Lo sappiamo, le feste di
Natale si sono ormai concluse, ma chi ha detto che si può parlare di Natale solamente a Natale?
Quando una storia arriva direttamente a noi, facendo salire in superficie quello che viviamo nel quotidiano, può essere vissuta e raccontata anche a luglio, sotto l’ombrellone e con il mare a farci da colonna sonora.
“
Dickens in Rome” si ispira sicuramente ad “
A Christmas Carol”, ma la storia è più vicina ai nostri tempi, anche perché è stata scritta solamente tredici anni fa da
Massimo Simonini.
Roma fa da sfondo al viaggio interiore del protagonista, lo segue nel cammino, come una bussola a indicargli la via.
La regia teatrale è di
Mariagabriella Chinè, sul palco, oltre alla stessa, troviamo
Fabio Fantozzi,
Stefano De Santis, i ragazzi del coro
Roma Vocalist e
Livia Lambertucci al piano.
Abbiamo avuto il piacere di vederlo in scena per la prima volta – la nostra prima volta, ovviamente – il 20 dicembre 2022, al
Piccolo Teatro San Vigilio e a stento abbiamo trattenuto le lacrime. Parentesi: diciamo così solo perché è
Frè che sta scrivendo, e lo sapete: lei odia piangere in pubblico.
Oggi vogliamo parlarvi di cosa ha suscitato in noi, ma attenzione perché l’articolo potrebbe contenere
spoiler.