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lunedì 6 gennaio 2025

#Pensieri: Cosa offriamo oggi alla vita?

Strana la festa dell’Epifania: il terzo Governo Andreotti la tolse nel 1977 per poi essere reinserita dopo otto anni grazie alla richiesta che Alessandra Conti, all’epoca una ragazzina delle medie, fece al Presidente Sandro Pertini.


Ma a essere davvero strano è il fatto che per tutti noi è facile associarla alla vecchina – per la me bambina palese la moglie di Babbo Natale – quanto difficile trovarne il vero significato se guardiamo al presepe.

Sì, tutti conosciamo la storia dei re Magi: tre umili saggi, ricchi materialmente e spiritualmente al punto di essersi fidati di una Stella che poi li ha condotti da Gesù Bambino  regalandogli oro, incenso e mirra. Eppure, se solo guardassimo alla storia con maggiore attenzione, potremmo chiederci: e noi? Cosa offriamo oggi alla vita? 
 
I Re Magi sono tre uomini che vengono da lontano, infatti la loro provenienza simboleggia i tre continenti conosciuti all’epoca: Gaspare rappresenta l’Asia, Melchiorre l’Europa e Baldassarre l’Africa. Ma non solo, le tre diverse provenienze servono a ricordarci che questa storia riguarda tutti noi, indipendentemente dalla nostra origine e religione.

Gaspare dona alla Vita appena nata dell’incenso a simboleggiare la divinità. Melchiorre porta in dono dell’oro riconoscendo nel Bambino il suo valore, il suo essere Re dei Re. Baldassarre dona la mirra, una resina utilizzata nell’antichità per la sepoltura, a simboleggiare la consapevolezza del dolore e della morte.

Senza mancare di rispetto a nessuno, ora proviamo a vedere il tutto come una semplice favola: l’oro indica il nostro valore, l’incenso è il nostro rapporto con la spiritualità e la mirra è l’accettazione di tutte le nostre fragilità… quanto stiamo donando alla vita?

Quante volte ci dimentichiamo delle nostre capacità, dei nostri talenti? Quante volte rinunciamo a quello che ci può far star bene, che sia allenarci o un piccolo strappo alla dieta rigorosa?

Quanto tempo della nostra giornata passiamo a lamentarci? Quanto a insultare il prossimo o a imprecare?
E cos’è che facciamo per non pensare al dolore? Beviamo? Fumiamo? Stiamo insieme a qualsiasi persona pur di non rimanere soli?


Ecco, se ci fermassimo un secondo a comprendere che agli occhi di questo immenso universo siamo importanti, che senza di noi, senza i nostri gesti, le nostre parole, i nostri pensieri tutto sarebbe differente… quanto valore acquisiremmo?
E allora mangia quel cioccolatino, dedica mezz’ora del tuo tempo a un hobby, fai un respiro profondo e passa cinque minuti con Dio, o con la natura se non credi in lui, rispetta ogni tua ferita, ogni tuo dolore perché passerà solo se ti prenderai cura di te.
E allora seguiamo insieme quella Stella, bastano anche solo cinque minuti al giorno per ricordarci che siamo molto di più di quello che pensiamo.
Che il 2025 abbia questo nuovo inizio: il nostro benessere.

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