Se
vi è piaciuto Squid Game, noi di 4Muses siamo
assolutamente certe che vi piacerà anche un’altra serie tv molto simile, ovvero
“Alice in Borderland”. Entrambe dei paesi asiatici (una sudcoreana e una
giapponese), avranno in comune una trama ad alta tensione che vi farà vedere
sotto un’ottica diversa il genere umano. Basato sul manga di Haro Aso, che
inizialmente pubblicò la sua storia sul Shonen Sunday, la storia venne
interamente raccolta in diciotto volumi pubblicati tra il 2011 e il 2016. Nel 2020
questa serie tv – live action ha visto
la luce grazie a Netflix, che tutt’ora potete trovare in catalogo.
In Alice
in Borderland ("Alice nella Terra di confine", giocando con la favola di "Alice
nel Paese delle Meraviglie") viene raccontata la storia partendo dalle vite di tre
ragazzi, Arisu (Kento Yamazaki) – il genio della compagnia, fissato con i videogiochi
e nullatenente -, Karube (Keita Machida) – amico di Arisu, un barista che
aspetta il giorno decisivo per fare la proposta di matrimonio alla sua amata –
e Chota (Yuri Morigana) – lavoratore che mantiene economicamente sua madre. La trama parte da una Tokyo (a Shibuya per la precisione) affollata, dove tutti e tre i ragazzi
vengono cacciati di casa o da lavoro per un motivo o per un altro, così decidono di
sfruttare la mattinata per far baldoria. Un gioco pericoloso si trasforma in un incidente
stradale, così sono costretti a nascondersi nei bagni della stazione per non
essere presi. È lì che tutte le loro convinzioni vengono meno. Buio, silenzio,
i telefoni smettono simultaneaente di funzionare. Quando escono dal loro
nascondiglio, si rendono conto che non c’è più nessuno a Shibuya. La città è completamente
deserta, a eccezione di loro tre. Uno schermo si illumina, rivelando ai ragazzi
l’inizio di un game. In quel momento per loro comincerà un’atroce lotta per la sopravvivenza.