Netflix ha fatto uscire la seconda stagione de “L’Imperatrice” e noi amanti delle monarchie non possiamo ci siamo persi l’evento, anche se contaminato da errori storici. Io cerco sempre di ricacciare la saccenza dicendomi: “Non è un documentario, quindi non è importante l’accuratezza storica, ma il senso e finché quello non viene meno, posso continuare a guardare senza problemi”. Ma proprio non riesco a ricacciare la saccenza quando, aspettato come una pioggia battente il giorno dell’evento più importante dell’anno, sotto a ogni post/video/foto che parla di monarchia arriva il fatidico commento di Giggino er fomantino e/o di Gianella aa saputella che tronfi di sapienza de tor de quarcosa, scrivono: “Ma ancora co ‘sta Monarchia? A che serve, poi, ner 2025?”
Ecco che le mie dita fremono, si muovono dietro l’impulso di scrivere quello che la voce vorrebbe urlare: “’A cicci*, anch’io ne dico di fesserie, ma ho il buonsenso di non condividerle con il mondo”. Ma no, le dita si muovono sullo schermo del telefono, scrivono, scrivono, mettono punti su punti, c’è la bozza di un commento chilometrico e quando lo sto leggendo per la terza volta, in cerca di eventuali errori tra date, nomi de, de regine, de conti e contesse che poi so’ tutti uguali, ecco l’illuminazione: ma io ho un blog!
Quindi eccomi qui a rispondere a tutti i Giggini e Gianelle che popo nun riescono a dormì la notte sapendo che in Europa (ma non solo) esistono ancora le Monarchie…
Attenzione: parlerò di quello che dovrebbero fare le Monarchie, rimanendo sul superficiale, non criticherò – o almeno cercherò di non farlo – tutti i comportamenti sbagliati degli aristocratici moderni. Per quello ci sarà un altro articolo… forse.
Continuità e Stabilità Istituzionale
Immaginatevi un uomo o una donna che dal momento della sua nascita a quello della sua morte ha avuto come unico obiettivo di vita il benessere della propria Nazione. Ora immaginate quella stessa persona crescere, passare una vita a studiare persino ogni virgola di diritto, geopolitica, storia, teologia, filosofia… con i migliori insegnanti al mondo. La stessa persona è anche dotata – se non dalla nascita, almeno ne ha un’infarinatura perché lo ha studiato – di carisma, arte oratoria, magnetismo... affidereste a una persona del genere un ruolo importante? Ecco, io direi proprio di sì: chi si è ritrovato a crescere tra ambasciatori, capi di stato e di chiesa, ministri, politici e gente comune fin dalla più tenera età ha sicuramente un bagaglio culturale più grande rispetto alla media.
Questo è il monarca: una persona che non è passata dal giorno alla notte alla guida della sua Nazione, ma che è nata esclusivamente per questo.
Come un Presidente della Repubblica, ma con il mandato a vita, ben consapevole che quello che andrà a costruire durante il suo Regno sarà la base per il lavoro di suo figlio, di suo nipote e di tutti i discendenti che verranno.
Il tutto, poi, ha un grandissimo valore aggiunto: ogni monarca, ogni membro attivo della Famiglia Reale è apolitico. A loro non importa chi siede al Governo, quale partito ha percentuali più alte, il proprio status non cambia. Ed è per questo che riesce a essere un consigliere giusto per il leader del momento.
Patrimonio Culturale e Identità Nazionale
Se pensiamo, poi, che la vita del monarca è sotto i riflettori dalla sua nascita, vediamo come questo crei un forte senso di Nazione. Pensiamo alla Regina Elisabetta II, per esempio, e di come ha saputo far uscire il Regno Unito dalle crisi. O pensiamo ai suoi genitori, Re Giorgio VI e la Regina Consorte Elisabetta come hanno gestito il il paese durante la Seconda Guerra Mondiale, come sono rimasti saldi, come hanno saputo tenere testa a Hitler, il quale ha sempre detto che la Regina inglese era la donna che più temeva in Europa.
O, in Spagna, a come Felipe VI ha saputo gestire la crisi catalana, o come le teste coronate sono state di grandissimo supporto durante la Pandemia del 2020.
La Monarchia è un’Istituzione e potremmo considerarla a conduzione famigliare e come tale riesce a far sentire maggiormente la sua presenza quando tutto va male, dando un senso di sicurezza ai suoi cittadini.
Una guida che non riguarda solo la politica, ma anche tutta l’arte, la cultura e le opere umanitarie. Pensiamo alle famose epoche Elisabettiana e Vittoriana. Pensiamo persino all’architettura inglese con gli stili che riprendono i nomi dai monarchi stessi. O come sono nati gli ospedali per come li conosciamo oggi… Insomma, uno Stato con un Sovrano ha sicuramente più probabilità di riuscita nel far destinare i soldi pubblici a favor di popolo.
A questo va aggiunto tutto il valore economico che possono portare nel tempo le opere commissionate. Insomma, non avremmo avuto i nostri Michelangelo, Raffaello o i Palazzi che vediamo per il centro delle città se nel passato non ci fosse stata la nobiltà… Senza contare il turismo: con l’interesse mediatico internazionale ogni paese coronato viene preso d’assalto nei momenti clou quali matrimoni, battesimi o purtroppo anche funerali.
Diplomazia e Relazioni Internazionali
Sono tanti i viaggi che i Reali fanno nel mondo, come una sorta di ambasciatori apolitici, e tutti loro hanno un unico scopo: rafforzare le relazioni internazionali.
Le visite che fanno, sia in casa propria che all’estero, sono tutte leggere, amichevoli, volte a promuovere gli interessi economici e culturali senza dover chiedere nulla in cambio… semplicemente perché non ne hanno bisogno.
A questi livelli due Paesi legati da uno stretto patto di amicizia e collaborazione, diventano stretti sostenitori l’uno dell’altro e l’alleanza, si sa, è la principale amica se parliamo di sicurezza mondiale. Lo vediamo con i nostri occhi oggi.
Leadership Morale e Sociale
In una politica sociale pressoché inesistente da ogni parte del mondo, ci pensa la Corona a sostenere chi ne ha davvero bisogno. Le iniziative benefiche, la raccolta di fondi per gli enti, o le campagne di sensibilizzazione occupano la maggior parte del tempo di un monarca.
Molti di loro parlano apertamente di salute mentale, finanziano scuole per corsi d’arte, danno borse di studio per cittadini meno fortunati che non possono permettersi college o un’istruzione adeguata… ancora: finanziano ospedali, opere pubbliche, aprono le porte ai loro palazzi come sedi museali…
Ripensiamo al passato e a quanto la figura della Regina Vittoria ha saputo cambiare quella della donna: sì, madre e moglie (era pur sempre l’Ottocento) ma una donna austera, che ha saputo guidare il suo Regno, che ha comandato e che ha dettato tendenze. O ancora, la nostra Regina Margherita, o la celebre Imperatrice Elisabetta d’Austria.
Per rimanere a tema: donne da prendere come esempio, non posso non citare la regina Maxima dei Paesi Bassi e tutto il suo lavoro come attivista sostenitrice dell’inclusione finanziaria globale.
Insomma, immaginate di avere un Influencer a livello internazionale senza social e con opere filantropiche che vanno sempre a buon fine. Non male come idea, no?
Flessibilità nell’adattamento
Non sarei oggettiva se dicessi che la Monarchia sa cambiare ancora prima della società. Non è sempre così, molto lo fa lo spirito del monarca stesso e la fortuna di quando poter sedere sul trono. Penso a Carlo III, per esempio, che ha progetti per cambiare in meglio la società del Regno Unito, puntando sull’ecosostenibilità, l’uguaglianza socio-economica, un nuovo piano urbanistico… da lungo tempo ma ahituttinoi ne ha davvero poco per metterli in atto.
Però un monarca attento sa come agire e come insegnare ai figli a vivere nel mondo. La Regina Elisabetta II da bambina era a stretto contatto con la gente comune grazie alla figura di Marion Crawford, così come William è cresciuto parlando con senzatetto, grazie all’influenza di sua madre Diana.
Insomma, che piaccia o no, storicamente, culturalmente e socialmente la Monarchia ha un grandissimo impatto positivo sulla Nazione che rappresenta.
Il dibattito è legittimo, perché ovviamente esistono anche dei contro (se siete interessati potrei parlarne) però spero che questo articolo possa avervi dato qualche nozione in più sulla faccenda.
Ecco che le mie dita fremono, si muovono dietro l’impulso di scrivere quello che la voce vorrebbe urlare: “’A cicci*, anch’io ne dico di fesserie, ma ho il buonsenso di non condividerle con il mondo”. Ma no, le dita si muovono sullo schermo del telefono, scrivono, scrivono, mettono punti su punti, c’è la bozza di un commento chilometrico e quando lo sto leggendo per la terza volta, in cerca di eventuali errori tra date, nomi de, de regine, de conti e contesse che poi so’ tutti uguali, ecco l’illuminazione: ma io ho un blog!
Quindi eccomi qui a rispondere a tutti i Giggini e Gianelle che popo nun riescono a dormì la notte sapendo che in Europa (ma non solo) esistono ancora le Monarchie…
Attenzione: parlerò di quello che dovrebbero fare le Monarchie, rimanendo sul superficiale, non criticherò – o almeno cercherò di non farlo – tutti i comportamenti sbagliati degli aristocratici moderni. Per quello ci sarà un altro articolo… forse.
Continuità e Stabilità Istituzionale
Immaginatevi un uomo o una donna che dal momento della sua nascita a quello della sua morte ha avuto come unico obiettivo di vita il benessere della propria Nazione. Ora immaginate quella stessa persona crescere, passare una vita a studiare persino ogni virgola di diritto, geopolitica, storia, teologia, filosofia… con i migliori insegnanti al mondo. La stessa persona è anche dotata – se non dalla nascita, almeno ne ha un’infarinatura perché lo ha studiato – di carisma, arte oratoria, magnetismo... affidereste a una persona del genere un ruolo importante? Ecco, io direi proprio di sì: chi si è ritrovato a crescere tra ambasciatori, capi di stato e di chiesa, ministri, politici e gente comune fin dalla più tenera età ha sicuramente un bagaglio culturale più grande rispetto alla media.
Questo è il monarca: una persona che non è passata dal giorno alla notte alla guida della sua Nazione, ma che è nata esclusivamente per questo.
Come un Presidente della Repubblica, ma con il mandato a vita, ben consapevole che quello che andrà a costruire durante il suo Regno sarà la base per il lavoro di suo figlio, di suo nipote e di tutti i discendenti che verranno.
Il tutto, poi, ha un grandissimo valore aggiunto: ogni monarca, ogni membro attivo della Famiglia Reale è apolitico. A loro non importa chi siede al Governo, quale partito ha percentuali più alte, il proprio status non cambia. Ed è per questo che riesce a essere un consigliere giusto per il leader del momento.
Patrimonio Culturale e Identità Nazionale
Se pensiamo, poi, che la vita del monarca è sotto i riflettori dalla sua nascita, vediamo come questo crei un forte senso di Nazione. Pensiamo alla Regina Elisabetta II, per esempio, e di come ha saputo far uscire il Regno Unito dalle crisi. O pensiamo ai suoi genitori, Re Giorgio VI e la Regina Consorte Elisabetta come hanno gestito il il paese durante la Seconda Guerra Mondiale, come sono rimasti saldi, come hanno saputo tenere testa a Hitler, il quale ha sempre detto che la Regina inglese era la donna che più temeva in Europa.
O, in Spagna, a come Felipe VI ha saputo gestire la crisi catalana, o come le teste coronate sono state di grandissimo supporto durante la Pandemia del 2020.
La Monarchia è un’Istituzione e potremmo considerarla a conduzione famigliare e come tale riesce a far sentire maggiormente la sua presenza quando tutto va male, dando un senso di sicurezza ai suoi cittadini.
Una guida che non riguarda solo la politica, ma anche tutta l’arte, la cultura e le opere umanitarie. Pensiamo alle famose epoche Elisabettiana e Vittoriana. Pensiamo persino all’architettura inglese con gli stili che riprendono i nomi dai monarchi stessi. O come sono nati gli ospedali per come li conosciamo oggi… Insomma, uno Stato con un Sovrano ha sicuramente più probabilità di riuscita nel far destinare i soldi pubblici a favor di popolo.
A questo va aggiunto tutto il valore economico che possono portare nel tempo le opere commissionate. Insomma, non avremmo avuto i nostri Michelangelo, Raffaello o i Palazzi che vediamo per il centro delle città se nel passato non ci fosse stata la nobiltà… Senza contare il turismo: con l’interesse mediatico internazionale ogni paese coronato viene preso d’assalto nei momenti clou quali matrimoni, battesimi o purtroppo anche funerali.
Diplomazia e Relazioni Internazionali
Sono tanti i viaggi che i Reali fanno nel mondo, come una sorta di ambasciatori apolitici, e tutti loro hanno un unico scopo: rafforzare le relazioni internazionali.
Le visite che fanno, sia in casa propria che all’estero, sono tutte leggere, amichevoli, volte a promuovere gli interessi economici e culturali senza dover chiedere nulla in cambio… semplicemente perché non ne hanno bisogno.
A questi livelli due Paesi legati da uno stretto patto di amicizia e collaborazione, diventano stretti sostenitori l’uno dell’altro e l’alleanza, si sa, è la principale amica se parliamo di sicurezza mondiale. Lo vediamo con i nostri occhi oggi.
Leadership Morale e Sociale
In una politica sociale pressoché inesistente da ogni parte del mondo, ci pensa la Corona a sostenere chi ne ha davvero bisogno. Le iniziative benefiche, la raccolta di fondi per gli enti, o le campagne di sensibilizzazione occupano la maggior parte del tempo di un monarca.
Molti di loro parlano apertamente di salute mentale, finanziano scuole per corsi d’arte, danno borse di studio per cittadini meno fortunati che non possono permettersi college o un’istruzione adeguata… ancora: finanziano ospedali, opere pubbliche, aprono le porte ai loro palazzi come sedi museali…
Ripensiamo al passato e a quanto la figura della Regina Vittoria ha saputo cambiare quella della donna: sì, madre e moglie (era pur sempre l’Ottocento) ma una donna austera, che ha saputo guidare il suo Regno, che ha comandato e che ha dettato tendenze. O ancora, la nostra Regina Margherita, o la celebre Imperatrice Elisabetta d’Austria.
Per rimanere a tema: donne da prendere come esempio, non posso non citare la regina Maxima dei Paesi Bassi e tutto il suo lavoro come attivista sostenitrice dell’inclusione finanziaria globale.
Insomma, immaginate di avere un Influencer a livello internazionale senza social e con opere filantropiche che vanno sempre a buon fine. Non male come idea, no?
Flessibilità nell’adattamento
Non sarei oggettiva se dicessi che la Monarchia sa cambiare ancora prima della società. Non è sempre così, molto lo fa lo spirito del monarca stesso e la fortuna di quando poter sedere sul trono. Penso a Carlo III, per esempio, che ha progetti per cambiare in meglio la società del Regno Unito, puntando sull’ecosostenibilità, l’uguaglianza socio-economica, un nuovo piano urbanistico… da lungo tempo ma ahituttinoi ne ha davvero poco per metterli in atto.
Però un monarca attento sa come agire e come insegnare ai figli a vivere nel mondo. La Regina Elisabetta II da bambina era a stretto contatto con la gente comune grazie alla figura di Marion Crawford, così come William è cresciuto parlando con senzatetto, grazie all’influenza di sua madre Diana.
Insomma, che piaccia o no, storicamente, culturalmente e socialmente la Monarchia ha un grandissimo impatto positivo sulla Nazione che rappresenta.
Il dibattito è legittimo, perché ovviamente esistono anche dei contro (se siete interessati potrei parlarne) però spero che questo articolo possa avervi dato qualche nozione in più sulla faccenda.
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