I racconti presenti in questa raccolta sono rimasti inediti durante la breve vita dell’autrice Susan Taubes, morta suicida dopo la pubblicazione del suo primo e unico romanzo, Divorzi, pubblicato in Italia da Fazi Editore nel 2023. È stato di recente riportato alla luce da una prestigiosa rivista letteraria americana, assieme agli altri racconti presenti in questa antologia.
Lamento per Julia: e altre storie, nella traduzione di Giuseppina Oneto, è disponibile per l’acquisto in libreria e negli store online dal 27 giugno 2025.
Lamento per Julia: e altre storie, nella traduzione di Giuseppina Oneto, è disponibile per l’acquisto in libreria e negli store online dal 27 giugno 2025.
Più della metà del libro – il Kindle m’indica circa il 55% del file – è costituita proprio dal racconto che dà il titolo alla raccolta, Lamento per Julia.
Acclamato da Susan Sontag e Samuel Beckett come un capolavoro del grottesco, è subito chiaro il perché la definizione risulti calzante.
La vita di Julia, figlia dei genitori Klopps, persone bizzarre e fredde appartenenti all’alta borghesia, viene descritta sin dalla tenera età fino a quando la giovane non scompare in circostanze poco chiare. A narrare della sua esistenza è una voce maschile non ben definita, che conosce della donna ogni particolare, ogni dettaglio più intimo. È uno spirito protettore della giovane, una parte recondita della sua anima, o ancora un alter ego della protagonista?
Lungo il racconto della vita di Julia la sua natura non viene svelata, lasciando invece spazio allo strazio che questa entità prova vivendo con Julia le sue emozioni più intense, criticando le sue scelte ma ricordando, poi, di essere sempre e comunque asservito a lei fino alla morte.
Gli altri racconti, ben più brevi, non hanno riservato il miglioramento della mia opinione sulla lettura come invece mi aspettavo, a eccezione di due “novelle”, ovvero Medea e L’ultimo ballo, ultimo titolo che compone la raccolta.
Essendo opere incompiute e probabilmente prime bozze a volte il tutto sembra non avere capo né coda, seppure tornino ripetutamente, come il ritornello di una canzone, alcune tematiche già presenti in Lamento per Julia, come la morte – protagonista ne L’ultimo ballo – e la sessualità delle donne, spesso trascurata, mal vista, stigmatizzata, traviata.
La definizione grottesca pare comunque adattarsi anche a questi altri brevi racconti, dove non si lesinano descrizioni di morte, situazioni davvero bizzarre, paradossali, che tuttavia riescono anche a far nascere il brivido tipico di qualcosa che affascina e disgusta al tempo stesso.
La prosa di Taubes è complessa, viva, tanto vivida da essere spesso disturbante, ma estremamente godibile. Non so davvero dire cosa mi abbia portato a non apprezzare del tutto questa raccolta, se non il mio gusto personale e, forse, la lettura in concomitanza con altre che sono state in grado di catturarmi molto di più.
Essendo una mood reader attribuisco molto della mia opinione anche a questo aspetto, e come nota finale ammetto che probabilmente non era il momento giusto per affrontare questa lettura, a cui sicuramente in un altro momento darò un’altra occasione, sperando di riuscire a rivalutarla e apprezzarla per l’immensa opera che di certo è.

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