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giovedì 24 ottobre 2024

#Interviste: Monolite

Mi piacciono tantissimo i giovedì interviste perché danno la possibilità di conoscere nuovi artisti emergenti e vediamo con i nostri occhi che la musica non si sta perdendo nei meandri di like e cuori da social.

Oggi parliamo di una band alternative rock romana: I Monolite, composta da Vincenzo Storm e Gianluca Ricci. Dal 13 settembre 2024 è disponibile il loro nuovo singolo: Fragile”, per Gallia Music. Il brano anticipa l’EP “Verbo”, continuando il percorso creativo della band che, fin dal 2019, ha catturato l’attenzione della scena underground italiana con un sound graffiante e granitico.

Fragile” affronta il tema della vulnerabilità, esplorando con profondità la fragilità della condizione umana e lequilibrio sottile che regge le nostre vite. Il brano incarna una riflessione sulla precarietà dell’esistenza e sulla difficoltà di affrontare le sfide quotidiane con i soli nostri mezzi a disposizione.
Attraverso una fusione di suoni potenti e coinvolgenti, i Monolite creano una connessione emotiva profonda con l’ascoltatore, affrontando questioni di perdita e accettazione. La produzione, curata da Massaga Produzioni nella figura di Michele Guberti, mantiene il carattere distintivo della band, arricchito da atmosfere soniche che spaziano tra rock alternativo ed elementi introspettivi.

Fragile è un pezzo che racconta di quanto la vita sia complicata e imprevedibile e di quanto noi facciamo difficoltà con i soli nostri mezzi ad affrontarla. Tutto si regge su un equilibrio sottile che afferisce un senso di fragilità costante.

- Monolite
 
I Monolite sono Vincenzo Storm e Gianluca Riccio, una band alternative rock italiana nata nel 2019 a Roma. Il loro sound è graffiante e granitico, un marchio di fabbrica che riesce ad incanalare al meglio l’esigenza espressiva della band di manifestare il proprio disagio e la propria inquietudine nei confronti della realtà umana sempre in continuo cambiamento.


A maggio del 2020 esce il primo progetto intitolato “Monolite Ep”. Questo lavoro consacra ufficialmente lesistenza della band nella scena underground romana confermando lappartenenza del gruppo alla scena subculturale collegata.

Nel marzo 2022 iniziano un nuovo percorso creativo presso lo studio Natural Headquarter. Laffermato centro di produzione di rock alternativo italiano mette le basi su quello che rappresenta il nuovo progetto artistico e musicale della band. Così a distanza di quasi quattro anni dal proprio esordio, la band annuncia un nuovo EP con letichetta indipendente Gallia Music.
Il 2 Febbraio 2024 esce il primo singolo “Pezzo Pop” presentato al Traffic Live di Roma in apertura ai Vintage Violence.
Il 19 aprile 2024 esce il secondo singolo intitolato “Marta” sempre per Gallia Music. Il brano è seguito dal singolo “Fragile” che anticipa “Verbo”, il nuovo ep della band.


Ciao e grazie mille per la disponibilità a questa intervista. Per prima cosa vorrei chiedervi come avete iniziato a fare musica e come è nato il progetto Monolite…


Ciao e grazie a voi per questa opportunità. I Monolite nascono ufficialmente nel 2019, da una necessità di esprimersi in italiano, pur mantenendo il rock come punto di riferimento. Abbiamo sempre suonato questo genere, esplorandone le diverse sfumature, dall’Hair Metal anni ‘80 al grunge, ma inizialmente cantavamo in inglese. Fino al 2012 avevamo condiviso un gruppo insieme, che però si è sciolto. Qualche anno dopo, ritrovandoci, abbiamo sentito l’esigenza di ripartire con un nuovo progetto. Dopo un periodo di rodaggio, abbiamo canalizzato le nostre energie verso quello che è oggi il progetto Monolite.

Anch’io, come voi, sono di Roma quindi non posso non chiedervi che rapporto avete con questa città, quanto vi ha ispirato nella musica, quanto vi ha aiutato e, perché no, quanto vi ha insegnato...

Roma, purtroppo, per quanto riguarda il rock e il grunge italiano, non è mai stata molto ricettiva, soprattutto se guardiamo agli anni 90. Anche oggi, nonostante ci sia una scena underground romana di rock alternativo, il pubblico fatica ancora ad abituarsi a certe sonorità e a questo genere musicale. La maggior parte delle iniziative di promozione del rock underground, infatti, non si trovano nel centro Italia, ma piuttosto al nord. Quindi, per rispondere alla domanda: Roma ci ha ispirato poco, ma ci ha insegnato molto. Ci ha mostrato quanto sia difficile emergere e diventare un punto di riferimento qui.

Il rock è un genere che ama spaziare con le sonorità, sperimentando incessantemente. Mi vengono in mente i Beatles con la loro storica svolta di “Rubber Soul”, o con “Sgt. Pepper’s”. Quanto tempo dedicate alla ricerca di queste nuove sonorità?

Bella domanda. Oggi il ruolo dell’artista è cambiato: oltre a fare musica, devi essere manager di te stesso, influencer, curare la comunicazione, cercare date... Questo, purtroppo, riduce il tempo che possiamo dedicare alla pura espressione artistica. La band viene vista più come un’azienda da gestire in tutte le fasi della produzione. Nonostante ciò, abbiamo lavorato tanto per trovare nuove sonorità nel nostro ultimo lavoro, che rappresenta una vera e propria evoluzione rispetto al nostro EP del 2020. Durante la produzione, ci siamo anche affiancati a figure esterne che ci hanno supportato e fornito nuovi punti di vista, il che è stato fondamentale per raggiungere la nostra nuova identità sonora.

Nel testo di “Fragile” noto una certa dualità: da una parte il mondo esterno, dove la vita continua lo stesso, dove tutto continua a scorrere con la grinta di sempre; dall’altra il mondo interiore che dopo una rottura è inevitabilmente fragile, dove basta un niente per mandarlo a pezzi. Da amante della musica rock credo che sia il genere che più rappresenti questa dualità dell’essere umano e non a caso è il mio genere preferito. Quali sono gli artisti a cui vi ispirate maggiormente?

Non credo che ci sia un solo gruppo di artisti che ci ha influenzato. Nel corso degli anni, abbiamo ascoltato e assorbito tantissima musica, sia rock che di altri generi. Le nostre radici affondano nel glam rock degli anni 80, ma con il tempo sono state contaminate dalle sonorità più sporche e ruvide del grunge. In tutto questo percorso, siamo sempre stati accompagnati da figure di spicco della musica italiana, come De André (al quale abbiamo anche dedicato una rivisitazione di un suo brano), Battisti e Battiato.
È chiaro che, con levoluzione del nostro progetto, ci rifacciamo anche allattuale scena alternativa italiana, con band come Afterhours, Verdena, Marlene Kuntz, Subsonica, e molti altri che continuano a essere per noi un punto di riferimento.

Il cambiamento è intrinseco nella nostra vita. Quello che fa la differenza tra le persone è come questo si gestisce e rendersi conto che esiste. Come vi rapportate a questa continua evoluzione?


Il cambiamento è una costante, questo è certo. La vera differenza sta in come lo affrontiamo. La vita è in continua trasformazione, che si tratti della quotidianità, degli affetti o della salute, e ciò crea un equilibrio molto delicato. Dobbiamo trovare la forza e il coraggio di mantenere questo equilibrio, nonostante la fragilità delle cose che ci circondano. La paura del cambiamento è naturale, ma allo stesso tempo apre la porta a nuovi confini inesplorati, che abbiamo il dovere di affrontare e superare. E alla fine, speriamo sempre che ciò che troviamo dall'altra parte sia ancora più bello di ciò che abbiamo lasciato.


So che a breve uscirà anche Verbo, colgo l’occasione quindi per chiedervi un po’ anche dei vostri progetti futuri…

Sì, tra poco uscirà Verbo e siamo davvero impazienti di condividerlo con il pubblico, perché rappresenta una nuova fase dei Monolite. È un lavoro curato e sudato, frutto di una profonda ricerca musicale che ci ha portato a esprimere una versione rinnovata di noi stessi. Con luscita abbiamo in programma un release party a Roma, e speriamo di poter arricchire questa fase con qualche data fuori dalla capitale.

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