Il 17 gennaio 2024 è uscito un libro gioiellino per tutti gli appassionati del mondo televisivo, radiofonico ma direi anche artistico in generale.
Classe 1939, Giancarlo Governi ha racchiuso in davvero poche pagine più di ottant’anni di vita dividendo il racconto in vari capitoli, che portano il nome dell’amico – o degli amici – cui sono dedicati.
Dalle strade popolari di una Trastevere che non esiste più, a un paese di campagna che è stato a lungo il rifugio per scampare alla guerra, ai primi anni come giovane giornalista, fino ad arrivare ai giorni di nostri: di Giancarlo Governi vediamo tutti i suoi sogni divenire realtà, ampliandoli forse in quello che mai si sarebbe immaginato.
C’era Giancarlo, infatti, dietro una neonata Rai e c’era sempre Giancarlo dietro ma soprattutto accanto personaggi quali: Alberto Sordi, Enzo Tortora, Guido De Maria, Bonvi, Roberto Benigni...
Come ho scritto più volte, da adolescente (dal 2003 al 2008, per la precisione) spesso non entravo a scuola per sedermi al bar con i vecchietti solo per ascoltarli parlare della guerra, della Resistenza e di quella Roma che, seppur mi ha vista nascere e crescere, io non ho mai conosciuto.
Leggere le parole di Governi è stato come riportare in vita i miei nonni, che ascoltavo incredula quando mi parlavano dei bagni pubblici (nel senso che uscivano di casa proprio per farsi la doccia in una struttura adibita a ciò), dei bombardamenti americani, delle corse e dei giochi per strada… e allo stesso tempo è stato come incontrare una figura che ha saputo consigliarmi su quello che, spero, diventi la mia vita.
Credo che la vera magia di ogni spettacolo stia dietro le quinte, e questo libro me l’ha confermato. Come nascono le idee? Come nascono le collaborazioni? Come si crea il tutto? Ogni risposta è davvero affascinante e carica della grandezza più autentica.
Ho riso per la sua ironia e i suoi scherzi geniali, ho pianto per tutti i ricordi più commoventi, la mia fede calcistica mi ha portata a saltare i paragrafi dedicati allo scudetto del ’74 (non ho timore a dire che Governi ha scelto male solo la sua squadra del cuore) ma nel complesso questo è un libro che custodirò gelosamente, e a cui tornerò ogni volta che i dubbi faranno capolino.
Edito Fazi Editore, “Amici” è il racconto che Giancarlo Governi (giornalista, autore televisivo, sceneggiatore e scrittore) fa della sua vita, attraverso tutte le amicizie che l’hanno segnata, rendendolo l’uomo che è.
Per me, che fin da bambina ho amato i dietro le quinte di qualsiasi spettacolo e che passavo le ore a leggere i titoli di coda sognando di diventare un’Alessandra Valeri Manera, pur non sapendo nulla della persona o del suo lavoro, leggere questo libro è stato un vero e proprio onore, come se avessi avuto Governi in persona a raccontarmi tutto.
Per me, che fin da bambina ho amato i dietro le quinte di qualsiasi spettacolo e che passavo le ore a leggere i titoli di coda sognando di diventare un’Alessandra Valeri Manera, pur non sapendo nulla della persona o del suo lavoro, leggere questo libro è stato un vero e proprio onore, come se avessi avuto Governi in persona a raccontarmi tutto.
Classe 1939, Giancarlo Governi ha racchiuso in davvero poche pagine più di ottant’anni di vita dividendo il racconto in vari capitoli, che portano il nome dell’amico – o degli amici – cui sono dedicati.
Dalle strade popolari di una Trastevere che non esiste più, a un paese di campagna che è stato a lungo il rifugio per scampare alla guerra, ai primi anni come giovane giornalista, fino ad arrivare ai giorni di nostri: di Giancarlo Governi vediamo tutti i suoi sogni divenire realtà, ampliandoli forse in quello che mai si sarebbe immaginato.
C’era Giancarlo, infatti, dietro una neonata Rai e c’era sempre Giancarlo dietro ma soprattutto accanto personaggi quali: Alberto Sordi, Enzo Tortora, Guido De Maria, Bonvi, Roberto Benigni...
Come ho scritto più volte, da adolescente (dal 2003 al 2008, per la precisione) spesso non entravo a scuola per sedermi al bar con i vecchietti solo per ascoltarli parlare della guerra, della Resistenza e di quella Roma che, seppur mi ha vista nascere e crescere, io non ho mai conosciuto.
Leggere le parole di Governi è stato come riportare in vita i miei nonni, che ascoltavo incredula quando mi parlavano dei bagni pubblici (nel senso che uscivano di casa proprio per farsi la doccia in una struttura adibita a ciò), dei bombardamenti americani, delle corse e dei giochi per strada… e allo stesso tempo è stato come incontrare una figura che ha saputo consigliarmi su quello che, spero, diventi la mia vita.
Credo che la vera magia di ogni spettacolo stia dietro le quinte, e questo libro me l’ha confermato. Come nascono le idee? Come nascono le collaborazioni? Come si crea il tutto? Ogni risposta è davvero affascinante e carica della grandezza più autentica.
Ho riso per la sua ironia e i suoi scherzi geniali, ho pianto per tutti i ricordi più commoventi, la mia fede calcistica mi ha portata a saltare i paragrafi dedicati allo scudetto del ’74 (non ho timore a dire che Governi ha scelto male solo la sua squadra del cuore) ma nel complesso questo è un libro che custodirò gelosamente, e a cui tornerò ogni volta che i dubbi faranno capolino.
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