lunedì 24 luglio 2023

#Anime: Lamù

Non si può dire di aver vissuto gli anni Ottanta o Novanta se non si è mai visto Lamù, anime che sicuramente rientra tra quelli che abbiamo adorato fin da bambini, anche se forse abbiamo completamente frainteso la sua trama.

Il titolo originale del manga è “Urusei yatsura”, prima opera disegnata e scritta da Rumiko Takahashi, che poi diverrà l’autrice di Ranma e Inuyasha. Il manga è uno shōnen ed esce in Giappone per la rivista Weekly Shōnen Sunday dal 1978 al 1987. In Italia esce per la Granata Press nel 1991.

L’anime debutta in Giappone per la Fuji Television dal 1981 al 1989, mentre in Italia approda nei canali privati locali nel 1983.

No, non ci siamo dimenticati di farvi la traduzione del titolo, semplicemente la troviamo difficile visto che i termini “urusei” e “yatsura” sono per lo più colloquiali. Possiamo definire il primo come “chiassoso/fastidioso” e il secondo come “i tizi/gentaglia”. Fino a qui il senso potrebbe essere comunque compreso, ma il kanjisei” della prima parola è quello che si utilizza per definire i pianeti o le stelle, ed è così che il primo termine può diventare “Pianeta Uru”. Ed ecco che il significato si avvicina molto a: “quei tizi fastidiosi del pianeta Uru”. Ma, dato che il pianeta Uru non viene mai menzionato, sarebbe più opportuno tradurlo con: “quei tizi fastidiosi di quel pianeta lì”. Insomma, vi avevamo detto che non era facile.

venerdì 21 luglio 2023

#Racconti: 1884 pt. 2

AVVERTENZA
: Questa sarebbe una seconda parte, ma la prima non è mai stata necessaria. E forse non lo sarà neanche questa.

È un pomeriggio torrido, a tratti asfissiante, così caldo da fare il giro e tornare freddo. Ma il freddo non è fuori, bensì dentro e non parliamo mica di aria condizionata, perché è il 1884 e non l’hanno ancora inventata.

#StorieRomane: Chiesa di San Giovanni Decollato

Roma è ricca di storia, e di certo non serve un’ulteriore spiegazione in merito. Sarà capitato a tutti di vedere almeno un romano (nel senso di abitante, non necessariamente di nativo) orgoglioso della sua città, e questo capita spesso quando si ha davanti una persona che ama la storia, sotto ogni sua sfumatura.

Per chi sta scrivendo, per esempio, non c’è vanto più grande di quello di essere romana, proprio perché quella sensazione che si avverte quando la stessa Storia ci si palesa davanti. La sua apparizione, poi, può essere del tutto improvvisa, come nel caso della visita alla Chiesa di San Giovanni Decollato, nel rione Ripa

giovedì 20 luglio 2023

#Libri: Aeternum

Non è semplice provare a descrivere un libro che ti è piaciuto, e di una persona che conosci e stimi ma che, allo stesso tempo, non rientra completamente nel tuo genere.
 
Tagliando subito la testa al toro possiamo dire che Aeternum è un libro riuscito, con una struttura solida e un’idea interessante e ben applicata.
 

#Pensieri: 7 e 40

Ogni canzone ha in sé un significato più o meno profondo, ma che di certo possiamo associare a un momento della nostra vita o persino a un lato del nostro carattere.     
Non posso negare che i miei artisti preferiti – inutile che faccia i nomi, si capisce dai numerosi articoli che ho scritto su di loro – hanno molto in comune con me, e sinceramente devo capire se è un fattore astrologico o semplicemente ho plasmato la mia vita sulla loro musica.


Perché un fattore astrologico, chiedete? Beh, sono Pesci con la luna in Cancro e non credo sia un caso che la maggior parte dei miei cantanti preferiti abbia questi due segni nel tema natale. Kurt Cobain? Pesci con la luna in Cancro. Gigi D’Alessio? Pesci ascendente Cancro. Lucio Battisti? Pesci ascendente Cancro. Eccezion fatta per il Pesci George Harrison, con ascendente e luna in Scorpione, ma stiamo sempre parlando di segni d’acqua.

E lo so, i più terra tra di voi stanno dicendo che alla fine i testi di Battisti li ha scritti Mogol (tra l’altro Leone/Leone/Leone, se può interessare) e non voglio impelagarmi sul dharma e l’importanza della casa IX (che ho in Leone) in un tema natale. Oggi voglio solo dare il via al mio flusso di coscienza concentrandomi sul brano del 1969 “7 e 40” di Mogol-Battisti. Mi fa sempre sorridere il pensiero che mi viene in mente quando parlo di loro, e cioè che sono i Lennon-McCartney italiani.

mercoledì 19 luglio 2023

#Disney: Non sono ancora morta - Recensione

Non sappiamo quando questa serie sia stata caricata su Disney+, sappiamo solo che l’abbiamo vista nel momento giusto. Non possiamo, dunque, esimerci dal parlarne per analizzare gli argomenti trattati in “Non sono ancora morta”.

La serie segue le vicende di Nell Serrano (Gina Rodriguez), ragazza che è alle prese con il tentativo di recuperare le redini della propria vita. Anni prima, con la voglia di seguire il proprio cuore, si era trasferita in Inghilterra, ma le cose non sono andate come preventivato. Una volta finita la sua storia d’amore, dunque, ritorna nella propria città e riprende a scrivere all’interno del giornale che aveva mollato, ma scrivendo necrologi. Da quel momento sembra sviluppare un’incredibile capacità: i defunti di cui deve scrivere le appaiono e le raccontano la propria vita. I suoi articoli, in questo modo, diventano estremamente personali e toccanti.

#Metafisica: I sogni son desideri

Che voi ci crediate o no, quasi ogni artista utilizza il mantra coniato da Walt Disney: “If you can dream it, you can do it” (trad. “Se puoi sognarlo, puoi farlo”). Noi non siamo da meno e questa frase ci accompagna per buona parte di ogni nostra giornata.
Nulla è davvero impossibile, secondo la nostra logica, e se qualcosa non è accaduta, è solo perché non è ancora il momento più adatto. Chi sta scrivendo è solita dire: “Nessuna pianta primaverile si lamenta se non fiorisce in inverno”.

Potete dare la “colpa” di questo ottimismo al fatto di essere del segno zodiacale dei Pesci, o perché abbiamo passato tutta la nostra infanzia, adolescenza ed età adulta a guardare film della Disney, insomma, a quel che volete, ma è certo che il gran saggio Walt ha del suo.

Chi sta scrivendo, infatti, da bambina ha passato mesi a guardarsi Cenerentola a ripetizione. No, non sognava il Principe Azzurro (al contrario, adorava la cattiveria della matrigna e delle sorellastre) né sperava di divenire un giorno una principessa. Eppure c’era qualcosa in quel classico che la affascinava, che la faceva rimanere incollata allo schermo a riavvolgere il nastro volta dopo volta.
Pensava che fosse perché anche lei aveva un gatto nero – ricorda ancora i pianti quando la madre non accettò di chiamarlo Lucifero, anche se ora capisce il perché – ma adesso sa che è proprio per la celebre canzone, quella che ha dato il via al suo carattere ribelle, forse un po’ incosciente. Parliamo, ovviamente, del brano “I sogni son desideri” che tutti, ma proprio tutti, conoscono a memoria.