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giovedì 5 ottobre 2023

#StorieRomane: Quartiere Appio-Latino

È da un po’ che non continuiamo il nostro viaggio per i quartieri capitolini, quindi ci sembra giusto riprendere da oggi, parlando dell’Appio-Latino che più di tutti sa coniugare perfettamente antichità e modernità.


La zona prende il nome dalle note vie Appia Antica e Latina. la prima collegava la città di Roma direttamente con Brindisi, divenendo fondamentale per il commercio con l’Oriente; la seconda passava tutta la regione, fino ad arrivare a Capua.

Il quartiere fa parte della zona sud-est e anche lui è a ridosso delle Mura aureliane. Confina a nord con il rione Monti, a est con il quartiere Tuscolano, a sud-est con il quartiere Appio-Pignatelli e a sud-ovest con il quartiere Ardeatino e il rione Celio.

La zona è conosciuta anche dai non residenti per una delle sue zone, quella di San Giovanni, sede del celebre concertone, come è qui conosciuto il concerto del Primo Maggio.  
 
Come accennato nell’introduzione, la zona nella sua origine era dedicata al transito, una specie di autostrada dell’epoca. Non mancavano comunque gli acquedotti dell’Aqua Marcia, Aqua Tepula, Aqua Iulia, Aqua Claudia, Anio Novus e Aqua Antoniana costruiti tra il 144 a.C. e il 212 d.C.
Tutto lì attorno ai tempi sorgevano ville patrizie, immensi campi coltivati con i loro canali per l’irrigazione e le Mura aureliane.
Il tutto è andato distrutto – o quasi – a seguito delle guerre greco-gotiche (535-553 d.C.) che hanno costretto gli abitanti a spostarsi altrove.
Nel VI secolo circa la via Latina è completamente abbandonata e al suo posto vi è la nascita della via Tuscolana, tutt’oggi più che attiva.

Ancora prima di tutto ciò, circa nel IV secolo, viene edificata la prima basilica nella storia della cristianità, quella di San Giovanni in Laterano, conosciuta anche come la Cattedrale di Roma, prima delle quattro basiliche papali maggiori, tutte situate a Roma (troviamo anche San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore).
Per la sua importanza è la rappresentazione materiale della Santa Sede, che nell’effettivo vi ha la residenza, ed è di conseguenza retta dal vescovo di Roma, papa Francesco, attraverso il cardinale arciprete Angelo De Donatis.
Adiacente alla basilica, possiamo trovare il Santuario della Scala Santa, di cui abbiamo già parlato nell’articolo dedicato.

È sempre del IV secolo la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, in origine residenza di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino.     
Questa, assieme alle Basiliche maggiori già citate e a quelle di San Lorenzo fuori le mura e San Sebastiano fuori le mura, fa parte del “Giro delle Sette Chiese”, pellegrinaggio cristiano di circa venti chilometri risalente al Medioevo e formalizzato nel XVI da San Filippo Neri.

Si può percorrere anche attraverso via delle Sette Chiese, nella quale sono situate le catacombe di Santa Commodilla, Santa Domitilla e San Callisto.
Attualmente il pellegrinaggio è consigliato tutto l’anno, soprattutto il Giovedì e Venerdì Santo, a settembre e maggio.
Il nome della basilica, comunque, lo si deve dalle reliquie al suo interno: quelle della Passione di Cristo ritrovate sul monte Calvario. Nella Cappella delle Reliquie si possono vedere quelli che secondo la Tradizione sono frammenti della Croce di Cristo, un pezzo della sua corona di spine, uno dei chiodi e il Titulus Crucis, cioè il cartello con la scritta INRI.

Cerchiamo ora di elencare altri luoghi di maggiore interesse, ma vi avvisiamo che di certo non sono tutti perché l’elenco completo richiede troppo spazio.

Tra cisterne e fontane, possiamo ammirare numerose ville romane come quella di Populonia situata nell’omonima via, la villa romana presso il Casale Tarani (via Carlo de Bildt), villa romana del Casale di Quo Vadis (via Appia Antica). Nel Parco della Caffarella possiamo ammirare il Tempio di Cerere e Faustina e la Torre Valca.

Sull’Appia Antica, al III miglio, troviamo il complesso massenziano con la Villa di Massenzio con il suo Cisternone, il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Romolo e il Sepolcro dei Servilli. Sempre al III miglio troviamo il Mausoleo di Cecilia Metella e le Catacombe di Vigna Randarini e di Pretestato.

Le catacombe non mancano neanche sulla via Latina, dove troviamo quelle di Aproniano, Tertullino e dei Santi Gordiano ed Epimaco. Si aggiungono anche l’Ipogeo di Vigna del Vecchio, di Tebio Giusto e di via Dino Compagni.
 
Ma se finora abbiamo parlato dell’antichità, dov’è la modernità?


Partiamo col presupposto che il Parco regionale dell’Appia Antica, con i suoi 4.580 ettari, è una delle mete preferite dei giovani romani che vogliono divertirsi o rilassarsi.
L’Appio-Latino si conferma comunque zona dello shopping capitolino, ma anche quella della movida se si considera che con una camminata di soli quindici minuti dalla Basilica di San Giovanni in Laterano si arriva alla gay street, ricca di ristoranti, bar e pub tutti LGBTQ+ friendly, come il famosissimo (e nostro preferito) Coming Out. Se non vi ha convinto questo, sappiate che potete mangiare a poco prezzo – rispetto quelli del centro storico – con una meravigliosa vista sul Colosseo.

Come avrete capito ci troviamo in un punto strategico della Capitale e per questo è facilmente raggiungibile da ogni parte della città, sia per i numerosi autobus e/o tram che vi transitano, sia per le fermate della metro linea A: Manzoni, San Giovanni (questa una fermata museo, in comune con la linea C), Re di Roma, Ponte Lungo e Furio Camillo.

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