Dopo l'analisi delle prime due puntate (qui), adesso ci addentriamo nella seconda parte della serie. La caratteristica dominante di Black Mirror viene persa e non si riesce a trovare, davvero, la luce in questa sorta di ciclicità distopica.
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giovedì 6 luglio 2023
#Pensieri: L'attesa
Lavorare con la scrittura è tutto quello che ho sempre desiderato, ma più spesso di quanto si possa pensare il mio carattere dedito all’abnegazione si scontra con la mente creativa che non sempre risponde ai comandi.
Dobbiamo consegnare quattro articoli a settimana, è il 14 giugno e il calendario dice che ho articoli già programmati fino al 5 luglio, quindi probabilmente questo uscirà il 6.
Molti di voi penseranno che posso riposarmi, non è necessario scrivere se ho già tutto pronto, posso quindi concedermi una settimana di puro ozio, però fuori piove, tuona, il cielo è nero, non fa per niente caldo – considerando che sotto i 24° sento veramente freddo e che fino ai 30° dormo col piumone addosso – sono le 15:49 e dopotutto ho appena scoperto che avendo Saturno come pianeta dominante, dire che sono una lavoratrice instancabile è dire poco.
Quindi eccomi qui: a scrivere tutto ciò che mi passa per la mente nel frattempo che arriva l’ispirazione per un racconto.
Vi ricordo che in questa categoria sono trascritti pensieri, quindi ogni articolo è da prendere come una pagina di diario. La coerenza, la sintassi, forse la grammatica e persino l’ortografia possono passare in secondo piano.
mercoledì 5 luglio 2023
#Cinema&SerieTv: Black Mirror 6, il flop di Netflix - part.1
Possiamo tutti concordare che, da quando è stata acquistata da Netflix, Black Mirror non è più la stessa. Fino alla terza stagione, epoca in cui la piattaforma di streaming possedeva solo i diritti distributivi, la serie è rimasta fedele a se stessa trattando di questo futuro (talvolta passato) distopico. Un mondo in cui la tecnologia che attualmente usiamo viene portata allo stremo delle sue conseguenze. La sensazione di inquietudine che, puntata dopo puntata, veniva trasmessa al pubblico era senza equali. Un mondo così vicino, ma allo stesso tempo spaventoso in cui si poteva intravedere quel fondo di attuale verità.
La quinta stagione aveva iniziato a palesare i primi segni di cedimento, ma erano ancora ben presenti i principi che governavano la sua narrazione. Nel 2018 era anche stato lanciato il film interattivo “Bandersnatch” che se da un lato si presentava come una novità narrativa, dall’altra non ha convinto a pieno il suo pubblico. Le possibilità di scelta erano veramente ridotte e ciò spingeva verso dei finali comunque pilotati. Paradossalmente era più innovativo e “istruttivo” il gioco che era stato implementato su Netflix Italia in occasione del suo lancio. La possibilità di scelta sulle azioni di un essere vivente, aveva fatto in modo che emergesse il complesso di Dio che tutti noi teniamo seppellito. La facilità con cui scegliamo per altri, senza pensare alle possibili conseguenze, è stata da monito per un breve periodo.
Tornando alla serie, però, era ancora possibile intravedere quei risvolti tanto temuti della nostra società. Una popolazione mondiale governata dall’individualismo, dal protagonismo e dall’egoismo che usa le tecnologie solo per fini personali (di qualsivoglia natura essi possano essere). Sentimenti e relazioni messe a dura prova da elementi esterni, l’illusione di controllo sull’altro e sulla propria vita, ecco alcune delle tematiche che era possibile esplorare, ma adesso? Adesso cosa resta di quella meravigliosa serie?
#Musica: King Of Bloke & Bird
Era il 2005 quando Robbie Williams fece uscire “Intensive Care”, il suo sesto album, e proprio come in una terapia intensiva (nella traduzione) viviamo molteplici emozioni quando lo ascoltiamo.
Appena uscito, si è posizionato al primo posto in tutta Europa (eccezion fatta in Finlandia, rimasto al terzo), in Argentina, Australia e al secondo posto in Messico. Negli Stati Uniti non ha ricevuto questo grandissimo successo – come tutti gli album di Robbie – e promettiamo che cercheremo di non sfociare nel classico snobismo europeo che ci vede più intelligenti e meglio preparati culturalmente rispetto gli americani.
Certo, non ci vuole chissà quale livello di cultura musicale per apprezzare la musica di Robbie, e dopotutto vincere contro gli americani è vincere facile, ma nel brano che vediamo oggi: “King Of Bloke & Bird” Robbie, assieme al musicista, cantante e paroliere inglese Stephen Duffy, ha saputo giocare molto ironicamente sul muro americano che non l’ha visto protagonista nella scena della musica pop.
Lungi da noi sminuire gli artisti yankee(s), ma se ai tempi, da fan del re del pop ci rimanevamo male per il suo silenzio americano, ora quasi ringraziamo il cielo di essere europei e averlo ascoltato.
Appena uscito, si è posizionato al primo posto in tutta Europa (eccezion fatta in Finlandia, rimasto al terzo), in Argentina, Australia e al secondo posto in Messico. Negli Stati Uniti non ha ricevuto questo grandissimo successo – come tutti gli album di Robbie – e promettiamo che cercheremo di non sfociare nel classico snobismo europeo che ci vede più intelligenti e meglio preparati culturalmente rispetto gli americani.
Certo, non ci vuole chissà quale livello di cultura musicale per apprezzare la musica di Robbie, e dopotutto vincere contro gli americani è vincere facile, ma nel brano che vediamo oggi: “King Of Bloke & Bird” Robbie, assieme al musicista, cantante e paroliere inglese Stephen Duffy, ha saputo giocare molto ironicamente sul muro americano che non l’ha visto protagonista nella scena della musica pop.
Lungi da noi sminuire gli artisti yankee(s), ma se ai tempi, da fan del re del pop ci rimanevamo male per il suo silenzio americano, ora quasi ringraziamo il cielo di essere europei e averlo ascoltato.
martedì 4 luglio 2023
#Anime: Il mistero della pietra azzurra
È praticamente impossibile, se si è figli degli anni ’80 e cresciuti negli anni ’90, non conoscere “Nadia – Il mistero della pietra azzurra”, anime ispirato dai romanzi di Jules Verne: “Due anni di vacanze”, “Ventimila leghe sotto i mari”, “Cinque settimane in pallone” e “L’isola misteriosa”.
Il titolo originale è “Fushigi no umi no Nadia” (trad. “Nadia del mare dei misteri”). In Giappone la serie è andata in onda per la prima volta nel 1990 per l’emittente televisivo NHK. In Italia arriva nell’estate nel 1991 su Italia 1, nella sua versione – ovviamente – censurata. Quella senza censure approda nel 2010 su canale satellitare Man-ga.
Sia in Giappone che in Italia, comunque, l’anime ha avuto un notevole successo, tanto da avere un sequel: “Nadia e il mistero di Fuzzy”
Il titolo originale è “Fushigi no umi no Nadia” (trad. “Nadia del mare dei misteri”). In Giappone la serie è andata in onda per la prima volta nel 1990 per l’emittente televisivo NHK. In Italia arriva nell’estate nel 1991 su Italia 1, nella sua versione – ovviamente – censurata. Quella senza censure approda nel 2010 su canale satellitare Man-ga.
Sia in Giappone che in Italia, comunque, l’anime ha avuto un notevole successo, tanto da avere un sequel: “Nadia e il mistero di Fuzzy”
#Libri: Posto sbagliato, momento sbagliato
Ci sono libri buoni, libri brutti e libri speciali. Posto sbagliato, momento sbagliato di Gillian McAllister è un buon libro. Un thriller/poliziesco capace di rendere la lettura scorrevole che non tedia il lettore, facendogli assaporare un'esperienza piacevole ma non indimenticabile.
lunedì 3 luglio 2023
#Disney: Indiana Jones e il Quadrante del Destino - Recensione (No Spoiler)
Lo scorso 28 giugno è arrivato nelle sale italiane “Indiana Jones: Il quadrante del destino”. Il pubblico così tornerà all’interno di quelle atmosfere che hanno reso iconico questo personaggio negli anni ’80.
Tornano, dunque, tutte le tematiche che hanno reso Indy un eroe per (almeno un paio di) generazioni, ma dopo il flop del quarto capitolo ci si avvicina a questa pellicola con qualche remore. Vedere Harrinson Ford che a ottant’anni impugna, nuovamente, la sua frusta è abbastanza strano.
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