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mercoledì 7 agosto 2024

#TheBeatles: I'm So Tired


Oggi parliamo di “I’m So Tired”, canzone che penso sia linea guida di qualsiasi persona nata sotto il segno dei Pesci (come me) o del Cancro (dove ho la Luna, quindi è decisamente il mio mood).


Il brano viene rilasciato nell’album del 1968, il famoso “White Album”. Anche se, come sempre, è accreditata a Lennon/McCarntey, in realtà il testo è totalmente di John, che la compose assieme a Paul durante il ritiro di meditazione trascendentale in India.

I’m so tired, I haven’t slept a wink
(Sono stanchissimo, non ho dormito un attimo)
I’m so tired, my mind is on the blink
(Sono stanchissimo, la mia mente non connette)
I wonder, should I get up
(Mi domando se dovrei alzarmi)
And fix myself a drink?
(Per prepararmi da bere?)
No, no, no

La canzone è piuttosto chiara: John Lennon, proprio come George e Paul – Ringo andò via molto prima di loro dal ritiro – aveva passato le tre settimane in un regime di conferenze spirituali e meditazioni. Il tutto era così fitto ed estenuante che una volta tornato nel suo bungalow, stentava a riposare. Fu per questo che gli venne in mente il testo della canzone.

Nella prima strofa possiamo vederlo inerme, in uno stato di inezia a non sapere cosa fare. Si chiede se è il caso di prepararsi un drink, ma i no finali testimoniano la sua volontà di non ricadere nei vizi.

Nella seconda e nel ritornello, si chiede se sia il caso di chiamare qualcuno, probabilmente il guru o uno dei suoi compagni, ma ha paura a farlo, perché riconosce in questi processi della mente la presa in giro dell’Ego, anche se rimanere a pensare gli provoca un grande dolore.

Così tutto quello che può fare è fumare una sigaretta, che per quanto voglia smetterla non riesce a fermarsi col vizio del fumo e maledire Sir. Walter Releigh (1552 o 1554 – 1618) che da navigatore ed esploratore inglese, scoprì per primo le coste della Virginia (fu lui a dare il nome, in onore della Regina Elisabetta I, la vergine) e colpevole di aver portato il tabacco in Europa, dando il via al suo commercio spropositato.

Il grande ritiro in India è stato sicuramente duro, ma è valso ai Beatles la realizzazione di uno degli album più belli, e l’inizio dei successivi che rimangono pietre miliari della musica anche a distanza di cinquant’anni.

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