Dal 30 settembre al 3 ottobre a Roma è tornata una delle fiere più attese dopo l’anno della pandemia: il Romics. Situato presso gli stand della Fiera di Roma, l'evento si articola in vari padiglioni pieni di ogni sorta di “leccornia” per gli amanti di cinema, anime, fumetti e non solo. Potevamo noi di 4Muses lasciarsi scappare un’occasione simile?
Ovvio che no.
Ringraziamo, infatti, l’organizzazione dell’evento per averci permesso di essere dei loro per i primi due giorni del festival. Ciò ci ha permesso di poter incontrare ragazzi provenienti (per la maggior parte) da tutte le parti di Roma, ma anche di condividere con loro alcuni meravigliosi istanti con la quale abbiamo avuto modo di raccogliere qualche suggestione artistica.
Il Romics, infatti, è questo: un evento unico che riesce a unire grandi e piccini sotto un unico stendardo. Un’unica bandiera che azzera tutte le differenze perché ci sei solo tu con la tua passione pronto a incontrare chiunque la condivida. Fermarsi davanti le bancarelle, assaggiare cibo tipicamente orientale – seppur riadattato ai gusti occidentali – o fermare chiunque passi per una foto è un’emozione davvero gratificante. Il riconoscere e l’essere riconosciuti, il conoscersi reciprocamente e il sorridere a perfetti sconosciuti che al di fuori quelle mura hanno vite distanti anni luce dai personaggi di cui hanno deciso di indossare i panni anche se per poche ore.
Una bolla, in sostanza, che fa sentire speciali chi magari speciale non lo si sente affatto. Una realtà che si auto-rigenera e che è mancata in quest’anno di stop.
Si sa, l’Italia intera è piena di fiere che vanno e vengono; di bancarelle che riempiono le piazze o le vie cittadine per le più disparate feste paesane. E tutti conosciamo la sensazione di meraviglia e stupore che si prova nel vedere quelle luci colorate, quei sapori e quegli odori. A tutto ciò si aggiunge l’effetto nostalgia che si può provare a qualsiasi età. Camminando tra i vari stand, infatti, è possibile rivangare e riscoprire sprazzi del proprio passato ripercorrendo con la propria memoria le avventure vissute guardando la tv o imitando quegli eroi su uno schermo. Si indica, così, meravigliati, questo o quel personaggio. Ci si emoziona se per caso qualcuno lo ha riportato in vita vestendosi di quei panni. O, ancor meglio, ci si ferma a guardare una partita di FIFA su uno schermo gigante con tanto di commento.
Noi, in entrambe le giornate, abbiamo cercato di provare quante più attrazioni possibili e di parlare con i bravissimi disegnatori o con i meravigliosi cosplayer che abbiamo avuto il piacere di incontrare. Abbiamo provato, con scarsi risultati, di evadere dall’escape room di Harry Potter (ma crediamo che in soli 15 minuti sia impossibile). Siamo rimaste con il sorriso sulle labbra nel vedere l’emozione dei ragazzini di tutte le età intenti a fermare i propri idoli di Tik Tok o di Instagram. Abbiamo riso nel sentire un ragazzo vestito da Scream urlare dall’altra parte dei padiglioni “Bella”. Ci siamo fermate a saggiare con gli occhi la magia che compie una matita su un foglio.
Il Romics è magia e speriamo che, qualora voi non ci siate mai stati, abbiate modo di rimediare il prossimo anno, con le prossime edizioni… magari già in primavera.
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