mercoledì 14 aprile 2021

#Costume&Società: La Divina Commedia in chiave esoterica

Al liceo ci hanno insegnato che la Divina Commedia è un’opera che parla di Dio e di rimessione dai peccati. Ci hanno detto che Dante ha voluto denunciare la società dell’epoca, che ha mostrato uno spaccato di una realtà con le sue ombre, le sue luci e le sue incoerenze.
È sicuramente l’opera italiana per eccellenza, ma siamo sicuri che sia solo questo? Noi non siamo quattro ragazze che si fermano a ciò che gli altri ci dicono. Non abbiamo mai imparato a pappardella, a memoria, e meno che mai diamo per scontato che le cose raccontate siano la verità assoluta. I nostri caratteri ci hanno sempre spinto ad andare oltre ciò che si vede, e questa indole la utilizziamo in tutto: dalla musica alla letteratura, dai dipinti alle parole quotidiane che vengono dette da chi incontriamo. Ovviamente è sempre stato così anche per la Divina Commedia. 
 

martedì 13 aprile 2021

#Marvel: Wandavision e il lettore perfetto

Qui su 4Muses non siamo solite trattare di fumetti e supereroi, ma se ci va di farlo lo facciamo secondo le nostre regole. Ecco perché oggi vi vogliamo proporre un modo nuovo per poter leggere la serie tv evento, disponibile in streaming e andata in onda negli ultimi due mesi su Disney+.

Il sodalizio Marvel e Disney, infatti, non può che essere più proficuo grazie all’inserimento di serie tv che, in questo 2021, stanno aprendo le varie possibilità sul nuovo modo di poter narrare. La serialità è il futuro, non prendiamoci in giro, anche perché il Covid è stato in grado di accelerare qualcosa che sembrava essere stato già scritto.
Wandavision, così, si incastra in un momento ben preciso: quello dei rinnovi degli abbonamenti annuali e la nascita di una nuova fase in qualcosa di già consolidato e fidelizzato. I fan della Marvel sono un target che si autoprofila e seleziona i propri contenuti perché affezionato a quel tipo di prodotto. È un lettore che Eco avrebbe definito "perfetto" perché riesce a completare, grazie alle nozioni che possiede, ciò che gli viene mostrato. Questo permette ai creatori di una serie di giocare con le conoscenze del suo pubblico, così da creare una sovrastruttura narrativa che riesce a fare due cose quanto mai fondamentali: emozionare e far parlare di sé. Che, se vogliamo dirla tutta, sono i principali scopi che un’azienda cerca di perseguire per la vendibilità del proprio prodotto.

Wandavision è il perfetto mix di una consolidata formula che, al contrario di quanto sta provando a fare la Warner, Disney sa sfruttare a pieno.
Ma al di là delle lezioncine di marketing, cosa resta di una serie?
Cosa fa in modo che questa possa essere spendibile nel tempo tanto da poter creare una vera e propria filiazione?

lunedì 12 aprile 2021

#Costume&Società: La strumentalizzazione del dolore

Era il 1° settembre del 2004 quando, a Mazara del Vallo (Sicilia), la piccola Denise Pipitone di neanche quattro anni sparì misteriosamente, mentre stava giocando vicino a casa della nonna materna. Fu da subito un caso mediatico. All’inizio venne indagata la sorellastra e si montò tutta una storia sul rapimento, parlando di gelosia e che fosse stata affidata a un gruppo di persone rom. Dopo anni di processi e di shitstorming mediatica, la sorellastra di Denise venne assolta. Ma allora che fine ha fatto la bambina?
Le segnalazioni nel corso degli anni non sono mancate, ma da anni ormai la televisione aveva distolto l’attenzione sulla sorte della piccola Denise, entrata quindi a tutti gli effetti nella lunga lista di bambini scomparsi e di casi irrisolti della storia italiana, finendo quindi abbandonata nel dimenticatoio. Per diciassette lunghi anni, della bambina non si seppe più nulla, fino a che su tutte le reti italiane il marzo scorso non ci fu il colpo di scena: un’infermiera russa aveva segnalato a “Chi l’ha visto?” di aver notato una forte somiglianza tra Denise e Olesya Rostova, cittadina russa in cerca della mamma. Piera Maggio, la mamma di Denise, non ha mai perso le speranze di ritrovare sua figlia e questa nuova pista russa ha riacceso la sua speranza.

sabato 10 aprile 2021

#Arte: La grande onda di Kanagawa

Quando pensiamo all’arte asiatica, il primo pensiero va spesso a ripescare nei meandri della nostra memoria un’opera in particolare, ovvero “La grande onda di Kanagawa” (la traduzione letterale sarebbe "Una grande onda al largo di Kanagawa") del pittore giapponese 
Katsushika Hokusai. È la prima opera della serie intitolata “Trentasei vedute del monte Fuji” ed è stata pubblicata per la prima volta tra il 1830 e il 1831.

Questa xilografia di tipo ukiyo-e (una stampa fatta su carta e impressa con delle matrici di legno) rappresenta un’onda minacciosa in procinto di colpire tre imbarcazioni in una zona a largo della prefettura di Kanagawa. Il monte Fuji si staglia sul fondo, in un placido silenzio, come se osservasse la scena in assoluta tranquillità. In alto a sinistra compaiono due scritte: “Trentasei vedute del monte Fuji / al largo di Kanagawa / sotto un’onda” e “dal pennello di Hokusai, che cambiò il nome in Iitsu”. Nel corso delle trentasei opere, Hokusai cambiò firma ben quattro volte (Hokusai aratame Iitsu hitsu, Zen Hokusai Iitsu hitsu, Hokusai Iitsu hitsu e Zen saki no Hokusai Iitsu hitsu) e nel corso della sua carriera cambiò nome una trentina di volte – fatto non inusuale per gli artisti giapponesi, anche se mai in così enorme quantità.

venerdì 9 aprile 2021

#SullaStrada: Madrid

vista sulla Gran Vía.
Lo sappiamo, viaggiare in questo periodo è uno schiaffo in faccia a tutte quelle persone che, per un motivo o per un altro, non se lo possono permettere.
Sappiamo anche che andare all'estero è ancora più uno schiaffo in faccia se pensiamo che il turismo in Italia è l'ennesimo settore ad essere morto e sepolto a causa di questa pandemia.

Credeteci, avremmo preferito di gran lunga viaggiare per il nostro meraviglioso Bel Paese, che non smette mai di stupire e di stupirci, ma come ben sapete se non vivete sotto una roccia, non si può.
Ormai il fatto che nessuno dei DPCM che ci vengono periodicamente rifilati abbia un effettivo senso - se non quello di prenderci in giro - è palese, e ovviamente ne è l'ennesima prova il fatto che non ci si possa spostare tra regioni ma si possa tranquillamente andare in moltissimi paesi all'estero.

Siamo però anche fortemente convinte che di ogni situazione si debba sempre cogliere il meglio e pensiamo che rimanere chiuse in casa impregnate di paura e di astio non abbia alcun senso e quindi, nonostante tutto, non ci siamo lasciate fermare da niente e siamo partite alla volta della Spagna in un piccolo tour tra l'Andalusia e la Comunità Autonoma di Madrid.

giovedì 8 aprile 2021

#MustToRead: L'uccello che girava le viti del mondo

Ammettiamo che il romanzo “L’uccello che girava le viti del mondo” di Haruki Murakami, non è di semplice lettura. Noi stesse abbiamo dovuto interromperlo più volte per prenderci dei momenti di lunga riflessione e introspezione.

Il romanzo è del 1995, ma ambientato del passato, nel decennio precedente. Non mancano, però, vari flashback, fino ad arrivare alla guerra sino-giapponese. (1937-1945)

“Quando non si ha niente da fare, i pensieri vagano sempre più lontano. E quando si sono allontanati troppo, poi non si riesce più a seguirli.”

Toru Okada ne è il protagonista principale, tanto che i fatti sono raccontati dal suo personale punto di vista. A interrompere ogni tanto i suoi ricordi abbiamo le vicende della moglie Kumiko, di May Kasahara, sua vicina di casa, del Tenente Mamiya, di Malta e Creta Kano e di Nutmeg Akasaka, che raccontano a Toru il loro passato, o lo fanno entrare nei loro pensieri attraverso lettere o sogni.

mercoledì 7 aprile 2021

#Anime: Nana

Era il lontano 2002 quando Planet Manga portò in Italia un manga, uno shonjo (ovvero rivolto principalmente a un pubblico femminile), dal nome “Nana”, scritto e disegnato da Ai Yazama.

Essendo una storia davvero molto intensa e capace di catturare i cuori di tanti, non potevamo non parlarvene. Nel 2002 vinse anche il Premio Shōgakukan per i manga, uno dei premi più importanti in Giappone per quanto riguarda i manga, appunto.

Iniziamo proprio dal principio. Nana è la storia di due ragazze che decidono di cambiare vita. Si incontrano in un gelido pomeriggio d’inverno su di un treno che sta per portarle a Tokyo. Le due ragazze non si conoscono, ma il caso vuole che si ritrovino a sedere l’una accanto all’altra in un viaggio che sembra infinito. Di carattere e dai modi di fare diametralmente opposti, le due scoprono di avere in comune una cosa: il nome. Esatto, entrambe le ragazze di chiamano Nana.