sabato 29 ottobre 2022

#DivinaCommedia: Canto XVIII

Come sempre accade quando ci apprestiamo ad analizzare i Canti della Divina Commedia, l’introduzione sarà piuttosto breve, perché già la descrizione richiede molto tempo e amiamo andare dritti al punto. Oggi analizziamo il diciottesimo Canto, quello dedicato ai ruffiani, ai seduttori e agli adulatori.

Come al solito, vi ricordiamo che ne parliamo dal punto di vista esoterico e in linea con quello che è il nostro Cammino Iniziatico.

Attenzione, perché qui sia i peccati che la loro motivazione, sono estremamente difficili da vedere. Come noterete, sono azioni che svolgiamo praticamente tutti, ma che quando pensiamo al motivo per cui agiamo in un determinato modo, non sappiamo mai quale sia quello giusto. Ce la raccontiamo, ci diciamo che lo facciamo senza malizia, senza un tornaconto personale, ma quanto sbagliamo...

venerdì 28 ottobre 2022

#RoFF17: Il Principe di Roma - Recensione

Arriverà in sala cinematografica il 3 novembre: Il Prince di Roma, negli scorsi giorni, ha divertito il pubblico della Festa del cinema di Roma. La regia di Edoardo Falcone ci conduce all’interno di una rivisitazione del Canto di Natale di Dickens, in versione romanesca. Protagonista in scena Marco Giallini che veste i panni di quest’uomo di umili origini, divenuto uno tra i più ricchi nel territorio romano.

Siamo nel 1829, Roma. Bartolomeo Proietti (Marco Giallini) sta cercando di concludere la vendita di una dote per poter cercare di conquistare il titolo di Principe. L’essersi arricchito, nel corso del tempo, lo ha reso avido e -soprattutto- avaro. Il denaro che dovrebbe arrivare dalle riscossioni degli affitti nel Regno delle Due Sicilie dovrebbe colmare la somma che gli è stata richiesta per convolare a nozze con la giovane Principessa. Inutile sottolineare che non v’è amore in questa transizione, ma solo l’acquisizione di un titolo che ben presto dovrebbe portare l’uomo alla “fama”.

#Libri: Il naufragio

Non vi mentiremo: “Il naufragio” di Daniel Albizzati è uno di quei libri che vanno letti e riletti più volte nel corso della vita, un po’ come i grandi classici della letteratura.

Esce oggi in tutte le librerie, ma noi abbiamo avuto il privilegio di leggerlo in anteprima grazie alla Fazi Editore e dobbiamo dire di aver fatto l’errore di prendere il suo inizio con molta leggerezza.
A poche ore di lettura – non ci siamo resi conto che eravamo già a più di metà libro – però, tutto è cambiato: abbiamo capito che il naufrago sperduto e spaventato siamo tutti noi, ma procediamo con ordine.

giovedì 27 ottobre 2022

#RoFF17: Rapiniamo il Duce - Recensione

Netflix, anche a Roma, continua a confermarsi presenza produttiva importante nei festival. Alla Festa del Cinema di Roma, in pompa magna, è stato presentato “Rapiniamo il Duce”, una pellicola che arriverà in piattaforma il 26 ottobre. Noi l’abbiamo vista in anteprima, con il cast e il suo “tuttofare”: Maccio Capatonda.

Il progetto diretto da Renato De Maria, noto anche per "Lo Spietato" (altro film presente nel catalogo della piattaforma) aveva tutto il potenziale per poter essere qualcosa di pienamente riuscito. Un film di genere che riesce a giocare con i canoni degli heist movie, unendolo a quelli in costume di ricostruzione storica.

#RoFF17: Sanctuary - Rencensione

Quanto delle nostre perversioni siamo in grado di nascondere alla sfera pubblica?
Quanto omettiamo nella vita di tutti i giorni, tanto da arrivare a odiare le maschere che indossiamo?
Cosa succede quando queste maschere crollano?

Zachary Wigon lo mostra nel film arrivato alle sale di RoFF17: Sanctuary, una pellicola che dissacra il concetto classico di coppia e la inserisce in un adrenalinico thriller (che, osiamo dire, possiede un sapore romantico).

mercoledì 26 ottobre 2022

#Pensieri: Stavolta sono in anticipo

La mia eterna lotta contro il tempo continua, uno scontro senza esclusione di colpi tra inconscio e volontà.

Dopo essere arrivato in esemplare ritardo, mi accingo finalmente a preparare il mio anticipo, stavolta per davvero.

Un pensiero inconscio mi disturba il sonno, sono le cinque del mattino. Mi sveglio all’improvviso, con la volontà irrefrenabile di tornare a dormire.

Ma non posso ascoltare quest’impulso, non oggi, non stavolta, non in questo periodo della mia vita in cui non ho ancora imparato l’hindi.

E dunque mi alzo, preparo il mio anticipo. Arriverò prima di chiunque altro stavolta, arriverò così in anticipo che non dovrò chiedere indicazioni a uno straniero, perché io avrò il tempo di creare una nuova lingua per comunicare.

Mi preparo per uscire, per poi varcare la soglia che mi farà immergere in anticipo nel mondo esterno.

#Racconti: Today I love you more than yesterday

Attenzione: il racconto è da considerarsi una fan-fiction a tema McLennon. Ciò che qui è scritto è frutto della fantasia dell’autrice e non ha niente a che vedere con la realtà dei fatti. (Forse, chissà.) No, seriamente, non ha nulla a che vedere con la realtà dei fatti. (Per quanto ne possiamo sapere…) Vabbè, per questioni legali, ripetiamolo insieme: non ha nulla a che vedere con la realtà dei fatti.  

Per comprendere meglio, vi consigliamo l’ascolto, o la lettura del testo, di “I know (I know)”. (Trad. “Lo so (Lo so)”. Il brano, con molti riferimenti alle canzone dei Beatles scritte da Paul McCartney, come: “Yesterday” e “Fixing a hole” è l’ennesimo dedicato a Paul, ed è uscito nel 1973, all’inizio del famoso periodo durato diciotto mesi che  John Lennon ha poi rinominato il suo: “The lost weekend” (trad. “Il weekend perduto”). In questo tempo John si allontana da Yoko Ono, trasferendosi a Santa Monica, California, assieme alla sua assistente e amante May Pang. Sempre in questo periodo, si ricongiunge al figlio Julian e a Paul McCartney.