Crediti: Daniel Bates Hurtado |
Ne siamo diventati così tanto consapevoli che passiamo interi minuti a osservare anche il più piccolo dettaglio della natura per cercare di captare il senso più profondo. Questo ci aiuta di molto nelle situazioni della vita stessa, soprattutto quelle più difficili e complicate, perché sappiamo che c’è un senso più profondo, anche se ancora nascosto.
Chi sta scrivendo questo articolo nel corso di una delle sue passeggiate per la campagna, si ritrovò di fronte a una grande verità: stava costeggiando uno stagno, poteva sentire il gracidare delle rane e intravedere delle libellule volare. Improvvisamente comprese che l’acqua sporca, stagnante, appunto di uno stagno è pur sempre acqua. Cos’è, quindi che la differenzia da quella pura e limpida di un ruscello? Il movimento.
E non è forse questo la base della nostra esistenza? Pensiamo proprio all’opera di Dickens “A Christmas Carol”: Scrooge è avaro ed egoista, sia nel materiale che nel suo animo, ma non nasce così. Si è imprigionato in una spirale di pensieri negativi sempre uguali, di rifiuto verso l’esterno: sono gli altri che sbagliano, sono gli altri a essere maleducati e cattivi, sono gli altri che pensano più a divertirsi invece che alle cose serie. Lui, secondo la sua convinzione, è sempre nel giusto.
Ed eccoci: una società piena di Scrooge che preferisce bloccare l’energia della trasformazione per paura di arrivare a stretto contatto con la propria anima. Un po’ come al mattino copriamo gli occhi se qualcuno ci alza la serranda senza preavviso. Per abituarci alla luce radiosa della nostra anima, dobbiamo fare in modo che il nostro interno cambi, piano piano, a seconda dei nostri tempi. E per farlo dobbiamo abbandonare sempre di più ogni nostra convinzione in modo tale che la nostra vita possa tramutarsi proprio assieme al nostro animo.