“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello Venditti. Vi starete chiedendo cosa c’entra questo con l’intervista ad Alessia Spera? Un attimo di pazienza e ci arriveremo.
Come già scritto nell’articolo Natsukashii, chi sta scrivendo ora è ossessionata dalle sigle dei cartoni animati. Le riconosce fin dalle prime note e quando le canta, ognuna di esse la catapulta sul viale dei ricordi.
Se da bambina sognava di diventare amica di Cristina D’Avena, Giorgio Vanni ma soprattutto – non me ne vogliano – di Alessandra Valeri Manera, crescendo ha dovuto un po’ nascondere la sua passione per evitare le prese in giro. Ebbene, già a sedici anni (nel lontano 2005) se ne è fregata e si è detta: “Ma se mi fanno stare bene, perché rinunciarci?”.
Così, riprendendo Venditti, questo amore non è finito, ha provato ad allontanarsi ma poi è tornato, sia perché continua a metterle in ogni sua playlist (evitiamo di parlare del gruppo Whatsapp dove le canta ogni venerdì pomeriggio, mentre è intenta a editare video) sia perché come regola dell’Universo, nulla accade per caso e ogni incontro è stato già deciso.
Ora mi permetto la prima persona: chissà se l’incontro con Alessia Spera io non l’abbia in un qualche modo inconscio previsto quando da bambina mi mettevo davanti ai miei peluche e facevo finta di insegnare loro la nuova canzone che avrebbero poi dovuto registrare per il nuovo Fivelandia…