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martedì 30 gennaio 2024

#Libri: Il carosello delle curiosità

La sinistra silhouette di una nave che si avvicina al porto di Londra, lungo il Tamigi, preannuncia l’arrivo di una nuova compagnia teatrale. Sulla banchina la aspetta un uomo dalla carnagione scura, colui che conosce tutti i segreti dei meccanismi della compagnia.
Il 23 gennaio 2024 Il Carosello delle curiosità, grazie all’egregia traduzione di Sabina Terziani per Fazi Editore, collana Lainya, è arrivato nelle vostre case. E, credeteci, non vedrete l’ora di assistere allo spettacolo.


L’esordio di Amiee Gibbs come autrice, dopo anni come responsabile alle vendite per librerie indipendenti alla Penguin Random House (casa editrice statunitense), è ciò che più rasenta l’incipit perfetto di quella che si preannuncia essere una carriera eccellente. Potremmo azzardarci a paragonarlo a quello di Emilia Hart con il suo Weyward – ed è il complimento più bello che si possa fare a un romanzo, a parere nostro!
Lo stile dell’autrice è fresco e tuttavia sufficientemente austero perché il lettore si immerga del tutto nelle tinte di fine Ottocento, il periodo che fa da sfondo alle vicende narrate ne Il carosello delle curiosità. È un piacere lasciarsi trasportare tra i vicoli della Londra descritta da Gibbs con dettagli così minuziosi da permettere d’immaginare di essere davvero lì, in quel posto e in quell’epoca così dissoluta.
E proprio sulla dissolutezza e sui peccati si sviluppa la trama del romanzo, che unisce le debolezze dell’essere umano – l’ingordigia, l’egoismo, l’invidia, la gelosia e la rabbia più cieca – all’elemento sovrannaturale portato in città dalla compagnia teatrale di Aurelius Ashe, l’eccentrico e misterioso proprietario del Carosello.

Centrale è la diversità fisica delle persone che compongono la compagnia teatrale di Ashe, da Lucien in grado di comandare il fuoco ai gemelli siamesi Danny e Davie e ancora alla contorsionista albina Columbine o la piccola Angelique, ballerina adulta alta meno di un metro. Di primo acchito potrebbe sembrare quello che tempo addietro sarebbe stato definito zoo umano, ma è molto di più.
Sono tuttavia gli elementi sovrannaturali e gotici – che faranno commuovere gli amanti dei grandi romanzi di Mary Shelley, Lovecraft, Poe o Stoker, storie da cui Gibbs ha detto di aver preso ispirazione – a fare davvero la differenza in questa storia.
Southwark, borgo situato nella parte sud di Londra, è lo sfondo perfetto, con i vicoli scarsamente illuminati e i loschi figuri che li frequentano, per ciò che succede nell’Athenaum, il teatro dove la compagnia si esibisce. I segreti rituali di Aurelius Ashe giocano con il confine tra vita e morte, tra un mondo e un altro, e forse Aurelius non è il semplice circense e illusionista che vuole far credere. Forse è qualcosa di più.


Abbiamo trovato lo stile e il ritmo particolarmente incalzanti, l’autrice egregia nella scelta nonché nel posizionamento dei colpi di scena – credeteci sulla parola, ce ne sono parecchi!  inaspettati, a volte visti arrivare in lontananza, ma di certo non è un romanzo che stanca. L’incipit della storia, d’altro canto, è stato sufficiente a catturare la nostra attenzione come poche altre aperture.
I personaggi sono strutturati bene tanto quanto la trama: gli eventi si susseguono allo stesso modo in cui gli “attori” – protagonisti e comparse, altrettanto interessanti e importanti quanto i soggetti principali della narrazione – si muovono sulla scena creata da Amiee Gibbs, lungo le fila di una storia maneggiata dalle dita di un burattinaio d’eccellenza.
È un romanzo da leggere d’un fiato, le cui peculiarità sono in grado di attrarre e legare il lettore alle pagine come poche altre storie riescono a fare.

Il gusto è soggettivo e come tale squisitamente personale, ma questo possiamo promettervelo: se siete alla ricerca di una storia dalle tinte oscure e infarcita di mistero e un pizzico di magia, non vi resta che comprare un biglietto per una serata a Il carosello delle curiosità, accomodarvi al vostro posto e godervi lo spettacolo.

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