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martedì 21 ottobre 2025

#Cinema&SerieTv: After the Hunt

Scetticismo, finzioni e sotterfugi. Sono questi i tre aggettivi che userei se mi chiedessero di descrivere After the Hunt, il nuovo film di Luca Guadagnino. Sebbene la pellicola sia stata presentata al Festival di Venezia da poco più di un mese, ha già diviso perfettamente a metà il pubblico. Non negherò che una volta uscita dalla sala mi sono trovata proprio nel bel mezzo di questa scissione, in bilico tra lo stupore e la perplessità. Ma di cosa parla il controverso thriller di Guadagnino?


After the Hunt racconta la storia di Alma, una professoressa di Yale la cui vita viene stravolta in seguito alla confessione di Maggie. La ragazza accusa il professor Hank di aver abusato di lei senza il suo consenso e tale storia porterà alla luce vecchi segreti che Alma non riesce più a nascondere.

Il thriller del regista di Queer riesce a catturare l’attenzione e lo fa in mille modi diversi. Che sia il ticchettio opprimente che si ripete nei momenti più salienti oppure la musica incalzante che accompagna ogni scena, la regia regna tuttavia sovrana e ogni inquadratura riesce a far immedesimare chiunque nei panni dei protagonisti. Julia Roberts poi è a dir poco perfetta: la sua Alma, altezzosa quanto basta, rimane fredda e insensibile (come lei stessa si definisce) fino alla fine, per poi cedere e infine mostrarsi umana e fragile.


Potrebbe sembrare un quadro perfetto ma c’è una nota dolente che non può essere ignorata: la sceneggiatura. Dialoghi vacui, a tratti abbozzati e mai veramente profondi. I personaggi pronunciano citazioni filosofiche a più non posso, come a voler distrarre l’attenzione dalla banalità di ciò che dicono. Ed è proprio per via di tale sceneggiatura che la domanda sorge spontanea: cosa voleva dirci Luca Guadagnino con questo film?

È chiaro già da subito come l’elemento chiave della storia risieda nell’importanza della prospettiva. Ogni racconto cela svariati punti di vista e con questo film Guadagnino ci pone davanti a tante versioni, lasciandoci la possibilità di stabilire dove si nasconde la verità e dove la menzogna. Fin dalla prima volta in cui sentiamo la confessione di Maggie iniziamo a dubitare della sua veridicità, probabilmente per via della sua ossessione per Alma e la sua disperata ricerca di attenzioni. Hank, d’altro canto, viene assolto quasi subito e ci è realmente difficile pensare che sia capace di qualcosa di tanto assurdo.
Quando il racconto procede, tuttavia, si concretizza sempre più l’idea che Maggie abbia realmente subito quella violenza e lo avvertiamo dal modo in cui Hank tratta anche Alma. Eppure non vi è ammissione di colpa, non c’è alcuna traccia di condanna nei confronti del responsabile ma semplicemente egli esce di scena, senza fare alcun rumore.

Può quindi una storia tanto tormentata e profonda essere raccontata con tale leggerezza? Possiamo davvero comprendere appieno la completezza del racconto se siamo limitati a cogliere soltanto pochi squarci della vita dei tre protagonisti?
After the Hunt colpisce sicuramente e riesce a farci entrare in un’altra dimensione per due ore consecutive, tenendoci ben dritti sullo schienale delle poltrone. Sebbene a primo impatto ci scuota la mente e riesca a darci molto su cui riflettere, alla fine rimane soltanto un senso di inadeguatezza e amarezza, un miscuglio caotico alimentato dal modo in cui qualcosa di così importante sia stato ridotto alla superficialità.

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