Quale onore più grande di essere ciò che si è. Vero? Il problema però sorge quando si crede di essere ciò che non si è. Si sente particolarmente speciale quel malato nato e cresciuto in una società distopica. Qui un disturbo mentale è un dono del progresso. E sto parlando di un disturbo particolare.
Parliamo di Giustino, individuo esile e rachitico cresciuto con un disturbo paranoide di personalità. In un posto normale Giustino dovrebbe andare in terapia, ma nel mondo in cui vive viene incoraggiato. D’altronde in molti sono come lui. Sembra che l’esistenza di questo tipo di persone sia solo finalizzata a infastidire gli altri. Un po’ come per l’esistenza dei burocrati.
L’altro giorno Giustino era andato dal fruttivendolo, altro paranoide, e hanno iniziato ad avere una conversazione alquanto accesa.
Giustino: “Tu vuoi uccidermi, mi vuoi vendere queste fragole fuori stagione per farmi sentire male e rubare così tutti i miei dati fingendoti me”.
Fruttivendolo: “Tu vuoi farmi fallire, così poi mi suiciderò e sarai tu a rubarmi tutti i miei dati”.
Avevano una torbida ossessione per la sicurezza dei propri dati, nonostante sia Giustino e sia il fruttivendolo fossero iscritti a decine di newsletter che probabilmente finanziavano il terrorismo internazionale.
Tornando alla nostra storia: Giustino, un uomo che era riuscito a trasformare in lavoro il suo disturbo mentale, infatti aveva progettato dei sistemi di sicurezza di ultima generazione per le abitazioni. Ovviamente a casa sua questo sistema era installato, dotato di un’intelligenza artificiale che ricalcava ogni paranoia di Giustino.
Dopo l’ennesimo litigio con il fruttivendolo, Giustino stava tornando a casa mentre un temporale infuriava per le strade. Il suo portone, come sempre, era barricato. L’unico modo per entrare nell’abitazione era dare prova al sistema di sicurezza che “Giustino” fosse davvero “Giustino”.
Il sistema di sicurezza proiettava un ologramma dalle sembianze umane che iniziava a fare la scansione della retina. Dopodiché chiedeva al cliente paranoico di esibire il proprio certificato di nascita, corredato a una segretissima password (che poi era la stessa che Giustino utilizzava per ogni sito, ovvero “Password”).
Giustino, abituato e con addosso una perversa sensazione di protezione, aveva seguito tutti i passaggi esibendo i documenti.
L’ologramma, dotato di un’intelligenza artificiale in apprendimento continuo, aveva però inserito un ulteriore passaggio per rendere più sicuro il processo.
Ologramma: “La retina è la stessa di Giustino, conosci la password e hai con te una carta d’identità e il certificato di nascita che corrispondono a quelli di Giustino”.
Giustino: “Bravo, fammi entrare ora”.
Ologramma: “Guarda, tu mi sembri colui che mi ha creato, ma per esserne totalmente sicuro, voglio che mi mostri la tua patente”.
Giustino: “Ma che stai dicendo, io non ho una patente”.
Ologramma: “Senza patente non posso lasciarti entrare”.
Giustino: “Ma sta piovendo a dirotto, se non posso entrare a casa mia dove vado”.
Ologramma: “Non è un problema mio, io mi occupo solo di sicurezza”.
Subito dopo a Giustino era arrivato sul cellulare il seguente messaggio:
“Complimenti, lei è appena stato derubato”.
Giustino: “Lo sapevo che non potevo fidarmi di chi vende fragole fuori stagione”.
Ma il fruttivendolo non ci azzeccava nulla con questa storia.
Signori, che dire… La storia finisce con Giustino che ha fatto tre mesi di scuola guida solo per poter rientrare in casa, nonostante lui non abbia una macchina. Qualcuno di noi trova molto liberatorio immaginare un karma del genere a chi ha progettato particolari siti web.
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