Grazie alla Fazi Editore in questi giorni abbiamo avuto modo di poterci concedere un po’ di emotività immergendoci all’interno della vita di Anna Magnani. Giancarlo Governi ha scritto un’opera magistrale che è in grado di portarci nell’intimità dell’attrice italiana più amata di sempre, una donna eclettica che ha a lungo permesso al suo pubblico di vedere in lei molteplici e sempre diverse facce.
Il racconto si interseca tra le testimoniante e le parole di prima mano della stessa attrice. Una premessa, dunque, per poter scrivere della Magnani è necessario lasciar che sia lei stessa a farlo. A cinquant’anni dalla sua morte il ricordo è ancora vivido e la sua filmografia è ancora stampata nell’immaginario collettivo. Una donna dalla vita non facile che è stata simbolo dell’Italia in ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Nannarella è un omaggio, un delicato e intimo modo per poter conoscere un po’ di più su questa donna. Una ricostruzione della sua famiglia romagnola, immigrata agli inizi del secolo scorso nel territorio romano. La gioventù si interfaccia alle parole più attuali delle dichiarazioni che l’attrice stessa ha fornito. Flashback che ci portano ai giorni in cui possedeva una gallina come animale da compagnia e sognava di poter abbracciare la madre lontana. Incontri che hanno segnato profondamente la sua persona, dolori e tristezze che è stata in grado di traslare all’interno delle sue interpretazioni.
Il libro si apre con una sequela di ringraziamenti dovuti a chiunque abbia supportato la penna di Governi attraverso racconti di prima mano. In questo modo si riesce a rivelare la persona dietro il personaggio, mostrando una personalità potente ed esplosiva. Ci permette, dunque, di poter comprendere a fondo le ragioni che hanno mosso il suo innato talento fino all’Oscar. Del resto, la sua emotività si rifletteva perfettamente all’interno della sua recitazione tanto da permettere la grande empatia col pubblico.
Questo è un libro fondamentale per la storia del cinema italiano. Chi studia cinema dovrebbe poter comprendere, attraverso questa biografia, quanto importante sia avere una storia alle spalle da poter raccontare perché si attinge dai propri sentimenti per poter traslare la verità in finzione.
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