosto: “Cosa ti ispira?”, “Quali sono i tuoi obiettivi di crescita?”, “Cosa hai imparato negli ultimi mesi?”.

Insomma, non vediamo il corpo, le forme, vediamo l’interno. Dalle nostre recensioni o dai nostri articoli su libri, film, serie tv, dipinti… vi sarete certamente accorti che andiamo oltre il tutto. Oltre il visibile. È metafisica, certamente, e noi amiamo esplorare quel mondo, prendendo per mano e accompagnando chi lo vuole scoprire.

Così, quando mezza Italia si è scagliata contro Fedez perché ha regalato 5000€ a cinque persone in difficoltà, ci siamo chieste: “Ma dove sta il problema?”

mercoledì 16 dicembre 2020

#MustToRead: Il Piccolo Principe

Ci sono libri, film e serie TV che vincono un posto nella categoria "MustTo" a mani basse, e Il Piccolo Principe è decisamente un libro che si merita una posizione tutta sua in questa lista.

Il libro, scritto nel 1943 dallo scrittore, militare e aviatore francese Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry (1900-1944), conosciuto ai più come Antoine de Saint-Exupéry o Tonio, è uno di quei libri che quando sei piccolo (ma anche quando si diventa grandi) almeno una volta ti viene regalato. Che sia la maestra delle elementari che all'ultimo giorno di quinta te lo lascia sul banco con tanto di dedica all'interno, lo zio che al pranzo di Natale te lo porge con fare imbarazzato perché non sapeva proprio che regalo farti, o ancora l'amico, il fidanzato, la fidanzata che come gesto di affetto ti dona questo manualetto di sole centoventidue pagine, Il Piccolo Principe è un must e crediamo non sia un caso che sia stato tradotto in più di trecento lingue e dialetti diversi, risultando il terzo libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia e il Corano.

Sulla base di ciò, siamo sicuri che Il Piccolo Principe sia semplicemente un libro per bimbi da leggere con leggerezza?

martedì 15 dicembre 2020

#Cinema&SerieTv: L'incredibile storia dell'Isola delle Rose - Recensione

Sarà capitato anche a voi di accendere la tv o di accedere al palinsesto di Netflix e di essere colti dalla curiosità nel vedere i primi istanti del trailer del film “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”. A noi di 4Muses è capitato e, affascinate, non abbiamo potuto fare a meno di premere play, attratte anche dall’ideologia che un po’ imbastiva la storia. 

Siamo a Bologna, nel 1967, e il neo-abilitato ingegnere Giorgio Rosa (Elio Germano) decide di seguire una straordinaria idea. Un po’ per amore, un po’ per testardaggine, inizia a ideare letteralmente la sua isola felice. In un primo momento, sconfitto da chi nella vita gli dice e lo intima a essere “normale”, accetta di prendere incarico il compito di ingegnere a Monza. Lì, però, ha la vera illuminazione. Fermatosi in mezzo alla pista, durante una gara di ciclo motori, vede il cartellone pubblicitario delle piattaforme di trivellazione che avevano iniziato a sondare le coste alla ricerca di petrolio. L’aiuto del suo fidato compagno di studi è quanto mai fondamentale, Maurizio Orlandini (Leonardo Lidi) sarà colui che gli fornirà il materiale e la mano d’opera per poter dare il via a questa loro incredibile impresa. Viene, così, fondato nel maggio del 1968, lo stato indipendente della Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose; un basamento di acciaio e cemento posto a 500 metri al di fuori della costa italiana, in acque internazionali. 400 m2 che vennero considerati come una vera e propria micronazione e che costituiscono il primo vero e proprio caso di invasione dell’esercito italiano nei confronti di un paese estero. 

lunedì 14 dicembre 2020

#Pensieri: Quanti vorrebbero un'amica come Joey Potter?

Sul finire degli anni Novanta e per i primi del Duemila, siamo stati testimoni di un teen drama che definirlo cult è poco. Sto parlando ovviamente di Dawson’s Creek. La mia generazione ha passato ogni settimana in attesa di sapere cosa succedesse a Capeside; abbiamo sofferto le chiacchiere contro Joey, contro il coming out di Jack, vissuto le prime passioni di Jen e Pacey, così come abbiamo sognato il cinema insieme a Dawson.

Insomma, per tutta la generazione adolescente negli anni Novanta, Dawson’s Creek è quello che Sex and the city è stato per il moderno femminismo: tutto. Così, durante l’ennesimo rewatch, mi sono chiesta: “Vorrei davvero una Joey Potter come amica?”.

Chi è Joey Potter?

sabato 12 dicembre 2020

#Pensieri: The Sims e il complesso del dio

Mi sono sempre chiesta se “The Sims” potesse favorire o meno il complesso del dio, una sorta di delirio di onnipotenza, nei giocatori. È largamente diffusa l’idea che i videogiochi possano incitare qualsiasi tipo di comportamento anticonvenzionale, senza comprendere che un soggetto (non disturbato in precedenza) dopo aver giocato per un numero non esagerato di ore, può tranquillamente vivere la propria vita, senza che possa uscire di casa per commettere una strage. 
È stato studiato anche il fatto che videogiochi violenti possano avere una funzione di catarsi e il caso di "The Sims" non è diverso. Trattandosi di un gioco di simulazione, il giocatore si trova a costruire il mondo dei suoi personaggi, proprio come una divinità che prepara la “terra” su cui cammineranno le sue creazioni.