Nell’ultimo
periodo sentiamo spesso parlare degli NFT e del guadagno che si cela dietro, ma
di cosa si tratta, esattamente? Partiamo dall’acronimo: NFT sta per Not
Fungible Token, “gettone non fungibile”. È un qualcosa di unico,
raro, non sostituibile. Per farla breve, vi facciamo due esempi pratici: un
bene fungibile è il denaro, perché una banconota può essere sostituita con
un’altra; un bene infungibile è un abito su misura, poiché unico nel suo genere.
Bene, gli NFT sono file digitali insostituibili (immagini, suoni,
video). La loro unicità è garantita da una blockchain, la società di
servizi finanziari di criptovalute
(le monete di scambio virtuali).
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sabato 30 aprile 2022
#DivinaCommedia: Canto XII
Procediamo nel cammino spirituale attraverso la lettura in chiave esoterica della Divina Commedia. Vi ricordiamo -è bene farlo ogni volta- che questi articoli non vogliono darvi nozioni che sono già state apprese a liceo, bensì cercano di scavare più a fondo, ritrovando magari gli stessi “peccati” -intesi nel loro significato originale, da khaw-taw, cioè “mancare il bersaglio”- nella nostra vita quotidiana.
Iniziamo quindi con la spiegazione del dodicesimo canto, stiamo nel VII cerchio, al primo girone, quello dei violenti contro il prossimo.
venerdì 29 aprile 2022
#Arte: Raffaello
Com’è
che avevamo detto nell’articolo in cui parlavamo di Amedeo Modigliani? Perché ci sembra di aver fatto una pseudo promessa che lì per
lì non abbiamo mantenuto del tutto (o per niente, visto che dopo non
troppo tempo abbiamo scritto la biografia di Jean-Michel Basquiat): quella di, appunto, smettere di vedere l’erba del vicino come
“sempre più verde” e iniziare un po’ a parlare dei nostri artisti, del
nostro patrimonio.
Amiamo i pittori italiani, ci emozionano tantissimo… in realtà amiamo l’arte in toto, e dire che i grandi capisaldi della storia dell’arte – come Tiziano, Michelangelo, Tintoretto, Raffaello (di cui parleremo tra poco), Caravaggio, Giotto e Botticelli – non siano pittori di valore e non abbiano portato niente di buono o rivoluzionario, è al pari di una bestemmia.
Però è arrivato anche il momento di ammettere senza vergogna che, sebbene come abbiamo già detto ci emoziona tantissimo e lo amiamo altrettanto, non è quello che prediligiamo.
Amiamo i pittori italiani, ci emozionano tantissimo… in realtà amiamo l’arte in toto, e dire che i grandi capisaldi della storia dell’arte – come Tiziano, Michelangelo, Tintoretto, Raffaello (di cui parleremo tra poco), Caravaggio, Giotto e Botticelli – non siano pittori di valore e non abbiano portato niente di buono o rivoluzionario, è al pari di una bestemmia.
Però è arrivato anche il momento di ammettere senza vergogna che, sebbene come abbiamo già detto ci emoziona tantissimo e lo amiamo altrettanto, non è quello che prediligiamo.
giovedì 28 aprile 2022
#StorieRomane: Il Palazzo della Civiltà Italiana
Il quartiere di provenienza può rappresentare molte cose:
per alcuni è motivo di vergogna, altri ne scappano appena hanno la possibilità,
altri ancora non lo odiano ma se ne allontanano appena ne hanno l’occasione.
Noi di 4Muses, invece, andiamo pienamente orgogliose del nostro luogo di origine.
Quando pensiamo all’EUR (o almeno quando Silvia e Frè pensano all'EUR), non riusciamo a non gonfiarci di orgoglio e a non pensare a quanto siamo grate delle nostre radici.
Camminando per le strade della commerciale Viale Europa, sedute sulle scalinate di SPeP (San Pietro e Paolo), rilassandoci sul prato del Laghetto dell’EUR mentre guardiamo la gente passeggiare o anche solo aspettando l’autobus ad Agricoltura, è sempre più impossibile per noi non riscoprirci completamente innamorate del luogo in cui siamo nate e cresciute.
Innamorate è esattamente come ci sentiamo quando vediamo il Palazzo della Civiltà Italiana di ritorno di ogni viaggio, breve o lungo che sia stato.
È esattamente così che è nato questo articolo: in macchina, guardando da lontano il simbolo del nostro quartiere al tramonto, stanche morte dopo una giornata di lavoro al Romics.
Noi di 4Muses, invece, andiamo pienamente orgogliose del nostro luogo di origine.
Quando pensiamo all’EUR (o almeno quando Silvia e Frè pensano all'EUR), non riusciamo a non gonfiarci di orgoglio e a non pensare a quanto siamo grate delle nostre radici.
Camminando per le strade della commerciale Viale Europa, sedute sulle scalinate di SPeP (San Pietro e Paolo), rilassandoci sul prato del Laghetto dell’EUR mentre guardiamo la gente passeggiare o anche solo aspettando l’autobus ad Agricoltura, è sempre più impossibile per noi non riscoprirci completamente innamorate del luogo in cui siamo nate e cresciute.
Innamorate è esattamente come ci sentiamo quando vediamo il Palazzo della Civiltà Italiana di ritorno di ogni viaggio, breve o lungo che sia stato.
È esattamente così che è nato questo articolo: in macchina, guardando da lontano il simbolo del nostro quartiere al tramonto, stanche morte dopo una giornata di lavoro al Romics.
#Disney: Fresh, una favola moderna
Questo articolo potrebbe tranquillamente diventare una campagna politica sulla creazione di più contenuti per adulti. Abbiamo visto Fresh e lo abbiamo trovato molto divertente perché segue le scie di quell’horror che ci piace, ma che risulta essere una prima sperimentazione un po’ acerba da parte della stessa piattaforma. Vero è che la pellicola è targata 20th Century Fox e che, quindi, con l’orrore dovrebbero avere una certa dimestichezza, ma diciamo che per quanto figo sia Sebastian Stan manca un pochino di verve.
Questo articolo conterrà spoiler, quindi guardatevi il film e poi godetevi il nostro sarcasmo.
mercoledì 27 aprile 2022
#Pensieri: Piccole dinamiche dei disturbi alimentari
Non so bene come si inizia un articolo di questo tipo, ma voglio scriverlo.
Chi più e chi meno, tutte e quattro abbiamo trattato sul blog alcuni degli argomenti che ci stanno più a cuore, e non solo in “Pensieri”; anche quando parliamo di anime o libri, di costume e società o di storie romane, infatti, mettiamo sempre un pezzo di noi.
Però è una cosa è certa: gli articoli più personali li abbiamo scritti in questa etichetta, parlando in prima persona e mettendoci completamente a nudo.
Magari all’esterno potrà sembrare facile e ammetto che io per prima ho più volte pensato erroneamente che lo sia, ma la verità è che scrivere certi articoli è una gomitata nello stomaco, soprattutto se il contenuto di questi è così intimo.
L’ho già detto in “Quindici”: quando si parla di queste cose le critiche sono dietro l’angolo e la maggior parte delle persone nella mia vita non sa nemmeno che io abbia determinati problemi.
E li chiamo “problemi” perché – per quanto vorrei non fosse così – in repertorio non ho un disturbo alimentare, ma quattro.
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