Il 28 luglio si è tenuta, presso la Casa del Jazz di viale di porta Ardeatina, la conferenza stampa riguardante la nascita dei nuovi centri di produzione musicale, per un totale di sette di cui cinque completamente dedicati alla musica jazz. Si tratta di un progetto dalla durate di tre anni, dal 2022 al 2024 che vedrà questi centri sparsi per l’Italia collaborare per dare nuovo respiro a questo genere che per tanto tempo è passato in sordina: basti pensare che nei Conservatori si dà davvero poco spazio al jazz. La Casa del jazz è un luogo simbolico, in quanto rappresenta un vero e proprio centro di rinascita anche a livello strutturale, perché l’immensa villa sull’Ardeatina apparteneva a uno dei personaggi della criminalità organizzata degli anni settanta: Enrico Nicoletti, il “cassiere” della banda della Magliana. Ma vediamo insieme nel dettaglio cosa faranno questi centri.
Iniziamo con il dire che finalmente anche la musica non classica ha potuto accedere a dei finanziamenti FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) per la creazione di centri dedicati alla musica jazz e sono: Centro Adriatico Produzione Musica Ets (Pescara), We-Start – Piemonte Orientale Music (Novara), il centro diretto dall’associazione Time in Jazz di Berchidda (Sardegna), Toscana Produzione Musica Ets (sull’asse Firenze-Pisa) e il centro di produzione Musica di Roma con Casa del jazz e Auditorium Parco della Musica. Questi cinque centri avranno il compito di coordinarsi tra loro e questo avrà come sede proprio la Casa del Jazz di viale porta Ardeatina.
I centri saranno impegnati nella nascita di opere nuove attraverso anche un dialogo con il territorio, dando voce a nuovi talenti, ma ponendo anche l’accento sui vari linguaggi musicali e artistici. Questo è l’inizio di un percorso importante, perché questi centri porteranno qualcosa di innovativo, qualcosa di forte, daranno ai giovani la libertà di prendersi il rischio e dar vita a nuovi forme di arte. Quello che i centri danno è la fiducia agli artisti, in un mondo competitivo che porta a percezioni errate di quello che si può raggiungere. Ai nuovi talenti verranno dati luoghi, tempi, e supporto per la libertà di espressione artistica. Le associazioni che hanno ottenuto il finanziamento FUS daranno agli artisti jazz la possibilità di crescere. In questi tre anni i centri dovranno dialogare con la altre arti per permettere la multidisciplinarietà.
Partiamo con quello che noi di 4Muses sentiamo più vicino a noi: il centro di produzione musicale a Roma. La Fondazione Musica per Roma, sotto la direzione artistica di Nicola Piovani, Tonino Battista, Luciano Linzi e Roberto Catucci, nel progetto triennale ha come obiettivo quello di potenziare e accrescere le attività di produzione e ospitalità che la Fondazione svolge per le innovazioni anche in rapporto con realtà internazionali, promuovendo i linguaggi del jazz, delle musiche improvvisate e di tutte le musiche del Novecento. Le attività si svolgeranno prevalentemente presso la Casa del jazz e presso gli spazi dell’Auditorium Parco della Musica nel Villaggio Olimpico dei Parioli. Ci sarà una stagione fittissima di collaborazioni con importanti festival internazionali. Le iniziative verranno curate da talenti del jazz e della musica contemporanea come Enrico Rava, Franco D’Andrea e tanti altri. Verrà dato largo spazio alle orchestre giovanili esistenti, come la Jazz Campus Orchestra, mentre la Parco della Musica Records documenterà le attività del Centro.
Passiamo a Pescara con il Centro Adriatico di Produzione Musica Ets, che ha proposto un piano triennale sull’innovazione dei linguaggi musicali, con particolare attenzione al jazz, alla musica contemporanea popolare, d’autore e di qualità. Verranno programmati grandi e medi organici (da dodici a trenta elementi) ma anche a gruppi più piccoli, per cercare di colmare le carenze a livello territoriale di orchestre di musica jazz. Si prevede un ricambio generazionale, con particolare attenzione ai giovani under-trentacinque dei conservatori, nel rispetto del “gender balance” impiegando una percentuale abbastanza alta di musiciste donne.
Ci spostiamo al nord con il progetto presentato da Rest-Art di Novara, sotto la direzione di Enrico Bettinello. La nascita del Centro di Produzione Musica WeStart intende sviluppare musiche nuove da far circolare in Italia e in Europa. L’idea del centro di Novara è quello di sostenere progetti creativi, dialogare con un pubblico nuovo e porre l’attenzione alle pluralità culturali, facendo confluire musica e danza grazie al supporto di Beatrice Bresolin e Valeria Sturba.
Spostandoci verso le isole, il centro di Berchidda è Insulae Lab, che indagherà non solo sulla proposta isolana sarda, ma di tutte le isole del mediterraneo, dalla Sicilia alla Corsica, da Cipro a Malta e così via per favorire un ricambio generazionale per la diffusione del jazz italiano all’estero, in particolare in ambito europeo. Il centro vuole contribuire a fornire agli artisti strumenti, energie che permettano la crescita qualitativa degli artisti meritevoli.
Ultimo ma non per importanza, passiamo all’asse Firenze-Pisa con il centro Toscana Produzione Musica che ha l’intenzione di creare un terreno fertile per la musica, sia dal punto di vista di ricerca che di creazione artistica. Verrà creata una visione artistica aperta e costruttiva per portare nuovo ossigeno a un panorama piegato dagli anni di pandemia ma per restare “a cavallo” delle nuove frontiere tecnologiche non sempre considerate valorizzanti nei progetti creativi. Verrà posta l’attenzione sia su artisti di fama nazionale e internazionale, ma anche su talenti attivi sul territorio regionale.
Tutti questi centri collaboreranno tra loro, avendo anche degli artisti portabandiera per un progetto di scambio con undici centri a livello europeo. Il jazz, quindi, riparte dai giovani e dalle realtà territoriali per una svolta che attraversa la penisola da nord a sud.
Nessun commento:
Posta un commento