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mercoledì 26 febbraio 2025

#TheBeatles: Don't Let Me Down

Dopo un lungo periodo di canzoni scritte da Paul McCartney, torniamo a un brano scritto da John Lennon: “Don’t Let Me Down”, anche questo comunque accreditato Lennon/McCartney.

Esce nel 1969 nel lato B insieme al singolo “Get Back”, ed entrambe le canzoni fanno parte della scaletta del concerto tenutosi sul tetto degli uffici della Apple, loro casa discografica.
L’anno seguente viene pubblicato nell’ultimo album dei Beatles: “Let It Be”. 

Nobody ever loved me like she does
(Nessuno mi ha mai amato come mi ama lei)
Ooh, she does
(Oh, lei mi ama)
Yes, she does
(Sì mi ama)
And if somebody loved like she do me
(E se qualcuno mi amasse come mi ama lei)
Ooh, she do me
(Oh, lei mi ama)
Yes, she does
(Sì, mi ama)

Qui per il testo completo.

Certo, non serve essere fan ossessivi dei Beatles per capire che il brano è dedicato a Yoko Ono, ma qui voglio permettermi di andare un pochino oltre, scavare più a fondo.

All’uscita del brano John Lennon dichiara: “Quando arriva il momento, quando stai annegando, non dici: ‘Sarei incredibilmente felice se qualcuno avesse la lungimiranza di notare che sto annegando e venisse ad aiutarmi’, tu urli e basta.
Così il brano, proprio come “Misery”, “I’m a Loser” ed “Help!” diventa un vero e proprio grido d’aiuto, uno di quelli disperati che ti fanno pregare che la persona amata – o che dica di amarti – venga da te a tenderti la mano.

Ma il più lo lascerei dire a Paul McCartney, quando nel libro “Many Years From Now” di Barry Miles dichiara: “Era un periodo molto teso: John stava con Yoko ed era arrivato all'eroina, con tutte le paranoie che ne conseguono, e si stava mettendo in una posizione rischiosa. Penso che, per quanto la cosa lo eccitasse e divertisse, allo stesso tempo lo terrorizzasse segretamente. Così Don’t Let Me Down era una vera e propria supplica… Stava dicendo a Yoko: ‘Sto davvero oltrepassando il limite questa volta. Sto davvero mostrando la mia vulnerabilità, quindi non devi deludermi.’ Penso fosse un autentico grido d’aiuto.

Ecco che è Paul a comprendere perfettamente la psiche di Lennon con qualcosa che lo eccita e lo terrorizza al tempo stesso: la relazione tossica (probabilmente in tutti i sensi) con Yoko sta arrivando a un punto che potrebbe mandare giù del tutto John, non se lo può permettere, deve esserci qualcuno ad aiutarlo e quel qualcuno è proprio sua moglie.

Così i due a inizi anni Settanta riescono a dire addio alle droghe pesanti, non senza numerose difficoltà, e a riprendere in mano la loro vita, questa volta leggermente più serena.

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