martedì 24 maggio 2022

#Cinema&SerieTv: Io c'è - Recensione

“Nel giardino incantato lo costrinse a sognare
A ignorare che al mondo c’è il bene e c’è il male”
- Un blasfemo, Fabrizio De André

[Attenzione: l’articolo potrebbe contenere spoiler]

lunedì 23 maggio 2022

#Eventi: Presentazione Le nove notti di Sminteo

Che vi sia la necessità di tornare a narrare le storie col tono dell’epica è stato già dimostrato dalle pubblicazioni che si sono susseguite negli ultimi due anni. I libri, infatti, stanno avendo un percorso di rilettura necessario perché dal passato si possono riuscire a cogliere sfumature del presente che ancora oggi non ci sono del tutto note. "Le nove notti di Sminteo" si inserisce proprio all’interno di questo contesto socio-culturale, rimarcando la necessità di narrare qualcosa di non del tutto noto attraverso la magia e la rilettura del mito.

Sabato 14 maggio abbiamo avuto il piacere di recarci all’interno della Cappella Orsini, un luogo che nella sua unicità racchiude un angolo di puro e semplice incanto. Un posto nel quale è possibile perdersi nonostante le sue ridotte dimensioni e la sua unicità. Al suo interno si è svolta la presentazione del libro di Joyce Conte, un amico di questo blog e un sostenitore dell’arte in ogni sua forma. Prendere parte all’evento e alla conversazione che è nata dall’esposizione della sua opera è stato davvero un onore per noi Muse e non possiamo fare a meno di chinare il capo, ancora una volta, alla benevolenza di Apollo.

#StorieRomane: Ventitré

A Roma il ventitré è un numero particolare, tanto da essere considerato un vero e proprio sinonimo di fortuna. Non è raro, infatti, imbattersi nella frase “bucio de culo”, appena un romano sente o vede tale numero.
Oggi è 23 maggio, ed è una data importante per una nostra amica che finalmente si sottoporrà a un’operazione che attende da tempo. Quando ci ha detto in quale giorno si sarebbe operata, le abbiamo subito risposto che non poteva esserci giorno più indicato e lei, da non romana, ha voluto sapere il perché.
Non conoscendo l’origine della credenza che fa del ventitré il numero più fortunato, siamo andate alla ricerca della sua storia, e oggi ve la raccontiamo. 

sabato 21 maggio 2022

#Costume&Società: Bandiere LGBTQ+ (parte 1)

Quando si parla del mondo LGBTQ+ sono numerosi i termini e soprattutto i simboli di un determinato orientamento sessuale e identità di genere (ma non solo).
Sebbene noi di 4Muses siamo ben consapevoli del fatto che al Pride Month manchino ancora quattro mesi, nell'articolo di oggi (che è solo una prima parte) vogliamo comunque provare per quanto possibile a elencarvi alcune delle tantissime bandiere esistenti e a sollevarvi qualche dubbio.

Prima fra tutte è la bandiera arcobaleno "classica", disegnata da Gilbert Baker nel 1978 per la Festa della Libertà Gay di San Francisco; la bandiera fu progettata per dare un'alternativa al triangolo rosa capovolto utilizzato per le persone omosessuali nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nella versione del '78 la bandiera era composta da otto strisce orizzontali: il rosa, il rosso, l'arancione, il giallo, il verde, il celeste, il blu e il viola; il rosa e il celeste furono eliminati un anno dopo.
La bandiera è stata rielaborata nel 2018 da Daniel Quasar e vede l'aggiunta dei colori della bandiera transgender e quelli che simboleggiano le minoranze di colore (il nero e il marrone).

#Cinema&SerieTv: Glee

Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla serie.

Diciamocelo: “Glee” è una di quelle serie tv che – per quanto può essere stata significativa durante gli anni dell’adolescenza e preadolescenza di milioni di ragazzi e ragazze – non è affatto bella, e ce ne siamo rese conto solo riguardandola recentemente.
E questo non vuol dire che non sia stata significativa per noi, ma semplicemente che quando una cosa è cringe da morire, è cringe da morire e basta.

D’altronde com’è che si dice? Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.

venerdì 20 maggio 2022

#Pensieri: La forza della vita

Ho questo articolo in testa dalle prime settimane di vita di 4Muses, ma non ho mai trovato la forza per scrivere quello che effettivamente vorrei dire. Neanche adesso, mentre sto alla quarta volta che ricomincio con l’introduzione, ho questa forza. Cosa mi ha spinto, quindi, a mettermi al computer e documentare quelli che sono stati i miei pensieri suicidi in adolescenza? Una frase – neanche a farlo apposta – detta da Silvia.
Un sabato di aprile siamo andate tutte e quattro al centro commerciale Maximo, per fare shopping da Primark. Risparmio ogni dettaglio, dicendo solo che mentre guardavo la partita Inter-Roma e cercavo di placare un attacco di panico, (no, non per il risultato) ho scritto alle altre, nel gruppo “Parlare” che utilizziamo solo ed esclusivamente per tirare fuori ciò che abbiamo dentro.
A sera, quando il più era ormai stato detto, Silvia mi manda un audio in privato, descrivendo il nostro rapporto. Ci amiamo tantissimo tutte e quattro, ma lei, più delle altre due, sa esattamente cosa dirmi e come dirmelo. Mi ha domandato se sapessi il perché il nostro rapporto sia anche agli occhi degli altri così profondo, e io le ho risposto: “Perché noi due abbiamo passato quel Dolore, abbiamo non solo percepito la Forza della Vita, o Spirito Santo, che dir si voglia, ma continuiamo a vivere e agire tramite quella energia.
Le ho citato vari versi della canzone di Paolo Vallesi, “La forza della vita”. Questa canzone, inutile dirlo, è stata tra quelle che ho utilizzato come faro nella tempesta. Inizialmente la ascoltavo, dicendomi: “Tanto prima o poi sentirò questa forza”, e ora posso dire che c’è sempre, ma aspetta solo il momento giusto per esprimersi.

#Arte: L'arte di vivere

Siamo fermamente convinte che l’arte surrealista celi nelle sue opere una magia affascinante: quella di dare al soggetto molteplici significati a seconda dello spettatore. Artisti come De Chirico, Frida e ovviamente Magritte dipingevano mettendo nelle loro opere elementi onirici, in grado di suscitare reazioni diverse, riflessioni diverse e tutte ugualmente giuste.

Oggi vogliamo parlarvi de “L’arte di vivere”, realizzata nel 1967. Si tratta di un olio su tela dal forte carattere allegorico. René Magritte ci presenta il busto di un uomo, vestito in giacca e cravatta, mentre sopra di lui galleggia un pallone arancione, con tanto di occhi, naso e bocca. L’uomo è su una balconata in pietra e alle sue spalle si ergono delle montagne.
Qual è allora il significato che si cela al suo interno?