martedì 6 maggio 2025

#Arte: 5 Capolavori d’Arte (Meno Conosciuti) che Devi Vedere Almeno una Volta nella Vita

L’ho sempre detto e sostenuto: io di arte capisco molto poco, anche se mi affascina e non perdo l’occasione per saperne di più.


Da quando sono rimasta la sola qui sul blog a parlare di questa categoria, ho imparato tantissime nozioni che prima mi mancavano. Non penso di essere un’esperta, né di saperne parlare con chi di dovere, ma penso di poter stilare una lista di almeno cinque capolavori dell’arte da vedere almeno una volta nella vita.


Dato che non mi piace parlare a suon di popolarità, cercherò di farlo di quei capolavori – forse – sconosciuti ai più.
 
La Tempesta – Giorgione

Questo è un dipinto a tempera a uovo e olio di noce realizzato tra il 1506 e il 1508 da Giorgione (1478 circa-1510), pittore un po’ sfuggente della storia dell’arte.
L’immagine può sembrare semplice: sulla destra vi è una donna quasi completamente nuda che allatta un bambino, probabilmente suo figlio. Dall’altra parte dell’opera un uomo li guarda assordo. Tra i due non vi è alcuna sorta di dialogo, neanche visivo perché la donna guarda verso di “noi”. Eppure i due non sono i protagonisti dell’opera, perché a esserlo è la natura circostante… con un il verde prato su cui è seduta la donna e le piante che coprono le rovine, il ruscello alle loro spalle e un cielo che minaccia tempesta in arrivo, annunciata da un fulmine che spacca di poco il grigio delle nuvole. Nessuno dei personaggi sembra teso dal tempo che cambia, sebbene una tempesta in piena campagna dovrebbe suscitare almeno un po’ di timore.
Il significato dietro il quadro è di difficile interpretazione, tanto che nel corso della storia sono state date tantissime versioni differenti dai massimi esperti del settore. Il dibattito è ancora aperto, quindi se siete interessati a dire la vostra, potete ammirarlo alle Gallerie dell’Accademia, a Venezia.

Le Sette Opere di Misericordia – Caravaggio


Conosciuto anche come la “Madonna della Misericordia”, questo dipinto del 1606-1607 di Caravaggio (1571-1610) è l’inizio della grande influenza della pittura napoletana del Seicento, molto legata al manierismo. Napoli è teatrale, è ricca di personaggi, lo vediamo nelle numerose opere cinematografiche, così come nei presepi, e neanche il grande Caravaggio si è sottratto a ciò.
Guardando il dipinto sembra di essere in uno di quei vicoli pieni di gente di Napoli, con la testa confusa dalle tante parole. L’opera rappresenta tutte le sette opere di misericordia corporali (dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati e seppellire i morti), con le scene che riprendono episodi terreni e biblici ben distinti nel chiaro e scuro di cui era gran maestro.
L’opera fu commissionata a Caravaggio dalla Congregazione del Pio Monte e ancora oggi si può ammirare al Pio Monte della Misericordia, Napoli.

La Visione di Sant’Eustachio – Pisanello


Il dipinto di Pisanello (1395-1455) è databile tra il 1436 e il 1438. Rappresenta il momento in cui Sant’Eustachio si converte al Cristianesimo, durante una battuta di caccia. Pisanello, però, ha utilizzato la storia solo come un pretesto, perché si è voluto soffermare maggiormente sugli animali. Per la loro dimensione, il grande numero e lo spazio che ognuno di loro ha nel dipinto, vediamo bene che ci troviamo più in una rappresentazione fiabesca, come se il dipinto avesse un tocco onirico. Il crocifisso è tra le corna del cervo – perché è così che Sant’Eustachio ha avuto la visione di Gesù – ma è come se fosse l’animale stesso a portare il messaggio di conversione.
Il dipinto si può ammirare alla National Gallery di Londra.


L’Origine del Mondo – Gustave Courbet


Forse il mio preferito tra tutti questi. “L’Origine del mondo” è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1866 da Gustave Courbet (1819-1877).
Un dipinto più che realista, dove Courbet mostra in primo piano l’organo sessuale femminile. A gambe leggermente divaricate, la vagina si mostra così com’è, senza abbellimenti o senza voler essere calda, sensuale, invitante. Vi si intravede anche un capezzolo, così possiamo notare che il corpo della donna è sdraiato a letto, in una posa rilassata, quasi si stesse addormentando.
Il titolo parla chiaro: è proprio da lì che il tutto prende vita. Dal concepimento al parto, la vagina ha il ruolo di protagonista assoluta e in effetti guardandola possiamo sentirci quasi reverenziali nei suoi confronti.
L’opera si può ammirare al Museo d’Orsay, Parigi.

Paesaggio con la Caduta di Icaro – Pieter Bruegel il Vecchio


Questo è un dipinto del 1558 circa di Pieter Bruegel il Vecchio (1525/1530 circa – 1569). Anche se il titolo può far pensare a Icaro che precipita dal cielo, nella realtà quello che vediamo è la più totale indifferenza umana (uguale come nei giorni nostri) davanti alle tragedie.
Icaro sta annegando (nella parte bassa, a destra, vediamo solo una sua gamba) mentre il pescatore a pochi metri continua a essere concentrato sull’acqua. Più in alto un contadino ara il terreno con l’aiuto di un mulo, mentre a metà un pastore guarda sì in alto, ma dà alle spalle a Icaro. Persino il cane e le pecore sembrano ignare di cosa stia accadendo, e anche noi abbiamo messo un bel po’ di tempo prima di vedere la gamba del ragazzo affiorare – forse per poco – dall’acqua. Il messaggio è chiaro e più che mai attuale, insomma.
L’opera si può ammirare al Museo Reale delle Belle Arti del Belgio, a Bruxelles.

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