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Usi & Costumi

martedì 11 febbraio 2025

#Pensieri: Nostalgia del trash

Dicevano che su internet si può trovare di tutto, ma non era vero.


Ogni tanto, nelle nostre memorie, sbuca un ricordo di qualche contenuto multimediale terribilmente divertente trovato a caso sul web. Sapreste ritrovarlo? Purtroppo, la risposta non è sempre affermativa. Alcuni contenuti sono sorti come allucinazioni collettive, l’emergere irrazionale di un modo di essere caratteristico di un tempo molto specifico che ora non ci appartiene più.

E come allucinazioni collettive, quei contenuti sono andati via, come se lo spirito del tempo li avesse nascosti dalla storia, giudicando i posteri indegni alla fruizione. 
 
Conscio di come il web possa donare e allo stesso tempo togliere, conscio dei tempi che saranno venuti, io, come un arcangelo della storia, ho salvaguardato in luoghi protetti e privati alcuni di questi contenuti (per lo più canzoni dalla dubbia valenza estetica). Allo stesso tempo, però, non sono stato abbastanza accorto a salvare il salvabile e mi sono ritrovato a rimpiangere podcast che potrebbero rinfrancarmi l’anima.

A cosa mi sto riferendo? Più di dieci anni fa, solo per pochi mesi, è andata in onda sabato sera una delle migliori trasmissioni radiofoniche mai concepite dalla mente umana. Potrebbe sembrare che esageri e ciò potrebbe produrre un effetto comico, purtroppo però penso davvero ciò che ho scritto.

Da diversi giorni cerco ossessivamente quelle puntate, divenute ormai introvabili anche sul web.

Chissà se gli stessi autori conservino ancora qualche replica in formato MP3. Sarei disposto a pagare per avere tale forma di intrattenimento. Tenetevi TikTok, tenetevi i Podcast di Spotify, io voglio quella sana e vecchia roba del 2014, quella con la sigla più bella della storia. Gli autori di quella trasmissione pensarono genuinamente (?) fosse una buona idea... E lo era, non ho mai trovato niente del genere.

E dopo essermi improvvisato produttore musicale, regista radiofonico e occasionalmente speaker nella radio universitaria, sento il bisogno di tornare un attimo alle mie radici e mettermi un contatto con il me stesso di due lustri fa che si intratteneva con quella roba.

Nonostante io abbia lasciato indizi chiave, non dirò di cosa si tratta. Tuttavia, mi riservo la libertà di lanciare comunque un appello.

Wender e Fabio Alisei, tenetevi pronti, verrò da voi a Milano e vi chiederò, implorandovi, di passarmi quei podcast, sperando li conserviate ancora. Voi sapete di cosa parlo, voi siete gli ultimi custodi delle mie illusioni.

- Un vostro (non troppo) anonimo ascoltatore

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