Partiamo dicendo due righe sull’attore: interpretato da Robert Sheehan (classe 1988), ci ho messo un po’ a ricollegare il suo volto a quello di Simon di Shadowhunters, Città di ossa (il film). La sua trasformazione, dal nerd occhialuto a Numero Quattro di The Umbrella Academy, mi ha lasciata davvero stupita. Come dicevo, nella serie tv di Netflix, interpreta Klaus, il ragazzo che comunica con i morti. Quando lo conosciamo, proprio nella puntata pilota, lo vediamo tutto contento sgambettare per aver appena acquistato la sua dose di droga, seguito da una sequenza in cui si vede un’ambulanza e un paramedico che lo rianima. Questo già ci fa capire come sarà il personaggio nella serie.
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mercoledì 10 novembre 2021
#Pensieri: Quanti vorrebbero un amico come Klaus?
Partiamo dicendo due righe sull’attore: interpretato da Robert Sheehan (classe 1988), ci ho messo un po’ a ricollegare il suo volto a quello di Simon di Shadowhunters, Città di ossa (il film). La sua trasformazione, dal nerd occhialuto a Numero Quattro di The Umbrella Academy, mi ha lasciata davvero stupita. Come dicevo, nella serie tv di Netflix, interpreta Klaus, il ragazzo che comunica con i morti. Quando lo conosciamo, proprio nella puntata pilota, lo vediamo tutto contento sgambettare per aver appena acquistato la sua dose di droga, seguito da una sequenza in cui si vede un’ambulanza e un paramedico che lo rianima. Questo già ci fa capire come sarà il personaggio nella serie.
martedì 9 novembre 2021
#Cinema&SerieTv: Promises - Recensione in anteprima
#MustToRead: La montagna delle sette balze
Noi lo abbiamo letto in due settimane, togliendo ogni altro impegno, perché, anche se solo per cinquanta pagine al giorno, la lettura ci prendeva almeno mezza giornata. Aver sacrificato questo tempo è stato per noi motivo di orgoglio. Sacrificare in questi termini è letteralmente “rendere sacro”: non vedevamo l’ora di sederci in poltrona e assaporare il cammino di Thomas, riconoscendo i nostri passi nei suoi.
Attenzione: il racconto è ovviamente da un punto di vista cattolico del primo Novecento, alcuni termini o concezioni sono superati, quindi cerchiamo di evitare termini quali “bigottismo”, “razzismo” o “misoginia”. Anche perché sono esagerati, visto che nonostante i tempi, Merton era molto più all’avanguardia rispetto i suoi contemporanei. Bene, detto ciò, iniziamo.
lunedì 8 novembre 2021
#Costume&Società: La storia del Milite Ignoto
Era il 1920, la Prima Guerra Mondiale era finita da pochissimo, e il Colonnello Giulio Douhet propose alla “Garibaldi, Società dei reduci delle patrie battaglie” e alla UNUS (Unione Nazionale Ufficiali e Soldati) la sepoltura di un soldato di cui non si conoscesse l’identità a simbolo di tutti i caduti del conflitto. Il disegno di legge venne presentato alla camera nel 1921 e lo stesso anno approvato. Il Ministero di Guerra incaricò una commissione di scegliere le salme di undici soldati caduti al fronte privi di identità e quindi di qualsiasi segno di riconoscimento. Si scelsero luoghi cardine anche per commemorare i defunti della marina militare. Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, in queste quattro località vennero scelti dei caduti, posti sotto croci, piramidi di sassi, cimiteri militari o fosse comuni, undici che non avessero alcun modo di essere identificati.
sabato 6 novembre 2021
#DivinaCommedia: Canto VI
Il nostro appuntamento mensile con la Divina Commedia continua, e oggi analizziamo il sesto canto, quello dedicato ai golosi. Vi ricordiamo che non stiamo qui per darvi nozioni storiche e/o letterali, sappiamo che ne avete avute abbastanza durante i vostri studi. Siamo qui per analizzarla dal punto di vista esoterico. Vogliamo togliere sempre più oscurità in un’opera che è stata privata a lungo della sua luce.
venerdì 5 novembre 2021
#Cinema&SerieTv: Strappare lungo i bordi - Recensione in anteprima
#Arte: Arte giapponese - dal periodo Jōmon al periodo Heian
| scena illustrata del Genji monogatari del periodo Heian |
Sappiamo quanto sia difficile ricordarsene, visto e considerato quanto progressiste e all'avanguardia siano quest'ultime, ma crediamo sia fondamentale ogni tanto constatare l'ovvio, proprio perché è di questo che ci scordiamo troppo spesso.
Proprio come non si conosce con precisione la nascita della lingua giapponese, anche parlando dei vari periodi dell'arte giapponese è tutto un "circa" e "probabilmente" ma in questo articolo (che verrà diviso in due parti) faremo del nostro meglio per parlarne nel modo più sintetico e chiaro possibile.
